ESCLUSIVO – BARDONECCHIA, LA REPLICA DI MASSA AL VILLAGGIO OLIMPICO: “LE VOSTRE ACCUSE SONO INFAMANTI, ECCO COME SONO ANDATE LE COSE”

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di BIAGIO MASSA

Buongiorno a tutti!
Dopo aver preso visione della lettera del 6/02/2014 redatta dal Presidente della Cooperativa D.O.C., signora Maria Teresa Rossi, ed inviata all’intero Consiglio Comunale e ai mezzi di stampa si rende necessaria una replica, serena ed oggettiva, che avrà un cronologico riassunto dei rapporti intercorsi tra la Cooperativa D.O.C. e il Consorzio Turismo Bardonecchia: sarà sufficiente la semplice lettura di questa cronistoria, naturalmente supportata da documentazione, per comprendere l’assoluta infondatezza e strumentalità delle contestazioni mosse al Consorzio dalla signora Maria Teresa Rossi.

In ogni caso, il comportamento di quest’ultima, per le frasi riportate nella suddetta missiva, sarà oggetto di azioni giudiziarie avanti le competenti Autorità Giudiziarie, per la tutela dei miei interessi e di quelli del Consorzio Turismo Bardonecchia. Veniamo dunque ai fatti: 28/10/2011 ore 10.10 Maria Teresa Rossi, Presidente della Cooperativa DOC e firmataria della lettera di accuse in questione, riceve per email copia dell’Atto costitutivo e dello Statuto del Consorzio, di seguito CTB (documento a disposizione). 28/10/2011 ore 11.18 Maria Teresa Rossi risponde confermando la ricezione e ringraziando per l’invio (documento a disposizione). 22/11/2011 ore 17.16 Mario Ferretti, Vice Presidente D.O.C., riceve per email copia dell’Atto Costitutivo, dello Statuto e del Piano di Sviluppo 2010 e 2011-2013 (documento a disposizione). 25/11/2011 ore 10.25 Mario Ferretti ringrazia e preannuncia la finalizzazione dell’adesione di D.O.C. al CTB per i giorni immediatamente successivi. 5/12/2011 Il CTB riceve per posta da D.O.C la Domanda di Adesione, che recita così: “La sottoscritta Maria Teresa Rossi (…) in qualità di Presidente del Consiglio di Amministrazione e Legale Rappresentante di D.O.C. s.c.s. (…), gestore della struttura ricettiva denominata Villaggio Olimpico, sita in Bardonecchia Viale della Vittoria 46, dichiara – di essere a conoscenza dello scopo e dell’oggetto del Consorzio, delle disposizioni statutarie e regolamentari che disciplinano il Consorzio e delle deliberazioni già adottate dagli organi del Consorzio; – (…) – di impegnarsi al versamento del 50% della quota di funzionamento 2011-12 entro il 2/12/2011 (…)” (documento a disposizione).

E’ evidente, dunque, che lo Statuto del CTB è uscito più volte dalla sua sede per essere visionato e analizzato, ci chiediamo se attentamente a questo punto, da più cariche all’interno di D.O.C., tanto che il 5 dicembre 2011 D.O.C. versa la prima tranche della quota di funzionamento il cui saldo, come previsto, perviene il 3 maggio 2012 (documenti a disposizione). 5/08/2012 Il CTB riceve per raccomandata (sempre firmata da Maria Teresa Rossi) la domanda di recesso da parte di D.O.C., in cui “si invita il Consiglio di Amministrazione ad accettare la disdetta con data 31/08 c.a., avvalendosi della facoltà di cui all’art. 14, titolo VI dello Statuto Sociale” (documento a disposizione).

L’art 14, Titolo VI dello Statuto recita così: “Qualora uno dei Consorziati voglia recedere dal Consorzio deve presentare domanda scritta al Consiglio di Amministrazione con un preavviso di almeno sei mesi rispetto alla scadenza dell’esercizio sociale in corso. Qualora non venga rispettato il termine per la disdetta di cui al comma precedente, il recesso avrà effetto alla scadenza dell’esercizio successivo. E’ fatto salvo il diritto del Consiglio di accettare la disdetta fuori termine”. Premesso che l’esercizio del CTB va dal 1 giugno al 30 luglio dell’anno successivo, credo sia evidente a chiunque che la richiesta di recesso da parte di D.O.C. è pervenuta al CTB in ritardo di oltre 6 mesi. Il rispetto del succitato articolo 14) imponeva, infatti, che la domanda per essere ritenuta valida pervenisse a dicembre 2011. Questo significa, in concreto, che D.O.C. non poteva essere dispensato dal pagamento della quota di funzionamento relativa all’esercizio 2012-13 (iniziato ormai da un mese al momento della stesura della domanda di recesso) fatto salvo, naturalmente, il diritto del Consiglio di Amministrazione di accettarne (assumendosene ogni resposabilità presente e futura) la disdetta fuori termine.

Come è facile immaginare e soprattutto come gli addetti ai lavori dovrebbero sapere (mi aspetto che gli amministratori di D.O.C. abbiano veramente IL PEDIGREE in tal senso, visto che non mancano di rimarcarlo esibendo in ogni occasione data, come i pavoni, la ruota dei loro innumerevoli meriti e delle loro ineguagliabili professionalità), le regole dello Statuto vengono redatte nell’interesse esclusivo dell’organismo che esse stesse devono regolare al fine precipuo e imprescindibile di non metterne a rischio la stabilità economica, l’operatività ma soprattutto l’esistenza, indissolubilmente legata nella fattispecie al numero di posti letto di appartenenza. Entrando più nel merito, va da sé che la regola dei 6 mesi di anticipo è necessaria (anche se forse non sufficiente, a mio parere) per permettere al CTB di ovviare a eventuali grosse lacune di posti letto (il Villaggio già da solo ne rappresenta 986), che metterebbero seriamente a rischio, per non dire che impedirebbero, qualunque possibilità di ottenere i contributi regionali (ammessi per consorzi con almeno 1000 posti letto) e, a seguire in ordine di priorità, di programmare i propri interventi in termini di promozione selezionando oculatamente le fiere e i workshop in base alla propria effettiva capacità ricettiva ma soprattutto elaborando un bilancio previsionale di spese e investimenti che sia consono con le effettive capacità economiche del CTB stesso, onde evitare pericolosi ammanchi e pericolose conseguenze sulla continuità stessa dell’ ‘azienda Consorzio’.

Posto che la quota prevista per le strutture a 3 stelle è pari a € 20 a posto letto, nel caso del Villaggio Olimpico (struttura a 3 stelle appunto) la cifra da versare per l’esercizio 2012-2013 è pari a € 19.720. Cifra sollecitata più volte (con una semplice posta certificata in data 17/10/2013 alle ore 18.50 e non per vie legali né tantomeno rivolgendosi alla Procura della Repubblica), mai saldata e superiore a quella dovuta a D.O.C. dal CTB. E’ vero che a D.O.C. per il primo anno di iscrizione fu concesso di pagare solo € 9.000 forfettarie, ma questo avvenne per inaugurare con i migliori auspici la nuova collaborazione.

Si decise, infatti, di iterare la concessione già ammessa per la precedente gestione, ossia appunto quella di ridurre la quota a € 9000 in quanto si trattava degli inizi e non si voleva vessare da subito troppo pesantemente una struttura così grande e con altrettanto grandi spese, peraltro a me ben note! Ribadisco, pertanto, che D.O.C. ha un debito nei confronti del CTB di € 19.720, una bella cifra che fa una bella differenza avere o non avere sul conto, visto e considerato che oltre all’ammanco improvviso per il 2012-2013 l’impossibilità, non preventivata e quindi non calcolata, di disporre di ben 986 posti letto ha impedito altresì al CTB di gestire grandi gruppi e grandi eventi, come invece era avvenuto fino al giugno 2012, e di ottenerne gli indubbi vantaggi economici in termini di commissioni. Inutile provare a quantificare il danno economico prodotto, è già sufficientemente chiaro che sarebbe di gran lunga superiore ai 19.720 euro di quota mancata, i cui effetti negativi perdurano ancora oggi, nonostante D.O.C. preferisca (ma ne comprendo bene le ragioni!) attribuire la difficile situazione economica del CTB a una cattiva gestione dei suoi amministratori.

Un esempio su tutti: il 21/02/2012 ore 8.41 la Segretaria del Consorzio Carola Scanavino invia una mail a Barbara Bühringer avviando così una lunghissima trattativa con il noto tour operator tedesco specializzato in gruppi Alpetour (incontrato alla BIT, la Borsa Internazionale del Turismo di Milano, cui partecipò anche il commerciale di D.O.C. al quale, però, pare sia letteralmente sfuggita la presenza di Alpetour in fiera) per portare a Bardonecchia un consistente gruppo di focolarini, che ha fruttato al Villaggio Olimpico ben € 109.592,50 al netto della commissione del CTB pari a € 2.817. Se D.O.C. avesse rispettato le regole, all’epoca della BIT il CTB avrebbe già saputo che i posti letto del Villaggio Olimpico non erano più nella propria disponibilità e non avrebbe di certo avviato le trattative. Se, per di più, il CTB non avesse instaurato un rapporto diretto con Alpetour sulla questione del pagamento della commissione dovuta per l’intermediazione del gruppo, a oggi l’ammanco sarebbe ancora maggiore (a disposizione l’intera corrispondenza elettronica con Alpetour e D.O.C.).

Non dimentichiamo poi che, nell’anno in cui il Villaggio Olimpico è stato consorziato ha beneficiato del lavoro del CTB più di qualsiasi altra struttura ricettiva, in quanto, sempre a titolo di esempio, i partecipanti ai Campionati Italiani di Sci delle Polizie Municipali (12-16 marzo 2011) sono stati alloggiati per la maggior parte proprio al Villaggio Olimpico gestione D.O.C. per un fatturato totale di € 13.305,75 al netto della commissione del CTB, mentre il totale del fatturato prodotto dal CTB al Villaggio Olimpico per l’anno 2011-12 ammonta a € 24.076,65, su cui è stato pagato un acconto di € 6.000 in data 26/06/2012, dunque prima di ricevere la domanda di recesso di D.O.C.. E per finire anche il CAMP estivo della SAMPDORIA (13-19/07/2013) è stato affidato a D.O.C., da BGE questa volta, di cui il CTB è socio fondatore.

La struttura era stata scelta dalla Sampdoria come particolarmente idonea e quindi, anche se per correttezza i ragazzini della Samp avrebbero dovuto essere ospitati in una struttura consorziata in virtù del ruolo non propriamente irrilevante del CTB all’interno di BGE, il CTB stesso ha preferito assecondare le volontà della Sampdoria per non rischiare di perdere l’evento scegliendo così, saggiamente e oculatamente, di rinunciare al proprio interesse a favore del territorio. Facendo, dunque, i dovuti conti il CTB, per via diretta e indiretta (tramite BGE), ha prodotto a D.O.C. € 142.869,15 di fatturato .

Niente male per un soggetto …”in stato fallimentare” !!! Fatte queste doverose premesse la domanda è d’obbligo: come avrebbero potuto degli amministratori responsabili deliberare in deroga all’art. 14 chiudendo gli occhi su tutte le difficoltà, per non parlare dei danni, prodotte dal comportamento non proprio virtuoso e a questo punto anche decisamente ingrato di uno dei consorziati più importanti per la vita stessa del CTB, agendo con ciò a svantaggio dei consorziati virtuosi che, invece, hanno continuato a sostenere il Consorzio nei modi e nei tempi dovuti garantendone, così, con le loro piccole forze la sopravvivenza??? Alle persone intelligenti, corrette e di buon senso la risposta…

Gli Amministratori del CTB hanno un unico dovere, quello di difendere il denaro che i consorziati ‘fedeli’ hanno affidato loro e di saldare i debiti con chi ha agito correttamente ma soprattutto non vanta crediti nei confronti del CTB. I pagamenti effettuati dal Consiglio sono andati tutti in questa direzione e se tra questi consorziati ‘fedeli’ c’è anche il Presidente che senza sconti ( a differenza di D.O.C.) paga quote non forfettarie per 3 strutture ricettive per un totale di € 8.480 (424 posti letto contro una quota di 9000 euro per 986 posti letto del Villaggio Olimpico) e che quando è stato il momento di rifinanziare il CTB ha messo di tasca propria € 12.000 (finanziamento temporaneo al quale hanno, naturalmente, partecipato con grande senso di responsabilità anche tutti i Consiglieri in misura proporzionale), non si vede dove sia il problema (documenti a disposizione).

Così come non si vede dove sia il problema se il Comune ha deciso, a fronte di una domanda precisa, dettagliata e pertinente, di finanziare l’unico consorzio presente sul territorio che da 6 anni ormai opera in perfetta sintonia con tutte le realtà analoghe dell’Alta Valle e gli organismi superiori quali Turismo Torino e Provincia, la Regione Piemonte (che da anni ormai lo finanzia con contributi tra i più consistenti) e il CEIP (Centro Estero di Internazionalizzazione del Piemonte), pienamente fedele alla propria ‘mission’ di promo-commercializzazione del prodotto turistico “Bardonecchia”.

Il CTB ha sempre lavorato per tutti nonostante tutto, perché una visione intelligente e lungimirante del turismo non può prescindere da un discorso territoriale se non addirittura extra territoriale. Non è infatti un mistero che, se entro i propri confini il CTB è bistrattato e boicottato nel peggiore dei modi, a un livello di operatività superiore il CTB è pienamente riconosciuto e collabora già fattivamente con gli altri 3 Consorzi dell’Alta Valle per una promozione in ambito nazionale e internazionale che produca la dovuta visibilità al patrimonio delle ALTE VALLI – SUSA E CHISONE, ben al di là delle logiche politiche e di potere di chi è miope e, forse, teme chi ha lo sguardo più acuto e più lungo.

Questo breve scritto per replicare alle infamanti accuse del Presidente della D.O.C. , perché si abbia una visione chiara dello svolgimento dei rapporti, perché si conosca e si possa documentalmente verificare ed accertare lo svolgimento dei rapporti tra il Consorzio Turismo Bardonecchia e la Coop. D.O.C., .perché le Autorità preposte possano accertare la correttezza dell’operato del Consorzio e dei propri Amministratori.

Perché si smetta di utilizzare certi sistemi per il raggiungimento dei propri interessi personali.

Cordialità.

(Il presidente dimissionario) Biagio Massa

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