BARDONECCHIA – “Sono passati tre mesi, ma ho ancora paura. Anche se so che quell’uomo è ancora in galera, ogni volta che scendo da casa ho terrore che possa colpirmi. Mi rivedo la scena, mi fa star male, ho attacchi di panico”. Per la prima volta da quando ha subito l’aggressione, Irene Bellotti racconta il dramma che ha vissuto e che sta ancora vivendo. La donna vive a Oulx: tre mesi fa, il 12 settembre, è stata accoltellata dall’ex compagno Enzo Mineo, con cui era stata insieme per 16 anni. Non accettava che si fosse rifatta una vita, che la loro storia fosse finita da mesi, e che ora avesse un nuovo amore.
LE FOTO DELL’INCONTRO “NON UCCIDERLA” AL CINEMA SABRINA CON LE SCUOLE SUPERIORI
Ha provato ad ucciderla, per fortuna in quel momento a difenderla c’era anche il nuovo fidanzato di Irene, e per miracolo la lama si è fermata a pochi millimetri dagli organi vitali. Dopo essersi dato alla fuga, il giorno dopo Mineo si è costituito dai carabinieri, ora è in carcere in attesa di essere processato.
Irene ha portato la sua testimonianza all’incontro pubblico “Non ucciderla”, organizzato dal nostro quotidiano ValsusaOggi, insieme all’associazione “Svolta Donna” e con il patrocinio del Comune di Bardonecchia. L’evento si è tenuto il 2 dicembre: nella prima parte della mattinata al cinema Sabrina (per le scuole superiori Des Ambrois di Oulx e Frejus di Bardonecchia) e poi in municipio (per gli studenti delle medie di Bardonecchia).
LE FOTO DEL CONVEGNO AL COMUNE DI BARDONECCHIA CON I RAGAZZI DELLE SCUOLE MEDIE
Un incontro voluto fortemente da Maura Brondolin, la donna di Bardonecchia che – come Irene – è sopravvissuta ad un’aggressione da parte di uno “spasimante”, e che da tempo ha trovato la forza di denunciare tutto e di promuovere varie attività contro la violenza sulle donne e per sensibilizzare su questo tema le istituzioni e l’opinione pubblica.
Al convegno, moderato dal direttore di ValsusaOggi, Fabio Tanzilli, hanno partecipato come relatori anche il comandante della compagnia dei carabinieri di Susa, Flavio Pieroni, e il commissario capo della polizia di Bardonecchia, Christian Falliano.
Uno dei momenti che ha destato maggior attenzione e interesse, da parte dei ragazzi delle scuole, è stato proprio quando Irene ha ricordato l’aggressione subita a Oulx e il suo stato d’animo: “Non lo so quando quell’uomo uscirà di nuovo dal carcere…spero che ci rimanga il più possibile. Ma ho paura che invece la legge italiana gli consenta di tornare libero. E così di trovarmelo di nuovo sotto casa, più cattivo di prima. Ho paura che stavolta possa tornare a colpirmi con una pistola o con l’acido…e la prossima volta non ho idea di come sarà…ho paura” ha spiegato agli studenti, aprendo il cuore. Irene è seguita dall’associazione “Svolta donna”, e sta seguendo degli incontri dallo psicologo. Un’assistenza che invece non ha assolutamente trovato in ospedale, così come era avvenuto anche per Maura Brondolin: “Nei nostri ospedali Ll vittime di violenza vengono trattate come se avessero dei “semplici” incidenti”. La Brondolin ha ricordato anche la fine della vicenda che ha affrontato con grande coraggio: “L’uomo che mi aveva colpito è stato condannato a due anni di carcere, e a provvedimenti restrittivi molto rigidi. E’ sorvegliato a vista. Può sembrare che la condanna a “soli” due anni sia riduttiva, ma per quanto prevede la legge italiana, soprattutto nei confronti di un incensurato, è già stato un grande risultato”.
“Ragazze, spesso si tende a giustificare cerca azioni, ma non sottovalutate alcun segnale – hanno aggiunto Irene e Maura, rivolgendosi alle studentesse – se vi picchiano, vi alzano le mani contro, non è per passione o per amore, ma perché in realtà vi considerano un loro oggetto, una proprietà, e non vi rispettano come persona”. E ancora: “Non sottovalutate soprattutto le violenze psicologiche, gli insulti, gli atteggiamenti poco rispettosi e offensivi…questi uomini, prima di passare alle mani, tendono a umiliarvi come donne, a farvi sentire delle nullità”.
Maura Brondolin ha ricordato che esiste un centralino dedicato all’ascolto delle donne vittima di violenza, grazie all’impegno di Svolta Donna con l’AslTo3: “Chiamate il numero 800 093900, una donna sarà pronta ad ascoltarvi ed aiutarvi”
“Prima di quell’aggressione – ha aggiunto Irene – il mio ex compagno mi aveva già ferito con il coltello in altre due occasioni. Avevo fatto regolare denuncia, i carabinieri si erano subito prodigati a farla pervenire in procura, attendendo dei provvedimenti restrittivi da poter applicare, ma dagli uffici di Torino nessuno ha più fatto niente. E così lui è tornato di nuovo a cercarmi, per tentare di uccidermi”.
Il capitano dei carabinieri e il commissario di polizia hanno spiegato che le forze dell’ordine fanno di tutto per cercare di intervenire prontamente, nei casi in cui le donne sono vittime di violenze. Ma la legge italiana è ancora molto garantista su questi temi: pertanto ogni azione che svolgono deve rispettare quanto previsto dalle normative nazionali in materia penale. Gli ultimi dati statistici però forniscono dei segnali importanti: “Sono aumentate le denunce e le segnalazioni, rispetto al passato, anche in Valle di Susa – hanno spiegato i due rappresentanti delle forze dell’ordine – sia a Bardonecchia che a Susa sono state create delle apposite sale per accogliere, nella riservatezza totale, le ragazze e le donne che hanno bisogno di aiuto. Non c’è neanche bisogno, in una prima fase, di passare subito alla denuncia formale…siamo disponibili ad ascoltare e ad aiutarvi anche solo dopo una segnalazione, una richiesta di consiglio e di sostegno”.
Un altro momento molto importante c’è stato in Comune, con i ragazzi delle scuole medie. Ad introdurre i lavori ci ha pensato il gruppo teatrale del liceo Des Ambrois “Desartibus”, che ha messo in scena un breve spettacolo dedicato alle donne. E’ poi intervenuto il sindaco Francesco Avato, ribadendo l’importanza di denunciare ogni singolo episodio, e di non avere paura. Avato ha rimarcato anche l’importanza di appuntamenti come quello organizzato da Svolta Donna e ValsusaOggi, per sensibilizzare le giovani generazioni su questi temi, e auspicando che se ne parli sempre di più.
L’incontro con le medie è stato caratterizzato dai preziosi interventi da parte degli studenti dell’istituto Frejus e del Des Ambrois. Hanno illustrato, suddivisi in gruppi di allievi, delle presentazioni video e multimediali preparate da loro sul tema della violenza sulle donne, sul femminicidio (presentando casi della cronaca nazionale) e sul ruolo della donna nella società e nello sport.
Il capitano Pieroni e il commissario Fellaino hanno invece approfondito il tema della violenza collegata al bullismo e al cyber-bullismo, argomento che purtroppo tocca in particolar modo il mondo adolescenziale e quello delle scuole medie anche in Valle di Susa.
Il convegno è stato chiuso da Maura Brondolin, che ha ribadito il messaggio più importante della giornata: “Non abbiate paura a denunciare chi vi fa del male. Associazioni e forze dell’ordine sono al vostro fianco, e possono aiutarvi”.