ELETTRICITÀ, CHIOMONTE VUOLE VENDERE L’AEM ALL’ENEL. PINARD NON CI STA: “FACCIO UNA RACCOLTA FIRME CONTRO LA SCELTA DEL COMUNE”
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di RENZO PINARD
Caro direttore,
scusi se ancora una volta le rubo dello spazio per parlare di Chiomonte, ma per me è importante la vita del mio paese.
Si vocifera sempre più intensamente della volontà del Sig. Sindaco di voler vendere l’AEM di Chiomonte, ovvero l’azienda elettrica municipale , ovvero la gestione della distribuzione elettrica nel paese.
Chiomonte come Exilles, Salbertrand , e Novalesa , gestisce in proprio questo servizio se non da un secolo sicuramente da parecchi decenni , sempre secondo me fatto in modo soddisfacente .
Ovviamente le nuove normative rendono sempre più difficile la gestione, più burocrazia e sempre meno lavoro costruttivo, abbiamo avuto negli anni passati difficoltà sempre superate, per dare al cittadino un servizio sul territorio.
GIÀ, un sevizio al cittadino , alle persone, ma cosa vuol dire? Per me vuol dire rispettare la persona in un momento dove abbiamo sempre più il vuoto intorno , in un momento dove abbiamo bisogno di costruire e aggregare intorno a simboli quale i nostri paesi , assistiamo a una lenta disgregazione di idee e adesso di realtà consolidate come l’AEM.
Ancora una volta i grandi gruppi approfittando delle debolezze amministrative per disgregare l’economia delle valli. Basta pensare allo sfruttamento delle nostre acque, sempre fatto a favore di altri ecc.
La curiosità di queste trattative, che nelle passate amministrazioni sono sempre state scartate, è che se il comune voleva “comprare” gli utenti dell’ENEL (circa un quarto di quelli AEM) la richiesta è sempre stata tre volte superiore a quanto l’ENEL eventualmente offriva per acquistare gli utenti dell’azienda comunale, già da questo fatto si evince che qualcosa non quadra.
A giustificazione mi si dice che l’azienda non rende, ma guardando i conteggi abbiamo sempre un”utile ” , i costi del personale rimarrebbero, i consumi degli edifici pubblici pure.
Secondo Voi all’ENEL della sig.ra Maria che ha un problema, magari in una zona periferica del paese o alle case sparse, interesserebbe?
Andiamo a perdere un eccellenza nostra di Chiomonte al servizio dei cittadini sia che siano residenti che villeggianti.
Io dico NO , mi confronterò a giorni con alcuni amici proporrò una raccolta firme affinchè venga portata al Sig. Sindaco una petizione al fine di non vendere anzi svendere all’ENEL la nostra Azienda Elettrica Municipale , ma per rilanciarla risolvendo i problemi della gestione.
Grazie per lo spazio
Renzo Pinard
Ps: dal sito della Aem.
L’Azienda Elettrica Municipale di Chiomonte
L’Azienda Elettrica Municipale di Chiomonte ha sede in Via Vescovado, 1 – 10050 – Chiomonte (TO)
Nel marzo 1903 il Parlamento promulgò una legge che consentiva ai Comuni di municipalizzare i servizi pubblici e quindi anche l’energia elettrica per calmierarne il costo, che stava lievitando sempre più a causa del regime di monopolio in cui agivano le società elettriche private. In quest’ottica il Comune di Torino approvò all’inizio del 1904 la costruzione dell’impianto idroelettrico di Chiomonte, che entrò in funzione nel 1910.
Conseguentemente al fatto di avere un impianto di produzione nel suo territorio, da cui era semplice approvvigionarsi, il Comune di Chiomonte iniziò a distribuire direttamente l’energia elettrica oltre cinquantenni fa.
Dal maggio 2001 l’Azienda Elettrica Municipalizzata del Comune di Chiomonte ha ricevuto dal Ministero dell’Industria, Commercio e Artigiano la concessione per l’attività di distribuzione di energia elettrica, come previsto dal D.Lgs. 79/99.
Vendiamo suibto all’Enel. il servizio AEM Chiomonte è pessimo. E dobbiamo pure pagare stipendi in piu’. Se non siamo capaci, lasciamo perdere.
Già che ci siamo chiudiamo questi piccoli comuni mangiasoldi inutili.
Che c’è per pranzo ? Io mangio di tutto.
Vendiamo suibto all’Enel. il servizio AEM Chiomonte è pessimo. E dobbiamo pure pagare stipendi in piu’. Se non siamo capaci, lasciamo perdere.
Già che ci siamo chiudiamo questi piccoli comuni mangiasoldi inutili.