DALLA VALSUSA PER COSTRUIRE IL NUOVO PONTE DI GENOVA: LA STORIA DEL GEOMETRA MARIETTI

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Il geometra Marietti sul cantiere del nuovo ponte di Genova

di THOMAS ZANOTTI

GENOVA / VILLAR FOCCHIARDO – Anche un professionista della Valsusa ha contribuito alla costruzione del nuovo ponte di Genova, inaugurato lunedì 3 agosto. Si tratta del geometra Emiliano Marietti di Villar Focchiardo. Marietti ha 45 anni e da circa 6 lavora per la Salini Impregilo che da quest’anno si chiama Webuild.

Marietti durante l’inaugurazione del ponte

Emiliano ha lavorato nel cantiere del terzo valico ad Arquata Scrivia (Alessandria) fino alla scorsa estate quando si è trasferito nel capoluogo ligure dopo la demolizione dell’ex Ponte Morandi, ora San Giorgio. Un periodo intenso, con grossi impegni e numerosi sacrifici, ma aver contributo nella realizzazione del nuovo ponte è stato un momento determinante nel corso della sua vita.

Geometra Marietti, per la ricostruzione del nuovo ponte di Genova di cosa si è occupato nello specifico?

Sono assistente di cantiere e quindi il mio lavoro è coordinare e gestire tutte le ditte subappaltatrici che hanno lavorato a questo progetto. Inoltre mi sono occupato dei lavori eseguiti in quota ovvero l’installazione degli accessori e anche dell’impiantistica, sia elettronica e sia idraulica.

Come si è sentito nel giorno dell’apertura? Quali sono state le sue emozioni, il suo stato d’animo?

Grande soddisfazione, perché siamo riusciti a completare un progetto di queste dimensioni in così poco tempo. A livello personale è stato un motivo di orgoglio aver ricostruito e restituito alla città di Genova e ai suoi abitanti un’opera strategica e simbolica allo stesso tempo.

È orgoglioso di quello che ha realizzato insieme all’azienda che ha ricostruito il ponte?

Orgoglioso sicuramente, ma più di tutto ci siamo resi conto che se ci sono le condizioni per potersi esprimere senza intoppi burocratici o mala gestione a livello manageriale dei cantieri, anche in Italia si possono realizzare progetti importanti senza rischi per i lavoratori. Mi vanto del fatto che su circa 1200 maestranze impiegate per circa 400 giorni, non sono ci sono stati infortuni gravi e soprattutto non c’è stato sperpero di denaro.

 

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1 COMMENTO

  1. A proposito di “mala gestione”: lo sapete che per il signor Pietro Salini la magistratura di Genova ha chiesto che venga processato per turbativa d’asta a proposito del terzo valico?

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