dal GRUPPO “SUSA”
Al Presidente dell’Unione Montana Valle Susa
Dott. Pacifico Banchieri
Al Signor Sindaco di Susa
Dott. Piero Genovese
SUSA – In queste settimane di “lockdown”, l’accesso ad Internet è diventato una necessità fondamentale e imprescindibile per accedere ai servizi essenziali per la collettività e per le singole persone. Molte aziende, le reti di distribuzione di generi alimentari, gli uffici pubblici, la scuola hanno messo in atto sistemi di consegna merce, telelavoro e didattica a distanza già tecnicamente disponibili, ma sinora poco utilizzati perché inefficienti o poco performanti e quindi di difficile fruizione.
Si può quindi ragionevolmente prevedere che nel prossimo futuro, per forte necessità, assisteremo a un importante incremento della domanda di utilizzo delle opportunità che Internet rende disponibili.
È dimostrato che l’accesso ai servizi, fruibili grazie alla connettività, diventerà a breve un’esigenza essenziale per il cittadino al pari dell’acquedotto, della fognatura, dell’allaccio alla rete elettrica, con analoghi accordi sui livelli di servizio.
I gestori delle reti hanno sicuramente intuito le opportunità commerciali di questa tendenza e stanno infatti conducendo delle massicce campagne pubblicitarie per conquistare la leadership nel mercato delle telecomunicazioni, con offerte di servizio “banda larga” a costi interessanti.
Si riscontrano diverse proposte di connessione e una tra le tante offre “fibra fino a 1GB in download e 100 mega in upload al prezzo esclusivo di 29,9 euro”. Il Personale di vendita dal call center e i tecnici che installano i modem sono sempre professionali ed espongono correttamente che, nel caso di tecnologia FTTC (Fiber To The Cabinet), la performance della linea dipende dalla distanza che intercorre tra l’esistente linea telefonica, cablata in rame, e la cabina di attestazione della fibra ottica (armadio stradale), al crescere della distanza corrisponde un calo delle prestazioni.
Su alcuni collegamenti si sono misurati valori sull’ordine dei 20 Mbps in download e 5 Mbps in upload, molto lontani dai valori pubblicizzati, questo a parità di tariffa con quegli utenti che hanno una connessione FTTH (Fiber To The Home) velocissima.
Fino a poco tempo un valore di 20-30 Mbps era ritenuto soddisfacente, ma oggi non risulta idoneo per accedere ai servizi più evoluti, come Web TV ad alta definizione (HD), DaD e telelavoro, soprattutto se l’accesso avviene da più device contemporaneamente.
Ultimamente si è invece aperto ed ampliato il dibattito sull’utilità o meno della banda UltraLarga: sistemi e reti cablate capaci di offrire ampiezza di banda e velocità di trasmissione pari o superiori a 100 Mbps, le cosiddette Next Generation Network (NGN) cioè reti ad alta velocità in fibra ottica sino all’abitazione.
Il 3 marzo 2015, il Governo italiano ha approvato la Strategia Italiana per la banda UltraLarga con l’obiettivo di coprire, entro l’anno 2020 l’85% della popolazione con infrastrutture in grado di veicolare servizi a velocità pari e superiori a 100 Mbps, garantendo al contempo al restante 85% dei cittadini l’accesso alla rete Internet ad almeno 30 Mbps.
Il piano è finanziato con 3,5 miliardi di euro del Fondo Sviluppo e Coesione e 1,8 miliardi di euro provenienti da programmi operativi regionali e nazionali 2014-2020. I bandi di realizzazione, che hanno coperto il 100% del territorio nazionale, sono stati tutti aggiudicati ad Open Fiber, società partecipata da Cassa Depositi e Prestiti (CDP) e Enel.
Parrebbe quindi che una velocità di trasmissione di 20 Mbps, ancorché accettabile per l’uso domestico, ma non idonea ad un uso intensivo come accaduto in questo periodo, non sia conforme alle indicazioni del Governo.
Risultano inoltre poco comprensibili per l’opinione pubblica alcuni limiti derivanti dalla coesistenza di fatto tra la rete di proprietà TIM (soggetto con azionariato privato) con la rete di OpenFiber, società di diritto pubblico. Si constata infatti che la seconda sta cablando in fibra, evidentemente con molti ritardi, Comuni come Bussoleno, Giaglione, Meana di Susa e Venaus mentre altri comuni stanno rimanendo al palo.
Le critiche che si possono esporre riguardano quindi:
Forme di pubblicità poco chiara e fuorviante sui servizi offerti, medesime tariffe per servizi con disparità di prestazioni tra utenti, mancato rispetto delle indicazioni del Governo sui valori minimi di velocità di trasmissione.
Sulla base delle osservazioni sopra esposte ci permettiamo di chiedere al Presidente dell’Unione Montana Valle e al sindaco di Susa, di organizzare un incontro con i vari operatori telefonici e con Open Fiber per avere informazioni sui programmi di cablaggio della Città e della Valle e sulla possibilità di avere il collegamento al Web, con fibra ottica, in ogni abitazione.
Distinti saluti.
I Consiglieri
Alessandra Brezzo
Antonita Fonzo
Massimo Chianello
Sandro Plano