TOGO – Il volontariato impegna il cuore, lo sa bene l’associazione valsusina “Tengo al Togo”, che è tornata in Africa anche quest’estate, dal 27 luglio al 15 agosto, con un gruppo di giovani del territorio, ospitati nell’orfanotrofio di Tohoun – un piccolo villaggio del Togo al confine con il Benin – e nel villaggio di Asramá.
Chiara Lussiatti, Isabella Castellazzo e Laura Pignatiello, amiche, maestre e colleghe, accompagnate da Ciro Cirillo, fondatore dell’associazione Tengo al Togo, hanno partecipato ad un campo di animazione nell’orfanotrofio di Tohoun, che ospita circa 115 bambini dagli 0 ai 18 anni.
Nella seconda parte dell’iniziativa di solidarietà, sono partiti Giorgio Sobrato, Sabrina Basile, Francesca Bono, Alessia Taglianetti e Nicolò Anselmetto, accompagnati da Don Pier Luigi Cordola di Villardora, per un campo di animazione nel villaggio di Asramá, ospitati nella parrocchia di Père Justin.
I volontari sono tutti valsusini, tranne Isabella (di Savonera) e Laura (di Chivasso).
Una missione nel segno della solidarietà, che ha arricchito tutti i ragazzi che con passione ed impegno hanno messo il loro tempo libero al servizio degli altri, dando una mano a chi ha bisogno.
L’ASSOCIAZIONE TENGO AL TOGO
Tengo al Togo ha iniziato nel giugno del 2008, rispondendo alla richiesta di aiuto di un sacerdote togolese, che chiedeva di allestire un ambulatorio che consentisse di dare l’assistenza sanitaria di base ad una comunità di bambini e giovani, ospiti di una struttura scolastica con annesso orfanatrofio.
La struttura si trova a Tohouédéhoué nella regione degli Altopiani del Togo, piccolo stato francofono dell’Africa occidentale.
Allestito il centro medico, l’associazione si è impegnata a sostenere lo stipendio dei sanitari togolesi che vi hanno preso servizio, affiancandoli periodicamente con progetti sanitari rivolti alla popolazione dei villaggi circostanti, in collaborazione col Dispensario statale di riferimento.
Dal 2013 danno una mano anche in ambito educativo, venendo incontro ad alcuni importanti bisogni nel settore scuola e comunicazione.
COSA FANNO
In Togo.
– Supporto al Centro Medico di Tohouédéhoué.
– Sostegno al salario dei sanitari.
-Fornitura di farmaci.
– Supporto professionale con progetti sanitari nei villaggi (progetto ipertensione nel 2012, progetto sulle parassitosi intestinali nei bambini nel 2014 e nel 2015, progetto di igiene per la prevenzione delle malattie trasmissibili in programma nell’autunno 2016).
– Sostegno alle scuole dei villaggi.
– Allestimento di un laboratorio di informatica.
– Fornitura banchi per le scuole.
– Costruzione e allestimento di una biblioteca.
– Campi di animazione estivi per ragazzi.
In Italia.
– Attività di sensibilizzazione alla solidarietà nelle scuole.
– Attività di raccolta fondi nelle scuole, gruppi scout, gruppi parrocchiali.
– Cene multietniche.
– Eventi musicali.
– Bomboniere solidali.
– Progetto “fanfara”.
– Partecipazione con banchetto a fiere e sagre.
Bravi! Ma 115 sono troppo pochi per riempire un barcone. Bisogna “aiutarne ” di più.
Questo commento se lo poteva anche evitare. Che schifo.
Ti sei guardato allo specchio ?