di FIORENZA ARISIO, RENATO AGAGLIATE E GIUSEPPINA CIRCHIRILLO (Rifondazione Comunista Avigliana)
AVIGLIANA – Il 25 aprile è appena trascorso e l’unica nota stonata di questa bella festa resta il fatto di aver visto comparire volti vecchi e nuovi che in questa celebrazione solitamente non c’erano e che ci fanno temere che, l’anno prossimo, a fare il discorso istituzionale, potrebbe non esserci più nessuno in grado di rappresentare degnamente i valori della Resistenza per conto dell’amministrazione aviglianese.
Il pericolo di dispersione dei voti dovuto alla presentazione di ben 5 liste, infatti, potrebbe far si che la festa della Liberazione dell’anno prossimo potrebbe anche essere celebrata o da qualcuno il cui leader dice che il 25 aprile è una festa morta e l’antifascismo non gli compete, o da chi ai valori costituzionali non ci hai mai creduto, o da chi ha proposto cambiamenti alla Costituzione tali da stravolgerla anziché applicarla realmente.
È da 25 anni che Avigliana è amministrata da giunte progressiste ed ambientaliste, da Piazza Pulita fino ad Avigliana Città Aperta, che si sono opposte alla logica della cementificazione, alla devastazione del territorio come quella del Tav e si sono spese per la tutela dei ceti più deboli, la pratica dell’accoglienza e della solidarietà, ossia quegli stessi valori cui anche don Luigi Ciotti, nell’orazione fatta per il 25 aprile, diceva che è essenziale richiamarsi, difendendo dalle mafie sia le fasce più povere della popolazione, che i nostri monti, le nostre valli e i nostri laghi.
Queste amministrazioni di sinistra progressista sono quelle che Rifondazione Comunista ha sempre appoggiato con coerenza a partire dai propri valori e principi, perché il sostegno a chi è più debole, la rivendicazione dei diritti dei lavoratori e di una scuola veramente pubblica, la difesa dell’ambiente e del territorio dalle speculazioni edilizie e dalle grandi opere inutili come il Tav si può fare a parer nostro solo se non si buttano dalla finestra i soldi pubblici, privatizzando i profitti e socializzando le perdite (anche di salute) su intere comunità.
Rifondazione non si presenterà alle elezioni amministrative con una lista propria, perché ritiene che nel panorama aviglianese sia già presente da 6 anni almeno chi continua a portare avanti quella tradizione di tutela del territorio e quei valori antifascisti a cui han fatto riferimento tutte le amministrazioni che si sono susseguite da Piazza Pulita in poi. Chi non ha voluto riconoscere questa presenza e questi valori, ha creato liste nuove che porteranno appunto ad una dispersione di voti, mentre i componenti del PRC di Avigliana hanno invece deciso di accantonare i propri vessilli, per aderire come singoli cittadini al Comitato Avigliana Città Aperta (come può fare chiunque ne accetti i principi, indipendentemente dalla tessera che ha o meno in tasca) e partecipare attraverso il metodo di “una testa un voto” alle scelte sugli obiettivi e sulle iniziative da perseguire (dalla raccolta firme per l’acqua pubblica, per il referendum costituzionale, per il referendum contro la riforma della “buona scuola”, contro gli inceneritori, le trivelle e l’Italicum, fino alle votazioni per il programma , la lista e il candidato sindaco).
Adesso, l’ottantina di aviglianesi (delle più varie estrazioni sociali) che hanno aderito finora al Comitato, hanno deciso con democratiche votazioni che il testimone di Angelo Patrizio passerà ad Andrea Archinà, candidato sindaco trentaduenne, con competenze legate non solo alla sua formazione personale (avvocato) ma anche alla notevole esperienza amministrativa già acquisita come assessore nonostante la sua giovane età. L’unico vero “voto utile” che riteniamo si possa dare è quello alla competenza e alla preparazione, agli obiettivi condivisi del programma e alla lista che verrà scelta dal Comitato ACA, che coniugherà la continuità con il rinnovamento. Per questo pensiamo che sia bene scegliere non sulla base di mirabolanti promesse che chiunque può fare, ma basandosi su ciò che è stato fatto in questi anni non facili, considerati anche i forti tagli alle risorse comunali attuati dallo Stato proprio dal 2012 (con il governo Monti) in avanti. I soldi che ci sono basta non usarli per opere faraoniche, ma impiegarli per piccole opere utili al benessere quotidiano dei cittadini!
Per direttivo di Rifondazione Comunista Avigliana
Fiorenza Arisio
Renato Agagliate
Giuseppina Circhirillo
I comunisti estremi di Rifondazione hanno ragione. Ci sono liste che non sono voto utile: la loro ad esempio Avigliana Città Aperta
Quindi:
Avigliana Città Aperta = Rifondazione Comunista + NO TAV di governo (con la nota mancanza per dissenzo di alcuni pezzi della maggioranza, stufi della Casta e del modo di amministrare)
Avigliana Città Viva = PD+centristi.
Avigliana Adesso = FI parziale ramo parte non liberale, ex AN
Picciotto = Picciotto
5Stelle = 5Stelle + NO TAV di Lotta
Mi spiace per i malinconici rifondaroli ma il resto è contorno e malinconia dei tempi che furono … sà di muffa e soprattutto di mancanza di base solida .. Rifondazione 2%, contro le altri basi 5Stelle e Pd e FI+AN non c’e’ storia
Direi che se la giocano:
Avigliana Viva (Roccottelli), 5Stelle (Tatjana), Avigliana Adesso (Spano’) … in seconda battuta
A ognuno il suo voto … io voto 5Stelle
Non mi è chiaro un dettaglio.
Chi sarebbero i centristi? Se ne occupa il Wwf?
Non è chiaro nulla ,solo una cosa è lampante : si scannano per il potere = riempirsi le tasche . Senza offesa lo farei pure io , ma non ci terreni essere reputato un parassita ……..