Dopo le lamentele di operai e poliziotti al cantiere tav della Maddalena per le condizioni di lavoro e alcuni problemi sollevati, il Comune di Chiomonte ha deciso di convocare i sindacati. Lo annuncia a ValsusaOggi il capogruppo Renzo Pinard, che ha deciso di convocare i rappresentanti dei lavoratori in accordo con il capogruppo di minoranza in Comune, Giorgio Guglielmo.
“È noto dagli organi di stampa il malessere generale di tutti i lavoratori per
molti motivi – spiega Pinard – ovviamente non ci interessa essere portavoce di aumenti sindacali, che non competono alla politica locale, ma essere a conoscenza di eventuali mancanze in sicurezza e gestione delle attrezzature di base (mense, bagni, ecc. )”.
A tal proposito l’ex sindaco di Chiomonte aggiunge: “Sto predisponendo un ordine del giorno da sottoporre al consiglio comunale, al fine di tutelare i miei cittadini dalle prese in giro di questi anni – afferma Pinard – credo
fortemente in Mario Virano. E credo che sia l’unico che si sia impegnato per la realizzazione dell’opera, l’unico che ha ancora la mia personale fiducia”.
Insomma, sembra che anche gli amministratori a favore della Torino-Lione, dopo anni di promesse mancate, siano pronti ad alzare la voce: “La politica, dopo aver conosciuto la contestazione dei No Tav, conoscerà quella
dei Sì Tav con orgoglio – promette Pinard – sicuramente non andremo a tirare petardi o pietre, ma saremo con quei cittadini che, come me, si sentono fregati, insieme ai lavoratori che soffrono per un cantiere atipico, insieme alle aziende della valle sacrificate, per iniziare il cantiere e poi dimenticate e lasciate morire”.
Pinard ce l’ha con la politica romana e piemontese, i cui rappresentanti spesso usano la passerella al cantiere della Maddalena in cerca di visibilità, per poi non fare nulla di concreto: “Quelli non potranno più trovare le scuse dei No Tav – spiega – che non vengano più a pavonneggiarsi con visite in cantiere. Dove erano nel 2011, quando la valle era quasi in rivolta? Ne ricordo pochi, e tra i pochi che venivano in Comune, c’erano i sindaci dei comuni della valle e della cintura, compresa Torino, alcuni consiglieri e assessori della Regione Piemonte e la provincia con il presidente Saitta. Lui lo ricordo con piacere, quando venne inaugurata per la terza o quarta volta Porta Susa da parte del governo di turno, e mi disse “preferisco venire da te a discutere i problemi del territorio che andare lì”.
La delusione è tanta, e a Chiomonte non lo nascondono: “Hanno ragione gli amici che mi dicono di scrivere un libro e magari lo farò – aggiunge il capogruppo comunale – finita la rabbia bisogna però fare in modo che si arrivi a una soluzione. Credo che la regione possa e debba riprendere in mano la situazione, e credo che il presidente Chiamparino lo possa
fare. Spero vivamente che ci riesca per il bene dell’opera stessa: questa
assenza della politica è per trovare nuovamente la scusa che la nuova linea non si può fare perchè i cittadini della Valle sono contrari! Quei cittadini
denigrati e sbeffeggiati da tutti come retrogradi del progresso, ma in realtà
persone responsabili che in un momento di grave difficoltà dello Stato, hanno preso delle decisioni. Che magari non spettavano a loro e hanno fatto muro…ci siamo dimenticati cos’era la libera repubblica della Maddalena, dove l’accesso era impedito alle forze dell’ordine, ai giornalisti e alle persone non gradite? Abbiamo fatto ridere il mondo intero”.
Infine, una riflessione sull’ultima vittoria elettorale a Chiomonte: “I cittadini di Chiomonte, confermando la fiducia alla vecchia amministrazione comunale, hanno dato fiducia a noi della lista di maggioranza, non allo Stato come tale. La gente ha dato fiducia a chi era sempre lì, non a quelli che vengono con codazzi di macchine blu” sostiene Pinard, che aggiunge “Sicuramente sono uno atipico, non ho mai chiesto onorificenze al merito della Repubblica (non l’ho avuta per le Olimpiadi e non l’ho avuta per i fatti della TAV ) ma ho avuto dal consiglio comunale la fascia da sindaco del mio comune, della mia gente e mi basta…Roma è lontana e che rimanga lontana”.