dall’ASSOCIAZIONE “FESTA DEL PIEMONTE ALL’ASSIETTA” (Fotografie di ENRICO ARTALE)
COLLE ASSIETTA – “Li nemici che in numero molto superiore erano venuti ad attaccare con gran impeto li nostri trinceramenti del colle della Sieta al di sopra d’Exilles con li avere li medesimi persi sei stendardi, lo stesso generale che li comandava, molti ufficiali di primo grado e da cinque o seimila uomini tra morti e feriti e prigionieri“. Così scrisse Carlo Emanuele III il 22 luglio del 1747 nell’annunciare la vittoria al Colle dell’Assietta.
Dopo un anno di pausa torna la Festa del Piemonte domenica 21 luglio giunta alla sua 51ª edizione. L’Associazione “Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta” torna rinnovata nel suo direttivo, nel solco coloro che iniziarono a salire a 2.566 metri per ricordare una delle pagine più importanti, non solo della storia Regno di Sardegna, ma dell’Europa intera, tra cui Don Trappo, e Guido Amoretti. Lassù infatti si incontrarono, uomini di mezzo continente, chi a servizio del giglio di Francia, chi dell’aquila sabauda o imperiale.
Tradizione rispettata nel volantino, con il testo in dialetto piemontese accanto a quello in italiano, ma nuova veste grafica con un baffuto granatiere che occhieggia insieme alle immagini dell’obelisco durante una rievocazione passata. Quest’ultima è organizzata dal Coordinamento Rievocazioni Storiche 1600-1700, che da qualche anno ormai è presente con i suoi rievocatori, che oltre a provenire da Bassa Valle di Susa e Torino, quest’anno arriveranno Bologna e Genova. A ricordo del grande lavoro fatto dal Generale Amoretti,uno dei padri fondatori della Festa sarà presente anche una rappresentanza del Gruppo Storico Pietro Micca della Città di Torino.
Sebbene il clou sia la domenica sin dal sabato sarà montato l’accampamento storico, nei pressi del lago antistante il Rifugio Assietta, che quest’anno, importante novità, lavorerà in sinergia con l’organizzazione nella preparazione dei pasti del sabato sera e della mitica polenta della domenica.
Ai curiosi, agli appassionati e a chi semplicemente vuole saperne di più quest’anno saranno proposte le visite guidate al campo di battaglia al sabato e domenica alle ore 15 condotte da Alessia Giorda, guida turistica, nonchè Presidente del Coordinamento Rievocazioni Storiche 1600-1700 e dallo storico militare Eugenio Garoglio. Il racconto della battaglia, storia e architettura visti da vicino per meglio comprendere.
Arrivarci è un’esperienza, un rito, quest’anno lo è ancora di più visto che si è concomitanza con una gara ciclistica, si ricorda che è altamente consigliato il percorso della Val Chisone da Pinerolo, direzione Sestriere, sino al bivio di Usseaux, Balboutet, Pian dell’Alpe, a monte di Fenestrelle, da dove parte la Strada sterrata, ricordiamo, inoltre che è in vigore per la sola domenica 21 luglio il senso unico di circolazione dalle ore 6 alle 11 in salita e dalle 14 fino alle 18 in sola discesa.
Oltre alle visite guidate al sabato, ricordiamo la fiaccolata sino alla Butta dei Granatieri insieme ai rievocatori, dove ci sarà un momento di ricordo per i caduti a cui seguirà vicino al Rifugio Assietta il falò, e un ristoratore vin brulé, canti e balli.
Il programma della domenica inizia con il raduno delle truppe alle ore 9.30 circa. Successivamente alle 10 celebrazione della Santa Messa in piemontese alla presenza dei gonfaloni, e delle autorità civili e militari animata dalla banda musicale di Cavour. A seguire la commemorazione all’Obelisco della Butta e poi alle 11 la Rievocazione della Battaglia nei pressi del Rifugio Assietta.
Si ricorda che in caso di maltempo la manifestazione si terrà in forma ridotta, ma sempre con lo spirito che caratterizza l’Assietta. Per tutte le informazioni e prenotazioni è possibile contattare i numeri telefonici 337-225401 e 3475288615 mentre per le visite guidate chiamare invece il numero 339-8041515.
Dialetto piemontese???
Ma non è una vera e propria lingua?
Avvaloro la frase di Gian:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lingua_piemontese
S’ lo è, ha le stesse origini della lingua gallica, come il francese, ma non deriva direttamente da esso. Per altro una buona percentuale del lessico è di derivazione latina…