BARDONECCHIA – “Ricevo in paese molte sollecitazioni a scendere di nuovo in campo, e in questi giorni ho anche avuto varie disponibilità di persone interessate a impegnarsi per Bardonecchia”. È Francesco Avato, sindaco di Bardonecchia per due mandati, a rivelare a ValsusaOggi quanto sta accadendo, in vista delle elezioni di maggio.
La passione per la “cosa pubblica” non gli è passata, nonostante adesso non si occupi più di politica: “Faccio l’imprenditore proprio a Bardonecchia, ed anche per questo sicuramente mi interessa il futuro turistico ed economico del paese” spiega. Ma l’annuncio di una candidatura a sindaco non c’è ancora: “È sicuramente prematuro parlarne e ad oggi non c’è nulla di concreto, si sta solo ragionando con altre persone – spiega – di sollecitazioni a impegnarmi ne ricevo parecchie e di bardonecchiesi che hanno voglia di mettersi in gioco ce ne sono…vediamo se il tutto può sfociare in un progetto politico per le elezioni di maggio”.
Intanto altri si sono già mossi: dal centrosinistra Pelle, Vivino e Sergi lanciano una lista civica con il progetto “Decidi Tu”, andando oltre lo schieramento del Pd.
Il sindaco Borgis intende ricandidarsi e ha fatto anche lui un’apertura, diretta all’attuale opposizione, proponendo di parlare insieme per la creazione di una lista civica.
E Avato? Intanto a fine gennaio ha ricevuto una trentina di preferenze proprio dalla consultazione promossa dallo stesso Pelle con Vivino. Cosa ne pensa? “Ringrazio chi mi ha votato, e lo hanno fatto a mia insaputa – risponde con una battuta – io stesso non sono andato a votare, quindi mi ha sorpreso il risultato”.
Ma Avato sarebbe disponibile a confrontarsi con Sergi per la creazione di una lista? “Certamente a Bardonecchia c’è bisogno di tutto, tranne che di 50 liste alle comunali – risponde – ma oltre alle persone, a me interessano i programmi. Cosa si vuole fare per Bardonecchia? Che idee hanno? E la lista unica, il fronte unico, contro chi va fatta? A mio parere è un bene avere in ogni paese una maggioranza e una minoranza, è uno stimolo per il confronto democratico. A me interessano i contenuti, più che le facce”.