SUSA – Sold out ieri sera al salone Monsignor Rosaz, per il confronto tra i quattro candidati a sindaco di Susa – Baccarini, Genovese, Miraglia e Plano – organizzato dal nostro quotidiano ValsusaOggi. Alle 21 le persone in sala erano circa 400, ben oltre il massimo della capienza disponibile.
Un appuntamento importante, con il quale abbiamo voluto far comprendere meglio ai segusini le visioni dei candidati ed i progetti delle rispettive liste: senza tanti giri di parole, proprio per arrivare al cuore dei temi fondamentali di Susa, il direttore responsabile di ValsusaOggi, Fabio Tanzilli, ha sintetizzato le domande che ci sono arrivate in redazione, ed una dopo l’altra le ha proposte ai candidati, tralasciando i quesiti “personalizzati” e le polemiche.
Per rispondere, i quattro candidati avevano a disposizione dai due ai tre minuti a quesito; nonostante questa difficoltà, il metodo sembra aver funzionato: risposte brevi ma chiare, accolte con entusiasmo dal pubblico in sala. Vogliamo riproporvi in breve le risposte dei quattro avversari, che proprio questa domenica 26 maggio si presenteranno al vaglio degli elettori.
Tra i vari temi toccati, ci sono stati il lavoro ed il commercio: i candidati hanno spiegato quali iniziative concrete intenderanno realizzare – se verranno eletti – per favorire l’occupazione a Susa e come fronteggeranno la crisi del commercio, con proposte operative ed incentivi.
Baccarini: “Vogliamo riportare le scuole professionali riguardanti il campo del turismo e del commercio, ci sarà un ruolo diretto del Comune sul lavoro, bisognerà mantenere i progetti dei cantieri di lavoro in collaborazione con la Comunità Montana, senza dimenticare i progetti utili alla collettività, secondo quanto previsto nell’ambito del reddito di cittadinanza. Il Comune dovrà occuparsi di incontrare le associazioni di categoria, aprendo inoltre uno sportello del lavoro per ascoltare le esigenze dei cittadini. In tema di lavori pubblici, siamo favorevoli agli appalti a km 0 ed all’applicazione del piano casa. Vogliamo che l’amministrazione sia direttamente collegata ai commercianti con l’utilizzo di una app, che permetta di ricordare loro gli eventi, perché non sempre l’utilizzo dei siti è sufficiente. Occorrerà migliore nel tempo l’aspetto della città per renderla più gradevole ed accessibile, intervenire sull’aspetto e sull’arredo urbano è già un elemento che faciliterà la permanenza delle attività commerciali e porterà ad aprirne altre. Cinque anni fa avevamo lasciato il progetto del secondo mercato nella zona del centro storico, ci piacerebbe riprenderlo”.
Genovese: “La mancanza di lavoro è uno dei problemi principali, si veda la perdita di quasi 800 abitanti negli ultimi anni. Noi assicuriamo il massimo impegno per favorire l’occupazione, la priorità della nostra lista sarà lo sviluppo turistico: puntiamo a far entrare la città in percorsi turistici organizzati, per far frequentare i siti di interesse, portando le persone a soggiornare per riavviare il settore commerciale; daremo un maggiore impulso all’edilizia ed al commercio con la semplificazione dei regolamenti comunali. Individueremo risorse ed introdurremo incentivi, per favorire le imprese locali anche nella ristrutturazione. Il turismo ed il commercio sono strettamente collegati, l’esperienza di Giorgio Montabone ci ha permesso di tracciare delle linee interessanti per lo sviluppo del settore. Susa patisce di un isolamento, provocato da ripetuti atteggiamenti, connotandola non per le sue bellezze, ma per forme di contestazione avvenute negli anni passati: vogliamo valorizzare quello che c’è di bello. Le complicazioni del commercio sono legate inoltre ad un’eccessiva burocratizzazione, punteremo sulla semplificazione. Valorizzeremo l’offerta dei prodotti locali ed artigianali, riportando le botteghe e le attività anche nel centro storico: stiamo cercando forme di finanziamento ed incentivi per promuovere le attività artigianali e le agevolazioni per l’utilizzo del suolo pubblico. Il tema principale è quello delle alleanze”.
Miraglia: “La nostra lista “Susa è Viva” ha visto la difficoltà dei nostri giovani, è un problema molto conosciuto. Quello che il Comune ha potuto fare, lo ha fatto, ma esistono bandi regionali, nazionali ed europei dove attingere le risorse per poter concorrere, nella possibilità di trovare un lavoro ai nostri ragazzi: abbiamo l’Adecco, la Fac, l’Enaip, l’Uncem, bandi lavoro per giovani. Dobbiamo dare più informazione ai nostri ragazzi. Il commercio a Susa sono i nostri commercianti, i nostri piccoli negozi, la priorità è proteggerli, capendo le difficoltà, bisogna creare una figura che unisca tutti i commercianti, che devono confrontarsi con il Comune, come punto di riferimento. Vogliamo ritrovare la socializzazione, creando opportunità, eventi, sburocratizzando tutto. Più persone riusciamo a portare, più si conosce Susa”.
Plano: “Un aspetto che mi preme sottolineare è che le difficoltà degli imprenditori sono la burocrazia e le norme con eccessivo peso che imbragano tutte le proposte anche innovative, i margini di manovra di questa lotta alla burocrazia sono ridotti, non è una questione politica o amministrativa, ma normativa. Il grosso lavoro che si deve fare è premere sulla Regione e su chi opera dal punto di vista amministrativo per lasciare più libertà. Poi c’è la trasformazione nel mondo del lavoro, siamo stati ridimensionati, ora dobbiamo concentrarci sul turismo. Un altro aspetto da approfondire sarà il co-working, dando così uno spazio ai giovani per lavorare, senza che affrontino le spese di un ufficio o di un capannone. Per rispondere infine ai miei avversari, in realtà noi non ci siamo isolati, basti pensare al Giro d’Italia o al raduno degli alpini. Ad esempio per il Giro d’Italia l’amministrazione comunale ha investito 50 mila euro, si è calcolato un ritorno pari a 250 mila euro. Il turismo è intimamente legato al commercio; abbiamo assunto un esperto del settore, che ha gestito le Olimpiadi di Barcellona, così abbiamo scoperto il ritorno alla bici, all’escursionismo, all’enogastronomia, da affrontare come bassa valle intera. Puntando su questo, creando le opportunità per far venire gente cosi da migliorare anche commercio, dobbiamo migliore l’accessibilità del centro storico”.
Infine, come collegamento ai temi del lavoro e del commercio, il moderatore Tanzilli ha chiesto ai quattro candidati tre proposte principali per rilanciare il turismo a Susa. Per Sandro Plano: “Non possiamo fare da soli, ma dobbiamo essere inseriti nel circuito della valle, a tale proposito ci sono due iniziative: una è Terra di Sacra che si promette di sviluppare il territorio, intenderemmo riportare Susa come centrale insieme all’abbazia di Novalesa; l’altro progetto è la bike area da Alpignano fino al Moncenisio, la pista ciclabile che rappresenta la dorsale per lo sport e l’escursionismo, dalla quale si dirameranno i percorsi in bicicletta. Un altro aspetto che approfondiremo è il turismo con le moto su strade bianche”. Secondo Giovanni Baccarini: “Il Comune deve organizzare eventi e promuoverli durante tutto l’anno, oltre ai classici appuntamenti come il Torneo dei Borghi e la Castagna d’Ooro, perché esistono mesi bui, dobbiamo quindi occupare questi spazi, potenziando inoltre la festa patronale, dovremmo cercare di avere personaggi che attirino l’attenzione. Siamo nel mondo del web: devono essere individuate le giuste forme di promozione della città, i manifesti e i metodi tradizionali non bastano più. Infine, il turista deve accedere facilmente in città e trovare le indicazioni per visitare le bellezze di Susa”. Prende la parola Piero Genovese: “Ci proponiamo di professionalizzare l’offerta turistica, il programma della nostra lista è particolarmente curato, è necessario individuare pochi obiettivi, ma chiari, per rendere Susa attrattiva, dobbiamo prendere spunto da territori simili al nostro che hanno realizzato iniziative di richiamo. Alcune nostre proposte concrete sono uno specifico prodotto turistico legato alla Susa romana, in particolare con l’inserimento della città in percorsi turistici europei, uno specifico prodotto turistico legato al turismo scolastico ed un altro legato all’outdoor e quindi all’escursionismo”. Conclude Catia Miraglia con le sue proposte: “Per portare le persone a Susa dobbiamo avere delle eccellenze e delle qualità, bisogna ripartire. Il turismo può aver vita solo se tutto viene pubblicizzato, il messaggio deve arrivare; i tanti francesi che vediamo per strada e nei weekend, quante volte ci chiedono informazioni? Questo perché manca un percorso cartellonistico ben definito. Partiamo dalla realtà, bisogna iniziare da ciò che abbiamo, anche istruendo i nostri ragazzi disoccupati”.
(Foto Paolo Borea e Ivo Blandino)