SAUZE D’OULX – Venerdì 2 marzo il tribunale di Torino ha condannato 5 persone per spaccio di droga in Valsusa. Il tutto nasce dalle indagini della Guardia di Finanza, che nel 2014 e nel 2017 ha compiuto vari arresti nei paesi della Valle, facendo emergere una rete di spacciatori – tutti di giovane età – che vendevano droga da Sestriere a Giaveno. Le pene vanno da 1 anno e 8 mesi fino a 7 anni di carcere, coinvolgendo spacciatori, fornitori e consumatori di stupefacenti.
Tra i condannati c’è anche l’imprenditore sauzino Hermes Gori, considerato dagli inquirenti come uno dei punti di riferimento della rete: era stato arrestato a Ibiza dalla polizia spagnola proprio pochi mesi fa, il 25 novembre, dove da tempo si era trasferito e aveva aperto un ristorante. Gli amici di Gori contestarono il provvedimento, sostenendo che fosse innocente e avviando una raccolta fondi su Facebook per sostenere le sue spese legali.
Il primo blitz della Finanza – da cui era partita tutta l’indagine sugli spacciatori di Valle – è avvenuto nel 2014 proprio nel pub Cotton Club di Sauze d’Oulx, a quel tempo gestito da Gori.
Queste nuove condanne sono il seguito della prima sentenza, già emessa il 24 gennaio dal tribunale di Torino, sempre per la stessa inchiesta sullo spaccio di droga in Valsusa. Un mese e mezzo fa il giudice aveva ha condannato altri dieci giovani residenti in Val Susa. Erano stati arrestati nell’aprile 2017 dalla Guardia di Finanza di Susa, a seguito di un’indagine avviata nel 2014: le forze dell’ordine avevano smantellato la rete di vendita formata dal gruppo, che aveva referenti in vari paesi della Val Susa. Si trattava di giovani italiani, albanesi, romeni e marocchini: il capo della banda era un 29enne residente a Bussoleno di origini albanesi.
Finalmente un pò di movimento in valle, grazie alle politiche italiane sull’immigrazione. Bisogna essere sempre ospitali e cordiali: sono sempre risorse infatti questi stranieri che vengono da noi. Non a caso il 70% di chi delinque e occupa le carceri italiane è straniero. Sarà un caso? Vabbé così invece di parlare di feste patronali, c’è più movimento.
Leo ma sei proprio un qualunquista, ignorante incapace di leggere!
Ma leggi meglio l` articolo, quelli precedenti inerenti a questa vicenda e fai due calcoli!
A Sauze, un autoctono gestore (Gori non e che sia poi un cognome molto valsusino… direi al di la del po? Sud Italia?) proprietario di un locale facilita, ignora o persino copre lo spaccio e consumo di droghe! E lui e molto straniero? Si, casomai un terrone del profondo sud, incapace a farsi una vita lavorando onestamente, come i nostri nonni del Nord fecero nella storia.
E con questo, nulla toglie che sti immigrati spesso volentieri finiscono nella malavita, spinti da una bramosia di ricchezza veloce, gaudenti schifosi e per di più succubi della loro cultura retrograda.
Preoccupati dei tuoi gestori valsusini che spacciano droga ..coglione
nuovamente rinnovo i complimenti alla GdF. Bravi