dal COMITATO NO TAV DI SANT’AMBROGIO
SANT’AMBROGIO – Il Comitato Santambrogese No Tav e Vigilanza Cave, fedele allo spirito che da sempre lo anima nell’agire locale e pensare globale, espone alcune osservazioni in vista delle prossime elezioni amministrative.
L’esigenza planetaria del momento non è più solo la salvaguardia ambientale vera e concreta del pianeta, la questione prioritaria e inderogabile è il contrasto ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei devastanti effetti già in atto.
Se le componenti conservatrici o “sovraniste” possono essere in larga misura considerate filonegazioniste (Trump in testa), quelle cosiddette europeiste (o di centro-sinistra) sono altrettanto in prima fila nel non rispettare gli impegni di Parigi, dispensandoci oltre tutto l’ipocrita finzione filoambientalista per aver concesso nei propri parlamenti la parola a Greta Thunberg.
Il problema di fondo è che l’intero establishment (o cosiddetto partito del PIL) è, nel migliore dei casi, del tutto impreparato ad affrontare le trasformazioni economiche e sociali che la transizione energetica necessariamente dovrà comportare mentre nel peggiore è verso di esse del tutto ostile, incapace di accettarle perché sarebbero la negazione di quanto oggi imposto senza alternative, una vera e propria eresia.
Questo modello economico, incentrato su crescita e consumi dissennati, finalizzati esclusivamente a mantenere in vita un “sistema” incapace di vedere al di là del proprio business, è legato ad un modello di sviluppo che è diventato un rullo divoratore delle risorse limitate della Terra.
Abbiamo cercato di scorgere nei programmi elettorali delle due liste che si presentano in paese questa attenzione, che certo va al di là del territorio comunale – ma che è un interesse non differibile di tutti i cittadini del mondo.
Nella lista, “Sì Sant’Ambrogio” abbiamo riscontrato sull’argomento una grossissima carenza, una disattenzione che potrebbe essere un messaggio da leggere con una connotazione decisamente negativa che ci lascia del tutto insoddisfatti, al limite di un’adesione al negazionismo climatico che nel Mondo soli pochi folli sostengono ancora.
Dai “Cittadini in movimento” in questi anni abbiamo colto comunque una particolare attenzione, confidiamo che possa espanderla e mandarla avanti in tutte le sedi in cui potrà essere ascoltata, sia comunali che extracomunali. Apprezziamo il costante impegno di opposizione alla realizzazione del TAV ribadito per iscritto nel capitolo ambiente del programma elettorale che vorremmo interpretare ancora militante oltre che essenzialmente istituzionale.
Da NO TAV convinto , avrei preferito ascoltare le 2 liste pungolate e messe sulla graticola in un confronto bubblico su TAV e argomenti attinenti ( ambiente, risparmio energetico, raccolta e riciclo rifiuti, acqua pubblica, energie rinnovabili , uso del suolo, grandi opere ecc. ecc.) . Trarre conclusioni da quello che c’ è scritto nei programmi, a volte ( e non sarà sicuramente questo caso) può essere fuorviante. Capita spesso che molte cose scritte non si facciano e molte cose NON scritte poi si facciano !!
Anche senza pubbliche graticole le due liste potranno pronunciarsi sulle tematiche “planetarie” poste all’attenzione dei candidati e della cittadinanza che dovrà esprimersi con il voto.
Il tempo non è ancora scaduto per spiegarci in quale futuro pensano di condurre i cittadini che vorrebbero amministrare.
Nel caso ritenessero di non aver nulla da aggiungere pazienza, sarà comunque una risposta.
La Lista N°1 – Sì Sant’Ambrogio- Sindaco Bruno Allegro risponde con questo comunicato:
Il Comitato No Tav di Sant’Ambrogio, in vista delle elezioni comunali del prossimo 26 maggio ha diffuso un Comunicato Stampa nel quale la lista “Sì Sant’Ambrogio” viene accostata “al negazionismo climatico che nel Mondo soli pochi folli sostengono ancora”, mentre la lista dei “Cittadini in movimento” viene promossa come unica garanzia di tutela ambientale, sia a livello locale che globale.
Non crediamo che questa dicotomia risponda a realtà e soprattutto ci sentiamo feriti da questo giudizio, dato a priori, su temi importanti sui quali non siamo mai stati chiamati a un confronto diretto, che certamente avrebbe contribuito a fare chiarezza ed eventualmente permesso di formulare un giudizio più puntuale e rispondente ai fatti. Speriamo che ciò, nonostante i tempi ristrettissimi, possa ancora accadere.
È importante ricordare che siamo chiamati ad amministrare un piccolo Comune e che prima di ogni altra cosa occorre pensare a buone pratiche locali, immediatamente attuabili, nella fiducia che esse possano rappresentare il punto di partenza per un cambiamento globale e nella consapevolezza che nessuno sarà in grado di preservare il Pianeta, se non sarà prima in grado di preservare il proprio territorio e curare la propria comunità.
Il nostro programma infatti si propone di avviare azioni semplici come ad esempio la cura della fauna selvatica e degli animali domestici che condividono con noi “casa nostra” attraverso la creazione di nuove aree cani e incentivando una fruizione prima di tutto sostenibile, ma anche turisticamente appetibile, del Laghetto dei Camosci e delle pendici del Monte Pirchiriano che per inciso ospitano un habitat di pregio, degno di tutela.
Sarà nostra attenzione vigilare sulla salubrità e sullo stato di conservazione del canale Cantarana, anche in previsione di futuri eventi meteorologici estremi, purtroppo sempre più probabili. Intendiamo inoltre impegnarci a tutelare quel patrimonio che è rappresentato dal paesaggio e dalle zone agricole di Sant’Ambrogio attraverso una variante più sostenibile al Piano Regolatore privilegiando la vocazione turistica, seguendo la linea di pensiero che “c’è lavoro e lavoro”.
Tutto ciò non esclude affatto l’attenzione a temi di più ampio respiro: queste buone pratiche di tutela e cura rappresentano terreno fertile per ampliare il numero dei cittadini di Sant’Ambrogio che già sono attenti ai temi ambientali, così poter operare insieme un cambiamento reale e non soltanto per metter giù una lista dei sogni che, senza il coinvolgimento dei singoli e la pratica coerente e quotidiana, rischiano di rimanere tali.
Ovviamente questo non significa che una Amministrazione possa semplicemente delegare alla buona volontà dei singoli tali azioni, ma implica che gli Amministratori progettino le fondamenta per la creazione di una comunità resiliente.
Riteniamo che non sia la campagna elettorale, fatta purtroppo anche di veleni e colpi bassi, il luogo in cui fare educazione ambientale. Abbiamo però l’ambizione di poterla fare da Amministratori, consapevoli che non c’è più tempo di fare semplice informazione: i cambiamenti climatici sono già in atto, come purtroppo è evidente anche nei nostri territori. Siccità, alluvioni, incendi stanno già flagellando la nostra Valle e perciò il nostro obiettivo è quello di mettere in campo azioni di resilienza, azioni cioè capaci di evitare o ridurre al minimo i danni a seguito di eventi estremi.
La stessa filosofia guida il nostro approccio al tema TAV, così come abbiamo scritto nel nostro programma: qualora l’opera diventasse nostro malgrado inevitabile, “ci impegneremo a vigilare per tutelare la vivibilità del nostro territorio.”