di DIEGO TOMASSONE
BUSSOLENO – Lunedì 6 agosto, mentre si provvedeva a pulire dal fango la strada di Via San Lorenzo, e si deostruivano i tubi della prima opera di messa in sicurezza, alcuni abitanti di Regione Reforno hanno incontrato ed accompagnato in un sopralluogo completo l’ingegnere idraulico Livio Martina, socio degli studi associati Polithema e Tekne, professionista 64enne esperto in lavori di messa in sicurezza che ha progettato ed ha seguito come direttore diversi lavori in molte valli piemontesi, Valle di Susa compresa.
L’ing. Martina ha confermato i dubbi e le perplessità degli abitanti della zona sulla progettazione delle opere, facendo notare anche altri errori tecnici, nonché l’inutilità e la pericolosità di di certe scelte progettuali, essendo perfettamente in linea con l’ing. Ambientale Mario Cavargna, altro consulente tecnico che ha aiutato molto i cittadini sia come professionista che come Presidente di ProNatura Piemonte.
Nel corso della settimana l’ing. Martina produrrà una relazione tecnica da consegnare sia al Comune di Bussoleno, committente unico delle suddette opere, e alla Regione Piemonte.
Mai come in questa occasione gli abitanti di Bussoleno devono restare uniti, perché queste opere non interessano solo alcuni abitanti del paese ma tutti, a partire da coloro che abitano in Via San Lorenzo.
Per questo motivo chiediamo a tutti coloro che volessero darci una mano, di venire a firmare un piccolo documento, che verrà poi protocollato in Comune, dove eleggiamo come cittadini l’ing. Martina come nostro consulente tecnico, in modo anche da fermare una inutile devastazione di terreni coltivati a vigneto e frutteto che esistono da decenni.
Chiunque può venire a firmare, basta recarsi in Regione Reforno e chiedere del sottoscritto.
Ringraziando fin da ora chi ci vorrà aiutare, ricordo che in definitiva questo è un aiuto che si dà a noi stessi, perché la messa in sicurezza con opere progettate ed eseguite e regola d’arte, magari con duplice funzione, quindi non solo per le eventuali colate detritiche, ma pure per un eventuale utilizzo anti incendio (vasca di carico per gli elicotteri e mezzi di soccorso dei Vigili del Fuoco, piste tagliafuoco per accedere agli invasi, ecc.), del conoide del neonato Rio Reforno, è e deve essere la priorità di tutti.
Finalmente un competente!
E chi lo dice che è competente?
In primis devo dire che il primo errore l’ ha fatto chi ha costruito li non certo il comune….perché c’era il corso d’acqua. Ben venga che ci siano altre persone che si interessano al progetto , ma ricordo che nella penultima colata di detriti ci stava rimettendo la vita qualcuno ( come riferito a me da chi abita li) , quindi sarebbe il caso di chiamare i Vvf che sono comunque pagati e sono chiamati per queste situazioni piccole o grandi che siano.Domenica 5 agosto nessuno li ha chiamati. Si parla di fare un opera in sicurezza e non tiene conto che le vite sono le prime da mettere in sicurezza.
Troppi conflitti di interessi
Rosso Ingegneri e Polythema sono in concorrenza sul mercato delle sistemazioni idrauliche nella regione Piemonte. Criticare un progetto quando é finito é fin troppo facile. Alla base dei calcoli idraulici c’é un livello minimo di protezione della popolazione da assicurare.
Prima che la situazione arrivi a uno stallo, sarebbe opportuno chiedere un parere a un terzo, possibilmente esterno, non emotivamente né economicamente implicato nella vicenda, possibilmente a conoscenza della particolarità del contesto geologico-idraulico e soprattutto politico della Val di Susa!
Siamo alle solite i soliti so tutto io, intanto non abito lì, quindi protestiamo anche in modo pretestuoso tanto gli sfollati son altri e non importa che a causa delle mie sterili polemiche non potranno rientrare nelle proprie abitazioni o chi è rientrato vivrà in costante pericolo o dovrà fuggire ad ogni allerta meteo, l’importante è far casino e contestare tutti e tutto