IL RETROSCENA / di FABIO TANZILLI
L’ultimo accordo sulla sanità raggiunto dai sindaci con la Regione ha aperto una crepa nel rapporto con il movimento No Tav. Pochi ne parlano, ma domenica sera a Vaie c’è stata una riunione infuocata, dove sono volate parole grosse tra i rappresentanti dei Comitati e una delegazione di sindaci della Val Susa (erano presenti Plano di Susa, Patrizio di Avigliana e Bertolo di Almese). I quali sono stati “cazziati” per aver firmato questo patto con l’assessore regionale Saitta. Alla riunione erano presenti una ventina di persone. Tra i più infuriati c’era uno dei leader del movimento, Alberto Perino, che ha partecipato all’incontro insieme alla moglie: ad un certo punto ha sbottato proprio con Plano, lasciando poi la riunione a metà serata. C’erano anche Francesco Richetto coi No Tav di Bussoleno, i rappresentanti del Comitato a difesa del punto nascite dell’ospedale di Susa e i 5 Stelle, con il senatore Scibona e i consiglieri regionali Batzella e Frediani.
Gli interventi sono stati vari, ma tutti con lo stesso messaggio: cari sindaci, avete sbagliato tutto, col patto con Saitta e rinunciando al ricorso al Tar. “A Plano e agli altri sindaci abbiamo detto che non eravamo d’accordo con il patto fatto con la Regione – spiega Perino – con questo episodio mi sembra di tornare indietro ai tempi degli accordi fatti con Virano sulla Tav, alla Riposa e Pracatinat…è un metodo già visto una decina d’anni fa. Non a caso, proprio ieri l’assessore regionale Saitta, ha dichiarato entusiasta all’Ansa che è riuscito a fare un’intesa proprio nella Valle in cui si è affermato il movimento No Tav”.
Perino rilegge così alcuni articoli di giornale: “Era il 28 settembre 2006, e sulla Stampa era pubblicato un pezzo che raccontava la visita dell’allora presidente della Provincia, Antonio Saitta, proprio a Sant’Antonino…parlava di clima sereno, faceva appello al dialogo…guarda caso condiviso da Antonio Ferrentino…”.
E quindi? “La storia si ripete, e di Ferrentini se ne possono trovare tanti sulla strada” (forse riferito a Plano? Ndr).
Ma perché Perino ha sbottato e lasciato la riunione? “Sono stato accusato di essere un elemento di disturbo, e allora sono uscito”. E riferendosi alla Regione: “Il problema è che se gli dai un dito, loro si prendono il braccio. Chiamparino e Saitta stanno facendo i tagli alla sanità secondo le volontà delle banche, non dei cittadini. I sindaci, anziché fare un accordo, avrebbero dovuto ribadire la loro contrarietà, perché chi vive in montagna deve avere gli stessi servizi della città. La storia è simile alle vicende sindacali, dove si va a trattativa, si chiede 100 per avere 50. Ma in questo caso i sindaci hanno sbagliato, perché con questo metodo si perdono i servizi. Non si può accettare il ricatto di chi ti dice “ti taglio tutto l’ospedale” e alla fine essere soddisfatti che si è perso il punto nascite dell’ospedale di Susa. Comunque loro sono i sindaci e hanno la responsabilità, noi continueremo ad opporci”. E’ l’inizio di una spaccatura tra Movimento No Tav e sindaci? “Non sarebbe la prima volta, ma io spero di no – risponde Perino – sembra di essere ritornati ai tempi degli accordi della Riposa, nel 2007, e la cosa mi preoccupa un po’. Perché nel momento in cui inizi a dimostrarti morbido, te la mettono in quel posto”.
E Plano cosa risponde? I sindaci sono stati davvero cazziati dai No Tav? “No, sono stato io a cazziare loro – replica il sindaco di Susa – con questo accordo abbiamo ottenuto dalla Regione almeno una promessa di risultato, un impegno concreto e non serve solo fare della teoria. Perché alla fine l’obiettivo nostro è che il pronto soccorso dell’ospedale si svuoti e che i malati vengano curati. Ci sono opinioni diverse ed è normale, ma vorrei ricordare che l’ufficiale sanitario a Susa sono io, in quanto sindaco della città. E mi prendo tutta la responsabilità del caso, con decisioni anche impopolari, ma con lo scopo di salvaguardare i servizi sanitari”.
ma che decisioni impopolari !!!!!
Sono decisioni per non danneggiare il partito democratico, che arriva sempre un po’ prima della valle di Susa e dei suoi abitanti.
Perchè lo spauracchio del centro destra al governo val sempre un tradimento.
La storia si ripete. Come non ricordare le orecchie basse dei Sindaci a Roma difronte al Ministro Di Pietro purchè non cadesse il governo Prodi?
Prossimo passo: la trattativa con Virano e la sua nuova Società nata per gestire la riappacificazione, saranno molti i Sindaci e amministratori che brinderanno al nuovo corso e alla garanzia della tenuta di un governo di centro-sinistra.
Mauro Galliano
Direi che è il principio della fine,della demagogia anche.Qualcuno che non ha mosso un dito per il traforo all’amianto di Cesana ed il raddoppio del traforo del Frejus,incomincia a pensare che se è vero,come dicevano i No Tav e non altri,che con il raddoppio del Frejus sarebbe raddoppiato il transito dei Tir ed il relativo inquinamento della valle,forse oggi pensa che è meglio imbarcare tutti i Tir in transito da e per la Francia a 220 km ora sulla costruenda ferrovia.
Ho trovato interessante l’intervento di Ferrendino sulla seconda canna autostradale del Frejus.La preoccupazione che il traffico Tir possa addirittura raddoppiare con la costruzione delle seconda canna,si fa sempre più palese.Non vogliamo fare la fine di Chamonix.Già,ma mi chiedo,dove sono finite tutte le teorie che per 20 anni i NoTav hanno sciorinato in lungo e in largo,secondo cui le merci non viaggiano sulle linee Est /Ovest e viceversa,ma Nord/Sud e viceversa,per cui la costruzione della Tav sarebbe stata inutile,anche in considerazione che il traffico merci era in diminuzione?Ma se i No Tav non hanno sbagliato i calcoli per 20 anni di seguito,che problema c’è.Il traffico merci di Chamonix per la verità si sviluppa sulla linea Est/Ovest e viceversa,quindi non era difficile capire quale traiettoria,le merci seguivano.Certo che favorendo con la seconda canna del Frejus il traffico,le merci sarebbero aumentate,così come sarebbero fortemente aumentate con la costruzione della galleria della Tav,che in questo caso vedrà anche il forte aumento del traffico passeggeri.Con la presa di posizione di Ferrandino e certamente di altri in Val Susa,si dimostra che per 20 anni molti segusini non hanno capito o vuluto rendersi conto che il traffico merci e non,percorre le lenee dove viene meglio favorito.Adesso scoprono che il traffico merci in Val Susa,potrebbe addirittura raddoppiare.Non vorrei adesso trovarmi di fronte a manifestazioni in senso contrario,”No Tir in Val di Susa”,dopo aver propagandato l’inutilità della Tav,per lo scarso transito di merci e magari ritrovare gli stessi simpaticoni con alla testa il conducator di turno,a gestire per altri 20 anni manifestazioni,a questo punto folcloristiche,perchè fondate su altre valutazioni dello stesso tenore di quelle che hanno caratterizzato gli ultimi 20 anni.Un saluto a Ferrendino ed un ringraziamento per il suo intervento.