Consegnati al maestro Pistoletto la chiave della città e il sigillo d’argento del Rotary Club.
Dopo anni di impegno da parte di tanti attori, nell’ambito dell’oper-azione collettiva “Coltivare Cultura” condotta dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, sabato 18 aprile alle pendici del forte di Exilles è stata avviata la realizzazione della prima opera di land art nella Valle, simbolo di rinascita e di pace: il Terzo Paradiso del maestro dell’Arte Povera Michelangelo Pistoletto.
La performance è stata preceduta, nella sala consigliare del Comune, dal workshop “Cultivar Cultura” organizzato dal piano di valorizzazione “Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina” con SusaCulture, rappresentata da Catterina Seia, dedicato a operatori e imprese agricole del territorio chiamati a formulare una proposta di recupero e rivitalizzazione delle superfici agrarie legate al patrimonio culturale, per far sì che i siti possano essere inseriti in un paesaggio valorizzato e valorizzante. Gli stessi operatori hanno anche allestito alcune bancarelle di esposizione e vendita dei loro prodotti mentre i ristoratori hanno proposto speciali menu a tema “Gustare Exilles” con piatti a base di lavanda.
Una gremita piazza Vittorio Emanuele ha quindi ospitato la conversazione pubblica condotta da Paola Zanini, project manager del Dipartimento Educazione Castello di Rivoli, intorno al tema “Un giardino fiorisce su un forte e guarda l’Europa. Quale significato collettivo?” introdotta dalle note del violino di Eillis Cranicht dello Xenia Ensamble.
Hanno portato il proprio contributo Michelangelo Castellano, sindaco di Exilles; Alberto Dotta, direttore del Consorzio Forestale Alta Valle Susa; don Gianluca Popolla per il piano di valorizzazione “Valle di Susa. Tesori di Arte e Cultura Alpina”; Massimiliano Pio, presidente Rotary Club Susa Val Susa; Pier Umberto Ferrero de Il Salone del Libro; Antonella Parigi, assessore a Cultura e Turismo della Regione Piemonte; Davide Forte Presidente di Etinomia; Marilena Gally, dirigente liceo del liceo “Norberto Rosa”; la professoressa di arte Monica De Silvestro, coordinatrice degli interventi degli studenti dello stesso liceo che si sono interrogati sulle contraddizioni fra rispetto dell’ambiente e innovazione tecnologica domandandosi “Ne vale la pena?”.
Particolarmente significativa la presenza degli amministratori della Valle di Susa e degli imprenditori di Etinomia. Due meritate onorificenze sono state tributate al maestro Michelangelo Pistoletto: la cittadinanza onoraria di Exilles con la consegna della chiave degli orti della città e per i valori assoluti di co-responsabilità espressi dal Terzo Paradiso del Sigillo d’Argento che il Rotary Club Susa Valsusa, assegnato alle personalità originarie della Valle che si sono distinti nel mondo.
“Ho realizzato questo segno in quanto commissionato dalla società – ha dichiarato Michelangelo Pistoletto – Io sono qui per ribadire la necessità attraverso questo segno di avvicinare gli opposti. Nel cerchio centrale c’è la loro combinazione, mettendoli su un piano di connessione faremo un’operazione creativa: unire le diversità non per distruggerle ma per far nascere qualcosa che non esisteva”.
Exilles, in una giornata splendida ha dato il meglio di sé. Il paese ospitava agricoltori biologici, prodotti di piante officinali e i ristoratori hanno varato menu nel segno del Terzo Paradiso i menu alla lavanda, pianta autoctona che caratterizzava il paesaggio fino a 50 anni fa.
La giornata è stata coronata dalla performance collettiva consistita nell’avvio della piantumazione del giardino del Terzo Paradiso sul “giasset” del Forte, dove era stato segnato dagli studenti, dal Consorzio Forestale e dall’arch. paesaggista Giorgio Ferraris, il simbolo che verrà riempito con undicimila lavande fornite dai vivai regionali e messe a dimora dal Consorzio Forestale Alta Valle di Susa. La messa a dimora durerà due settimane. La fioritura è prevista per fine luglio.
Il grande giardino guarderà l’Europa e rifiorirà tutte le estati inondando di profumo e colore la vallata alpina. Ogni lavanda sarà idealmente dedicata a un nascituro/a del territorio.
Visto il tenore dell’opera, credo che Mr. Pistoletto si sia ben meritata l’onorifica consegna delle chiavi degli orti. Speriamo, anzi, che questa sia di proficua ispirazione e che lo induca ad un’attività assai più consona alla sua ‘arte’: quella d’andare a zappare.
Speriamo ,abbiano messo piante molto resistenti ai parassiti ; che di questi tempi, sono molto agguerriti e voraci. Specialmente sulle montagne olimpiche.
Sfruttamento legalizzato della manodopera giovanile e scuole precettate con personaggi vari a fare da belle statuine. Pistoletto ha capito che con la coltura sui mangia…