SUSA – Le patologie muscolari che si trattano in fisioterapia, con la tecarterapia, sono soprattutto di carattere traumatologico, ossia che si generano quando la persona in questione subisce un trauma come nel caso di una brutta caduta o un movimento improvviso a seguito del quali si avverte un forte dolore. Le patologie muscolari sono accusate sia da pazienti sportivi che da pazienti sedentari. I primi possono accusare patologie dovute:
– ad un overuse, ossia a un eccessivo sovraccarico di alcuni gruppi muscolari e questo genera contratture muscolari e trigger point;
– ad incidenti nell’esecuzione di un gesto atletico come: uno strappo muscolare ai muscoli della coscia di un calciatore tenta di prendere la palla al volo, o una forte contusione alla spalla a seguito di un forte impatto tra due giocatori di rugby, o uno stravaso ematico a causa di una violenta distorsione subita mentre un giocatore di pallavolo atterrava a terra dopo aver saltato.
Nei pazienti che fanno una vita più sedentaria, e che ricoprono la maggioranza della popolazione, saranno meno probabili le patologie di carattere traumatologico perché sono meno esposti a quel tipo di rischio, ma allo stesso tempo possono comunque sviluppare delle contratture muscolari e trigger point generati ad esempio da una cattiva postura mentre lavorano davanti al pc, il che comporta un asimmetrico bilanciamento del carico.
Occorre tener presente inoltre che questo tipo di soggetti, sebbene siano meno esposti al rischio di subire traumi, sono allo stesso tempo anche può vulnerabili, poiché hanno un fisico più debole. Ci è capitato infatti di dover curare delle distorsioni di caviglia causate per aver poggiato male il piede durante la discesa delle scale di casa, o di lussazioni di spalla provocate nella maniera più insolita. Sono incidenti che possono subire tutti, ma un fisico che è in perfetta forma ha meno probabilità di esserne colpito e sicuramente ha una velocità di recupero molto superiore agli altri.
La tecarterapia, come le altre terapie fisiche, ha un effetto ancora più potenziato se associato ad altri programmi terapeutici come l’Idrokinesiterapia, la fisioterapia, e terapie strumentali come magnetoterapia e laserterapia
Cosa è uno stiramento muscolare?
Lo stiramento muscolare è un’infiammazione delle fibre muscolari dovuta ad un allungamento improvviso, eccessivo ma non lesivo del muscolo, infatti si verifica spesso nei pazienti che eseguono un’attività sportiva nella quale si effettuano movimenti veloci e ampi (come il calcetto) senza aver effettuato un adeguato riscaldamento del corpo. Questa condizione non rileva anomalie del tessuto muscolare all’esame ecografico, se non alcuni segni tipici dell’infiammazione, e produce dolore acuto nella zona corrispondente alla sede infiammata.
Cosa è uno strappo muscolare?
Lo strappo muscolare, come suggerisce il nome, è la lesione delle fibre muscolari, a seconda dell’ampiezza della lesione gli strappi sono classificati in vari stadi.
Il meccanismo con cui si può andare incontro a uno strappo muscolare sono vari:
- uno è molto simile a quello dello stiramento, ossia un allungamento improvviso, eccessivo e violento del muscolo, che va oltre la sua elasticità e si rompe.
- lo strappo può essere prodotto anche quando si sottopone il muscolo a uno sforzo eccessivo Nei bobybilder infatti capita che a seguito del sollevamento di pesi eccessivi con le braccia, si possa rompere completamente il tendine del capo lungo del muscolo bicipite.
- può essere causa di una disfunzione di movimento articolare, quando l’articolazione non si muove in modo fisiologico può far alterare il tessuto muscolare e tendineo. Nel caso del tendine sovraspinoso della cuffia dei rotatori della spalla infatti succede che quando non viene corretta l’anomalia del movimento dell’omero (osso del braccio) sulla scapola, il tendine del sovraspinoso viene schiacciato sulla superficie ossea dell’acromion ogni qual volta si solleva il braccio. A lungo andare questa condizione causa lo strappo delle fibre, che a volte risulta essere così grave che trova l’unico rimedio nell’intervento chirurgico.
L’applicazione della tecarterapia risulta essere ottima nell’accelerare i tempi di recupero, infatti mediante la stimolazione biologica che produce questo dispositivo riusciamo a curare queste lesioni e ad impedire l’insorgere di eventuali complicanze.
Nel caso di strappi muscolari importanti infatti si crea un importante stravaso di sangue e liquidi (ematoma). Se questo ematoma non viene opportunatamente drenato si può organizzare in cristalli che a loro volta possono dar vita a vere e proprie calcificazioni intramuscolari, che possono danneggiare gravemente la funzione motoria.
In una prima fase: si utilizza la tecarterapia in modalità capacitiva. Lo scopo in questo primo step è quello di drenare i liquidi infiammatori.
In una seconda fase: si cede più energia, a seconda della profondità dello strappo, il fisioterapista sceglie se applicare la modalità resistiva o capacitiva.
Le contusioni sono delle lesioni dei tessuti molli generate da un impatto con un corpo esterno.
Sono traumi frequenti negli sport da contatto come il pugilato, il karate, il kickboxing, le arti marziali, il calcio o il rugby. La lesione nei casi minori è individuabile per la presenza di un livido nella parte dolente, mentre per i casi più gravi c’è un vero e proprio ematoma (raccolta di sangue). In funzione della zona interessata, del danno subito e della condizione clinica, le contusioni sono classificate in tre gradi.
Per questa condizione si utilizza la tecarterapia a scopo drenante, come coadiuvante del linfodrennaggio al fine di accelerare i tempi per il riassorbimento dell’edema. Per gli ematomi, essendo il risultato di un trauma più importante, i tempi sono più lunghi e c’è una gestione della tecar più particolare. In una prima fase, come nel caso degli edemi si cede poca energia, successivamente con il migliorare della situazione il fisioterapista aumenterà i volumi di energia, avvalendosi dei diversi accessori di cui sono disposti i nostri dispositivi al fine di dare uno stimolo adeguato alla condizione da risolvere.
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(Informazione pubblicitaria a cura della New Press – Testo di Valentina Addari)