SUSA – Tutti noi abbiamo sofferto almeno una volta di mal di schiena. Chiaramente le cause possono essere molteplici. Oggi, grazie ai dottori Alessandro Gelmi e Giovanni Rea, dello studio fisioterapico “Fisiocare”, vogliamo parlarvi del mal di schiena causato dall’intestino irritato.
Schiena ed intestino sono molto vicini. Tutta la struttura dell’intestino, dal tenue al colon, è in intimo contatto con la colonna vertebrale e con i suoi muscoli. Si può quindi capire come l’irritazione cronica dell’intestino possa avere un effetto negativo sui muscoli della schiena, rendendoli maggiormente contratti. A fare le spese di questa situazione è in particolare il muscolo psoas, uno di quelli più a contatto con l’intestino.
Tutto ciò che mangiamo serve a nutrire i nostri tessuti, compreso il tessuto muscolare. Se la nostra dieta è povera di nutrienti provenienti da cibi freschi, ed il nostro intestino è cronicamente poco funzionante, l’assorbimento dei nutrienti sarà scarso. Di conseguenza, peggiorerà la qualità dei tessuti, ed il tessuto muscolare sarà uno dei primi a farne le spese.
La flora microbica intestinale ha suscitato grande interesse nella ricerca medica dal 2010 in poi. Si è scoperto che la grande quantità di batteri che popola il nostro intestino è responsabile di una serie di funzioni indispensabili alla nostra sopravvivenza.
Non solo: la produzione di alcune sostanze chimiche può avvenire soltanto in presenza di una flora microbica in buona salute. In presenza di problemi intestinali, e quindi di verosimile flora microbica non in buona salute, abbiamo una maggiore possibilità di avere dolore ed infiammazione intestinale, che come abbiamo visto possono propagarsi alla colonna vertebrale.
Ovviamente, piacerebbe a tutti avere un esame o un “segno” che determini con precisione a cosa sia dovuto il mal di schiena delle persone. Sfortunatamente, non funziona così: non ci sono esami o sintomi che determinino con precisione quando il problema è l’intestino, né si può escludere che lo sia anche se vi hanno trovato “problemi vertebrali”. Il metodo migliore, secondo Gelmi e Rea, è fare una valutazione completa e ragionare sui sintomi.
Infatti, se i vostri problemi alla schiena sono legati (almeno in parte) all’intestino, vuol dire che avete solitamente dolore uniforme, non localizzato in un punto; avvertite anche sensazioni di “bruciore“ e avete concomitanza di gonfiori, stipsi o colon irritabile.
Un metodo molto funzionale è quello “empirico”: si prova ad impostare un regime alimentare ad hoc per almeno un paio di settimane, e si assiste alle reazioni.
Se avete problemi intestinali conclamati, naturalmente il consiglio è quello di rivolgersi al gastroenterologo: sarà lui a decidere come approfondire. Tuttavia, gli esami gastro enterici non aiutano a capire se c’è correlazione tra problemi intestinali e mal di schiena.
Come valutazioni strumentali più funzionali, possono essere di aiuto (anche se non sono determinanti), l’analisi della composizione corporea Bia Acc e l’esame del sistema nervoso autonomo Ppg Stress Flow. Quando quei due esami danno discreti risultati, e la persona non ha sintomi intestinali, verosimilmente si può escludere che l’intestino sia il problema.
In alcuni casi, la Bia Acc (strumento diagnostico non invasivo che effettua l’analisi della composizione corporea) mostra una qualità dei tessuti ed un metabolismo un po’ critici: dalla scarsa idratazione, un elevato stato di infiammazione alla scarsità generale di muscolatura. Oltre ai sintomi intestinali, legati all’infiammazione ed agli scarsi movimenti di peristalsi. Si può presupporre che migliorare l’intestino possa migliorare anche questi sintomi.
Cosa si può fare da subito per migliorare il mal di schiena? Ci sono diverse cose che potete mettere in pratica immediatamente, senza dover fare alcuna visita o approfondimento.
Seguite un’alimentazione circadiana: diversi studi hanno indicato che l’alimentazione circadiana è quella che più favorisce le funzioni intestinali e gastro enteriche generali, perché rispetta i fisiologici ritmi del corpo.
Inoltre, è consigliato integrarsi con il magnesio supremo e/o l’omega 3. Se esiste un integratore davvero utile per l’intestino, questo è sicuramente il magnesio supremo. Ha proprietà rilassanti nei confronti dei muscoli ed anti infiammatorie nei confronti dell’intestino.
Per questo motivo, è un integratore particolarmente adatto in questi casi. Gli acidi grassi Omega 3 sono l’altro integratore che ha dimostrato una notevole efficacia anche negli studi clinici. Il loro ruolo principale è quello di anti-infiammatori di lungo termine, quindi vale la pena provarli per almeno 1-2 mesi
Un altro esercizio molto utile è fare stretching dello psoas e della colonna in generale.
Abbiamo detto che il muscolo ileo-psoas è quello più interessato dai problemi intestinali. In ogni caso, è un muscolo che, quando sta bene, garantisce una ottima funzionalità della colonna lombare. Per essere sicuri di fare un lavoro completo, meglio lavorare anche sugli altri principali muscoli della colonna, ad esempio con i 5 esercizi base di stretching lombare.
Esistono problemi di schiena che danno noia all’intestino? Se i collegamenti sono sempre a doppio senso, si potrebbe pensare che così come l’intestino può disturbare la schiena, i problemi alla colonna vertebrale possano dare dolore addominale. Effettivamente a volte capita di vedere persone che quando lavorano per migliorare il mal di schiena, notano una riduzione dei sintomi digestivi. Ovviamente non esiste nessuno studio a riguardo, quindi questa eventualità è molto poco frequente.
Mal di schiena e problemi intestinali vanno spesso a braccetto. Non c’è modo di capire esattamente quando siano legati in maniera forte e diretta, ma a dire la verità…non importa così tanto! Se volete migliorare il vostro stato di benessere complessivo, dovete lavorare sia sull’aspetto alimentare sia sull’aspetto fisico, oltre che naturalmente su quello psicologico.
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(Informazione pubblicitaria a cura della New Press – Testo di Andrea Musacchio)