Miglioramenti in vista per i servizi sanitari in alta Val Susa. Da questa stagione invernale l’Asl, di intesa con i Comuni dell’Unione Montana Vialattea (Sestriere, Cesana, Sauze d’Oulx, Claviere, Pragelato e Sauze di Cesana) ed i Comuni dell’Unione Montana Alta Val Susa (Bardonecchia, Oulx, ecc.) avvierà una sperimentazione sul campo – ispirandosi al modello sanitario del Trentino – che sarà attiva già da questa stagione invernale. Il progetto verrà presentato pubblicamente a novembre, presso il Palazzo delle Feste di Bardonecchia.
Le novità sono state annunciate dall’Asl, a seguito di un incontro con i sindaci, tenutosi a Cesana nei giorni scorsi.
Ecco le principali novità per la sanità in Alta Val Susa:
1) Nascerà un numero di telefono unico, di chiamata, per attivare i servizi di assistenza medica di base e di guardia medica su tutto il territorio (stile 118).
2) Al Poliambulatorio di Oulx, attualmente sottoutilizzato, nascerà una centrale operativa, dove opererà un’equipe di medici di guardia medica rafforzata.
3) Nei giorni festivi, nei principali comuni turistici dell’alta Val Susa, sarà garantita la presenza elastica e capillare dell’assistenza medica in ambulatori dedicati
4) Rafforzamento del servizio di guardia medica il sabato mattina e nelle fasce orarie notturne.
5) Assistenza sanitaria gratuita per i residenti e i lavoratori stagionali domiciliati, e a pagamento per i turisti, con tariffe calmierate e regolate dagli accordi collettivi nazionali per l’assistenza primaria.
6) Il turista avrà precisi punti di riferimento assistenziale, anticiperà il costo delle visite e poi potrà nella maggior parte dei casi farsi rimborsare dal proprio sistema di assistenza sanitaria. “Alle attuali presenze spot negli ambulatori dell’ASL – dicono dall’azienda sanitaria To3 – si sostituisce una rete di copertura più strutturata e di facile accesso”.
7) Saranno stampati materiali informativi con i recapiti attraverso cui attivare l’assistenza, diffusi in tutti gli alberghi, residence, i Comuni e presso la popolazione.
Il nuovo progetto per le Montagne Olimpiche sarà realizzato dall’Asl per una semplice ragione: “L’alta Val Susa nel pieno della stagione turistica raggiunge, da sola, una presenza fra residenti (circa 10.000), lavoratori stagionali (circa 12.000), turisti e sportivi, che supera le 150.000 persone – dicono dall’Asl – ovvero la popolazione pari ad una città di medie dimensioni, a livello numerico sarebbe come la seconda città del Piemonte dopo Torino”.
Fino ad oggi le carenze erano tante: discontinuità negli orari e frammentazione di recapiti fra le sedi, scarsa rintracciabilità dei servizi sanitari, mancanza di chiarezza nella fruizione di servizi pubblici e privati a pagamento, ed insufficiente disponibilità proprio nei giorni festivi.
Il nuovo modello coinvolge i medici di famiglia dell’area, e si pone l’obiettivo di fare chiarezza nell’erogazione dei servizi sanitari, e di rafforzare il servizio di guardia medica. Non solo per i residenti e i lavoratori stagionali, ma anche per i turisti e sportivi, con recapiti e riferimenti – coordinati e sicuri – nell’assistenza medica.
“Un modello che di fatto si ispira a quello di altre Regioni o Province autonome – affermano dall’Asl – dove nelle principali località sportive l’assistenza sanitaria erogata può far scuola (vedi Trentino Alto Adige ndr)”.
Questa nuovo modello che sarà applicato in Alta Val Susa “non rappresenterà significativi costi aggiuntivi per il sistema sanitario pubblico” promettono dall’Asl “ma richiederà uno sforzo organizzativo sinergico di tutti gli attori”.
La prossima stagione turistica 2015/2016 vedrà quindi attuare questa prima sperimentazione, con l’obiettivo di provare il nuovo modello e fare poi le necessarie correzioni anche per gli anni successivi.
“E’ troppo importante la presenza dell’Asl in quest’area, per considerarla alla stessa stregua dei normali servizi territoriali di base – aggiunge il direttore generale Flavio Boraso – i tre interlocutori del nostro progetto sono i residenti, i lavoratori stagionali ed i turisti: a tutti dobbiamo assicurare un’assistenza qualificata e coordinata, facile da raggiungere, gratuita per i primi ed a pagamento per i turisti, anche per disporre delle risorse necessarie a rafforzare la presenza medica nei festivi, senza significativi oneri aggiuntivi per il sistema sanitario pubblico”.
E ancora: “Dopo la necessaria sperimentazione, metteremo a disposizione questo nuovo modello di assistenza sanitaria/turistica affinché possa venire esportato anche in altre aree turistiche della nostra Regione. La nostra logica è quella di raggiungere anche i territori più disagiati, come la Val Susa, con servizi adeguati. Sfruttando sistemi innovativi come la telemedicina e la telerefertazione, anche in forma integrata, facendo sinergia con tutte le forze presenti sul territorio”.