FOTO / INAUGURATA AD AVIGLIANA LA “CASA DELLA SALUTE”

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riceviamo dall’ASL

AVIGLIANA – È stata formalmente inaugurata oggi, giovedì 17 maggio, ad Avigliana, la nuova “Casa della Salute”, punto di riferimento per la realizzazione di servizi a favore delle fasce fragili della popolazione. Prosegue quindi, e prende forza, la conversione dei servizi offerti in ASLTO3 e nello specifico Avigliana, a metà strada tra quelli ambulatoriali del medico di famiglia e quelli di maggiore complessità, possibili solo nell’ambito di una struttura di garanzia quale quella dell’ex ospedale.

L'immagine può contenere: 5 persone, persone che sorridono, persone in piedi e spazio all'aperto

Come nel caso delle precedenti “Case della Salute” già attivate sul territorio della ASL TO3, quella di Avigliana rappresenta un’evoluzione delle forme organizzative già presenti, in particolare il CAP, Centro di Assistenza Primaria, che negli anni ha sempre consentito un filtro per le problematiche di bassa e media complessità. Più di 10.000 infatti le prestazioni rese nell’anno solare, finalizzate a garantire un servizio di prossimità per la popolazione della bassa valle, garantendo nello stesso tempo il decongestionamento del Pronto Soccorso di Rivoli.

Nella sua nuova formulazione, il CAP viene mantenuto in totale gestione da parte dei medici di famiglia, ma ne viene espansa la valenza ad includere l’orientamento dei soggetti cronici affetti da multiple patologie. Il servizio, esteso nelle 12 ore della giornata, verrà organizzato su invio del proprio medico di famiglia e centrato sulla presa in carico del soggetto cronico, cui verrà offerta la calendarizzazione degli appuntamenti nel tempo, assieme al monitoraggio costante – e finanche domiciliare – dei parametri di interesse per la sua salute.

Il rafforzamento della medicina di iniziativa prevede infatti l’offerta attiva di un percorso (esami diagnostici, educazione terapeutica, offerta di servizi) con convocazione attiva dei pazienti cronici del territorio da parte della Casa della Salute. Il fine è la garanzia di autonomia per il soggetto anziano, la minimizzazione del rischio di ricovero e la prevenzione delle riacutizzazioni delle malattie croniche di cui soffre la maggioranza degli anziani.

Tra i primi servizi attivati ci saranno quelli per la prevenzione e la gestione delle ulcere degli anziani e quello per la gestione delle persone affette da bronco pneumopatia cronica.
Oltre 20 i medici di famiglia interessati dalla nuova formula del CAP, più di 30 quelli che saranno funzionalmente collegati ai servizi della Casa della Salute.

L’occasione ha consentito inoltre di fare il punto sui lavori in corso nell’ex presidio ospedaliero: sono stati terminati i lavori di ristrutturazione dei locali della Continuità Assistenziale ex Guardia Medica (attivati nel marzo scorso) e del 118, così come sono stati realizzati ex-novo i locali della nuova portineria e la posa del nuovo sistema di accesso controllato e telemonitorato al piazzale antistante l’ingresso, riservandolo alle auto di servizio e alle ambulanze. Nuova anche la segnaletica esterna e interna. che vedrà la posa entro la fine di maggio.

Infine, si stanno ultimando i lavori di ristrutturazione degli ambienti del CAVS, che vedranno una razionalizzazione degli spazi, l’aumento della capienza ed un miglioramento sul piano dell’umanizzazione dei locali che, ridecorati e climatizzati, consentiranno di accogliere in un ambiente più moderno e funzionale ai loro bisogni anche i pazienti più anziani. Questi, momentaneamente spostati a Rivoli per consentire l’effettuazione dei lavori, saranno nuovamente ospitati ad Avigliana nel mese di giugno, così come, a partire sempre dal mese di giugno, verranno messi a disposizione nuovi ambienti per la salute materno infantile, ambienti che verranno progressivamente occupati dai servizi consultoriali e di vaccinazione.

Nel complesso quindi, il progressivo orientamento dei servizi verso il nuovo paradigma assistenziale voluto dalla Regione Piemonte vedrà nella medesima struttura un complesso di opzioni che andranno dal semplice esame diagnostico, svolto in regime ambulatoriale, al pacchetto di servizi “all inclusive” che l’anziano potrà ricevere in virtù dell’arruolamento in un percorso, quasi un “tagliando di salute” che verrà erogato a fronte della richiesta del proprio curante.

Il tutto senza dimenticare le attività di educazione e promozione della salute, che vedranno in Avigliana proseguire la buona collaborazione in atto con i Comuni, gli enti gestori dei servizi socio assistenziali e le associazioni del territorio.

A margine della presentazione della struttura, è stato consegnato un corredo di elettrocardiografi per l’esecuzione di esami in remoto, una dotazione elargita alla neonata Casa della Salute grazie al contributo di Fondazione Magnetto. In virtù di questo nuovo strumentario portatile, sarà possibile continuare la sperimentazione di tele cardiologia che comprende non solo l’effettuazione di esami ma anche il ritorno in tempo reale dal referto dalle postazioni cardiologiche principali di Susa e Rivoli.

“Prosegue con Avigliana – ha dichiarato il direttore generale ASLTO3 Flavio Boraso – il percorso di conversione dei piccoli ospedali in moderne Case della Salute, percorso di reingegnerizzazione del sistema regionale fortemente voluto dall’assessore Saitta. Ora sarà cruciale realizzare ad Avigliana una vera e propria carta dei servizi, perché i cittadini possano comprendere pienamente le possibilità offerte e le modalità di accesso al sistema, non escluso il proprio ruolo all’interno del sistema medesimo, che dovrà essere attivo e di corresponsabilità nella gestione del proprio patrimonio salute. Ringrazio in questa sede, per la piena collaborazione da loro offerta, i medici di famiglia, che entrano da protagonisti nella nuova Casa della Salute e che ne saranno insieme la porta di accesso e i gestori dei percorsi insieme agli altri professionisti sanitari – infermieri, fisioterapisti, tecnici – e del comparto socio assistenziale. Oggi non si celebra, come è evidente, l’inaugurazione di una struttura chiavi in mano, quanto piuttosto la continuazione di un percorso progressivo di pianificazione, che in Avigliana dovrà esitare in un modo diverso di porsi di fronte ai bisogni dei cittadini, non più oggetto di paternalismo sanitario quanto piuttosto attori attivi nella gestione del proprio percorso di cura. Come sottolineato più volte nel corso di occasioni precedenti, l’associazionismo e la partecipazione della società civile costituiscono la ricchezza aggiuntiva di questi territori, prova ne è la presenza oggi di Fondazione Magnetto, che ancora una volta ha voluto confermare la propria attenzione rendendo possibile questa sperimentazione di cardiologia virtuale, altro segno di evoluzione tecnologica ed organizzativa dei servizi salute in ASLTO3”.

Precisa il sindaco di Avigliana Andrea Archinà: “L’inaugurazione di oggi rappresenta un tassello importante per la crescita dei servizi offerti a un territorio che da sempre si è distinto per la ricerca di strumenti innovativi per la gestione dei servizi, siano essi sanitari o socioassistenziali. La Città di Avigliana non può che essere soddisfatta e ci auguriamo lo sarà ancora di più non appena sarà concluso il processo di transizione ancora in atto al centro di un continuo confronto con l’amministrazione comunale. È infatti evidente, in questo processo, l’importanza di una stretta collaborazione con i comuni, gli unici in grado di rappresentare l’anello di congiunzione tra gli enti gestori dei servizi e la popolazione, le cui esigenze sono profondamente cambiate con un aumento dell’incidenza delle malattie croniche, alla cui assistenza in particolare questa casa della salute si rivolge. Sarebbe tuttavia ingenuo ritenere che tale processo di riconversione sia semplice nel suo realizzarsi. Nonostante la struttura di Avigliana sia stata destinataria di cospicui finanziamenti per il suo rimodernamento funzionale, è infatti il sistema nel suo complesso ad aver bisogno di risorse da destinare ad attività che nei territori montani necessitano di attenzioni particolari. Il buon funzionamento di questa struttura, a cui non solo gli aviglianesi ma tutti i valsusini sono legati, sarà tanto maggiormente garantito quanto sarà sentita l’esigenza di costruire un percorso condiviso tra enti sovraterritoriali, Asl e comunità locali. Una sfida aperta che va colta con pragmatismo e con la consapevolezza che le criticità sul piano della sostenibilità economica non possono essere l’unico criterio di programmazione, ma vanno intrecciate con una più innovativa interpretazione dei bisogni richiesti dalla moderna società”.

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