ELEZIONI A CHIANOCCO E ZONA FRANCA: POLEMICHE SULLA CANDIDATURA DI RABELLINO

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LETTERA DI FRANCO TRIVERO (membro del direttivo Comitato Zona Franca)

CHIANOCCO – Nei giorni precedenti ho appreso, con un certo stupore che alle elezioni comunali di Chianocco si sfideranno due liste. I due candidati sindaco sono Renzo Rabellino, noto e fervente simpatizzante della Lega, per “Zone Franche Montane” con tanto di logo ufficiale e Osvaldo Vair per “Chianocco che verrà 2024-2029”.  Il sottoscritto è stato uno dei promotori del “Comitato Zona Franca” benché non abbia mai aspirato a cariche di alcun tipo. A parte aver sostenuto con scritti il valore sociale ed economico del progetto.
Un progetto pensato  per dare risposte concrete agli abitanti di una Valle che per trent’anni è stata sacrificata sull’altare dell’ipocrisia politica di sinistra e destra.
La forza di questo “Comitato” è sempre stata la trasversalità dei soggetti politici a cui veniva richiesto di aderire, partecipando a incontri nei vari Comuni, sale e locali commerciali per far comprendere le ragioni  economico-finanziarie che giustificavano le rivendicazioni.
Infatti molti Sindaci hanno concretamente aderito al progetto, formalizzando delibere che davano legittimazione e forza politica alle nostre rivendicazioni. Un lavoro straordinario è stato fatto da tutti ma in particolare dalla attuale presidente Michelle Folcat la quale ha contribuito, con la sua credibilità, a far crescere il comitato. Tengo a precisare che mentre il “Comitato Zone Franche” non ha finalità e scopi politici, il “Movimento Zone Franche Montane” è stato costituito con questo specifico scopo. A nulla sono valse perplessità e timori di chi sosteneva che mantenere una autonomia apolitica ci rendeva più credibili. La candidatura di Rabellino a Sindaco ha sinceramente provocato un terremoto all’interno del “comitato” nessuno dei componenti il direttivo era a conoscenza di questa candidatura. Premetto che il Sig. Rabellino, poteva tranquillamente candidarsi in qualunque comune, con una sua lista civica, ma la concessione dell’uso del simbolo -Zone Franche Montane- doveva essere deliberata e votata.
La presidente Folcat a più volte richiesto al direttivo: “perché il “movimento” zone franche montane ha autorizzato l’utilizzo del logo, senza che vi sia stato un dibattito e una votazione all’interno del consiglio direttivo? Persone e simboli hanno un valore sociale e politico che deve essere riconosciuto dai membri del movimento, il movimento è partecipazione non imposizione”. Ad oggi nessuno dei membri del movimento ha saputo dare spiegazioni a riguardo. Sono convinto che all’interno del “Movimento” vi sia stato un corto circuito politico che non giova ai rapporti con il “Comitato” che  viceversa ha contribuito a costruire il sistema di relazioni di cui oggi il Movimento beneficia ai fini politici. La presidente Folcat ha più volte chiesto di sapere chi ha seguito la pratica di costituzione della lista di Rabellino per Chianocco.
La costruzione di una  lista politica non può prescindere dal rapporto fiduciario tra i membri per cercare di realizzare il miglior risultato possibile, nella competizione elettorale.
Lo sconcertante silenzio alle richieste di chiarimenti che sono state,  in questi giorni, rivolte ai responsabili è un chiaro indice della miseria  politica di cui si è portatori.
Membro del Direttivo
Franco Trivero
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1 COMMENTO

  1. Con un governo che dopo un anno dal suo insediamento, ti aumenta l’ IVA sui prodotti per l’infanzia ed accise sul carburante, (vantandosi di avere a cuore ❤️ le famiglie Italiane) sperare di diventare zona franca è una delle più dense cortine fumogene per i pollastrelli italiani e Ariani.

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