Lunedì 8 giugno, alle ore 21 presso la Sala Consiliare di Bussoleno di Via Torino, 62, il movimento No Tav organizza l’Assemblea pubblica “NO al Megaelettrodotto da 320.000 Volt Grand Ile – Piossasco”. La riunione si tiene in vista dei due appuntamenti pubblici che Terna organizzerà a Susa il 10 giugno e a Bussoleno l’11 giugno, per presentare il progetto e rispondere alle domande dei cittadini.
“Come già abbiamo fatto a fine anni ’80, respingiamo tale progetto – spiegano i No Tav – perché finalizzato al trasporto energetico dalle centrali nucleari francesi all’Italia , dunque funzionale ad un modello di sviluppo insostenibile e pericoloso, a cui il popolo Italiano ha detto NO con ben due referendum contro il nucleare, nel 1986 e nel 2011. Perché inutile: l’Italia ha un surplus di energia disponibile di ben 25 GigaWatt, cioè il 50% in più del fabbisogno totale italiano. Perché costosissimo : il costo previsto è di 1,4 miliardi di € di denaro pubblico, cui bisogna aggiungere 60 milioni di € già spesi per potenziare la stazione di Piossasco”.
E ancora “Perché causa di servitù ai danni dei territori attraversati e disagi infiniti nel momento della posa in opera; infatti il megaelettrodotto, da Salbertrand a Bussoleno compresi, passerebbe lungo la strada statale 24 e dentro i paesi, ad un metro di profondità. Perché in aperta contraddizione con i principi del risparmio energetico, della salute, della salvaguardia ambientale e della sovranità popolare, nonché in contrasto con lo sviluppo delle fonti energetiche piccole, pulite e rinnovabili”.
La promessa dei No Tav è univoca: “Lo abbiamo fermato una volta, lo fermeremo di nuovo”.
Ma è mai possibile che qualunque cosa si voglia fare in val susa i No tav devono essere sempre contrari a tutto?? Non è possibile istituire in Valle un comitato NO ai NO TAV??
Sono nato in alta val susa da famiglia della valle da parecche generazioni, ciò nonostante non condivido i modi e le motivazioni di continua protesta serrata ed a senso unico che spesso sfocia in scontri e delinquenze che altro non fanno che danneggiare la nostra valle e la sua già risicata economia.
Mario Girodo Sant’Ambrogio