DOPO 16 ANNI VILLAR FOCCHIARDO PERDE LA BATTAGLIA DELL’ACQUA CON SMAT: IL COMUNE NON GESTISCE PIÙ L’ACQUEDOTTO

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di IVO BLANDINO

VILLAR FOCCHIARDO  – Lunedì 30 novembre il consiglio comunale di Villar Focchiardo ha deciso di affidare la gestione dell’acquedotto comunale alla società SMAT.

Villar Focchiardo e Bruzolo erano ancora gli unici due comuni della Valle che si gestivano in proprio. Il sindaco Emilio Chiaberto spiega i motivi: “La mia amministrazione e le precedenti hanno da sempre sostenuto i principi dell’accesso all’acqua come diritto umano universale, indivisibile, inalienabile, e dello status dell’acqua come bene comune; tanto da aver voluto sancire dal 2010 nel proprio Statuto che il servizio idrico integrato deve essere pubblico e privo di rilevanza economica. In base a queste convinzioni, fin dall’atto della costituzione dell’Autorità d’Ambito, il Comune di Villar Focchiardo ha mantenuto la gestione autonoma del servizio idrico rifiutando “l’obbligo” di acquisire, nel 2004, quote della SMAT S.p.a.; vincolo che in generale ha consentito l’affidamento diretto della gestione del servizio idrico integrato alla società stessa. Oltre alla considerazione che aderendo ad una “grande società per azioni” pubblica ma di diritto privato – dove il profitto è uno degli obiettivi principali- la rappresentatività di un piccolo Comune come il nostro sarebbe stata insignificante, c’è stata sempre la preoccupazione dell’inevitabile aumento delle tariffe e del possibile peggioramento della qualità dell’acqua”.

La gestione diretta della rete idrica da parte del Comune implica però l’urgente ricerca di soluzioni di problemi importanti. Data la vetustà di parte dell’acquedotto e la sua
incompletezza, diventa fondamentale – ma nello stesso tempo quasi impossibile senza aumenti tariffari – il reperimento delle risorse per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di completamento e di efficientamento del servizio (chiusura di anelli per tratti terminali di acquedotto, realizzazione delle parti mancanti di rete fognaria periferica, approvvigionamento per le borgate montane).

“La scelta di non aderire alla S.M.A.T. non ci ha consentito di attuare gli interventi migliorativi, di manutenzione straordinaria e di potenziamento necessari” ammette il sindaco.

“Visti negli anni i ripetuti solleciti da parte dell’ATO 3 e l’invito della Regione Piemonte a
diventare soci del gestore d’ambito S.M.A.T. S.p.a. e trasferire in concessione d’uso gratuita tutte le infrastrutture idriche e fognarie di proprietà, comunque in coerenza con i nostri principi ispiratori, nel 2013 il Consiglio Comunale deliberò di valutare l’eventuale adesione alla Smat a condizione che si venisse trasformata in azienda speciale consortile di diritto pubblico – ricorda Chiaberto – l’Autorità d’Ambito ha fatto ricorso al Tar Piemonte contro la nostra delibera comunale, chiedendone l’annullamento. Nonostante l’opposizione legale effettuata dagli avvocati incaricati dal Comune, nel luglio 2019 il giudici hanno
accolto il ricorso dell’Autorità d’Ambito obbligando il Comune ad aderire a Smat”.

Il 12 ottobre 2020 l’Autorità d’Ambito ha “invitato” il Comune a dare esecuzione alla sentenza del Tar entro 30 giorni, pena l’esecuzione forzata tramite commissariamento e con attribuzione del danno erariale direttamente agli amministratori.

“Ci dispiace fortemente che dopo ben 16 anni di resistenza a quella che consideriamo una imposizione ingiusta che lede la potestà statutaria di questo Comune, tale inevitabile decisione debba essere nostro malgrado assunta proprio in un momento in cui, per le note ragioni di emergenza sanitaria, non sono stati possibili una informazione più puntuale ed un confronto pubblico con i cittadini” commenta il sindaco “Ci assumiamo comunque l’impegno, attraverso le azioni praticabili e con la sottoscrizione della convenzione che concorderemo con la Smat, di garantire che il servizio venga svolto in modo trasparente, efficiente, che la qualità dell’acqua venga mantenuta e migliorata e che vengano realizzati gli investimenti necessari per il buon funzionamento dell’acquedotto e delle fognature”.

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8 COMMENTI

  1. Sennò in SMAT come fanno a mantenere decine di persone col posto fisso… Vedrete le tariffe dell’acqua come lieviteranno….

  2. Corre voce che le partecipate sono la cassa previdenziale dei politici e loro famigliari,
    quindi, se così fosse, giustamente devono portare acqua al loro mulino

  3. Come per gli altri utenti di questa valle di lacrime, ci saranno due bollette semestrali ed un aumento medio delle tariffe del 80-90%, …..buon natale da Smat.

    • E guardando la bolletta si scopre che per ogni euro per acqua erogata ce ne sono circa 2 di infognaggio e depurazione, anche se si usa per bagnare i fiori.

    • Suppongo che non sia un’azienda pubblica (quindi non devono fare concorsi pubblici), ma un’azienda “partecipata” da enti pubblici (es Comune di Torino) quindi politici, che comandano, che stabiliscono chi dirige e quindi chi assumere (e gli stipendi) senza concorso.
      Sbaglio?

  4. Acquedotto vetusto e sistema fognario non a norma. Quindi la gestione comunale è stata fallimentare?
    Allora se SMAT metterá a posto la rete credo sia meglio.
    Questo sovranismo dell acqua non lo capisco. Le fonti sono pubbliche sempre. Se il comune non voleva cedere a smat la gestione bastava investisse nella gestione prima.
    Per fare investimenti servono competenze e disponibilita economiche che il comune non aveva.
    Poi sui concorsi che selezionino il meglio… Guardando come funzipna la pubblica amministrazione qualche dubbio sorge

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