di MATTIA AZARIO
BARDONECCHIA – Sono trascorsi più di otto anni dalla tragica notte di Lerici, quando la piccola Rebecca Gerasolo e la nonna Antonella Geracitano, bardonecchiesi in vacanza, avevano perso la vita a causa di un incendio doloso, e ancora lo Stato Italiano non ha riconosciuto il giusto indennizzo dovuto ai parenti delle vittime. Il 16 maggio 2009, mentre nonna e nipote stavano dormendo pacificamente al secondo piano di un’antica palazzina dello storico borgo ligure, un amante respinto dall’inquilina del piano di sotto aveva appiccato il fuoco per vendetta verso l’amata.
Oggi, lo Stato si rifiuta di versare ai familiari delle due una cifra cospicua, che avrebbe dovuto essere stata pagata dall’assassino, esentato in qualità di “nullatenente”. I legali della famiglia Gerasolo tuttavia si sono appellati alla normativa che impone ai Paesi dell’Ue di costituire un fondo di garanzia per tutelare le vittime di reati violenti e intenzionali, che non possono essere stati risarciti dall’autore del crimine. La Corte d’Appello del tribunale civile di Torino sostiene fermamente di non dover garantire alcun indennizzo ai parenti della piccola Rebecca, in quanto la norma “vale solo per i cittadini stranieri residenti nell’Unione Europea”.
La famiglia delle vittime si dice discriminata dallo Stato Italiano e pronta a presentare un nuovo ricorso.