SAINT-FORT-SUR-GIROND – Un igloo realizzato unicamente con “fette” di abete e cipresso provenienti dalla Valsusa: è questa l’ultima opera di “land art” di Maurizio Perron, artista e scultore di frazione Jouvenceaux, a Sauze d’Oulx. “The last refuge” – creato in occasione dell’evento internazionale “Sentiers des Arts” nei pressi di Bordeaux – è rimasto in mostra per due mesi su un promontorio che domina l’Estuario della Gironda e l’Oceano Atlantico, proprio di fianco alla Tour de Beaumont.
“Visto l’enorme successo ed afflusso del pubblico (alcuni visitatori hanno anche utilizzato l’igloo per dormire), è stato deciso dalla comunità della Haute Saintonge che l’opera rimarrà permanentemente collocata in quel luogo”, spiega Perron soddisfatto.
“Viviamo in un mondo molto strano. In estate vogliamo avere 18 gradi nelle case e magari voliamo per sciare a Dubai, ed in inverno amiamo trascorrere le nostre vacanze alle Maldive o Zanzibar e quando siamo a casa vogliamo avere 25 gradi, guardando la neve che cade là fuori.
Non pensate che questo sia completamente folle?
In passato l’uomo era abituato a seguire la natura e soprattutto le stagioni. L’estate è stata fatta per coltivare i campi, tagliare l’erba per nutrire gli animali in inverno, preparare il legno per riscaldare la casa durante i mesi freddi e così via. Naturalmente la comunità ora è cambiata molto, ed è impossibile anche solo pensare di tornare a quel tempo rurale… ma sarebbe bello che la gente avesse ancora la sensazione e l’apprezzamento del normale scorrere delle stagioni.
Se non ci fermiamo, dove andremo? Forse in un futuro saremo capaci di costruire un igloo che non si scioglierà mai”. (da http://www.skultura.com/the-last-refuge/)