RICEVIAMO DALL’ASSOCIAZIONE PMA
SUSA – Nonostante le promesse dell’assessore Saitta e dello stesso Presidente Chiamparino nessun atto è stato ancora deliberato per permettere di superare limite dei 43 anni per l’accesso alla Procreazione Medicalmente Assistita nelle strutture del Servizio Sanitario in Piemonte. Le parole non si sono tramutate in fatti e quindi ci siamo rivolte direttamente al Presidente Chiamparino. Non possiamo lasciar passare altre settimane: senza fatti concreti nei prossimi giorni saremo costrette a passare noi ad azioni concrete.
Egregio Presidente Chiamparino,
nemmeno un mese fa l’assessore regionale alla Sanità dichiarava: “Il limite a 46 anni è previsto dai
nuovi Lea, non ancora applicati dal Governo. Ho sollecitato più volte il Governo ad adottare un
decreto sulle tariffe massime delle prestazioni, che consentirà la piena entrata in vigore dei nuovi
Lea su tutto il territorio nazionale. In assenza di riscontri, in Piemonte anticiperemo l’erogazione
delle prestazioni”, riferendosi alla nostra richiesta di portare a 46 anni anche in Piemonte il limite di
età per accedere alle tecniche di procreazione medicalmente assistita e consentite a molte donne
di poter esercitare il proprio diritto di ricorrere alla PMA fino al raggiungimento dei 46 anni e sei
cicli, come già accade in altre Regioni d’Italia.
Una consigliera regionale del Partito di maggioranza in Consiglio regionale arrivò trafelata e
intervenne durante la conferenza stampa, da noi organizzata per denunciare questa attuale e
assurda disparità sul territorio nazionale, confermando a nome per conto dell’assessore alla Sanità, che l’assessore stesso sarebbe intervenuto a brevissimo, una settimana, per sanare questa spiacevole situazione.
Ad oggi, invece, ad un mese di distanza, nulla è accaduto. Nessun segnale, nessuna interlocuzione, ma, soprattutto, nessuna delibera.
Nessun atto politico, come invece promesso. Intanto passa il tempo e quelli che per voi sono giorni per noi come se fossero mesi e le settimane anni.
Cosa dobbiamo pensare?
Che in realtà sia stato solo un annuncio, per sedare le nostre legittime proteste?
Che l’approssimarsi della campagna elettorale vi abbia reso più sensibili rispetto a questo tema, ma in realtà non così intenzionati a venirci incontro?
Noi vogliamo continuare ad avere fiducia nelle Istituzioni, in Lei e nelle sue parole, espresse quando ha preso posizione a nostro favore; ma siamo preoccupate che l’imminente scadenza della legislatura, limiti la possibilità di adozione da parte della Giunta di quegli atti di indirizzo politico, che per noi e per le nostre famiglie rivestono un’importanza fondamentale.
Ed è per questo che oggi le scriviamo, con la speranza di trovare in Lei quella risposta concreta, che tarda ad arrivare, ma che speriamo comunque di poter ricevere. Ed è quindi con rammarico che Le comunichiamo che, in mancanza di riscontro, ci vediamo costrette a ulteriori è più incisive forme di protesta.
Speriamo che i nostri siano timori infondati, speriamo che Lei voglia intervenire in prima persona e non tradisca la nostra fiducia.
La ringraziamo, in attesa di una Sua risposta, confidando ancora una volta in Lei.