di IVO BLANDINO
SANT’ANTONINO – Presso l’aula consiliare di Sant’Antonino, nella serata di mercoledì 27 novembre si è svolta la cerimonia di consegna della cittadinanza benemerita a tre famiglie del paese, che durante la guerra accolsero altre tre famiglie di religione ebraica, due ospitate presso la borgata del Cresto e una in paese, fuggite da Torino a seguito delle leggi razziali emanate esattamente 80 anni fa dal regime fascista di Mussolini e controfirmate dal re di Savoia.
Questa iniziativa è stata fortemente voluta dall’Unitre di Sant’Antonino e immediatamente condivisa da tutto il consiglio comunale.
Nel primo pomeriggio il presidente dell’Unitre Piero Del Vecchio ha spiegato ai presenti nella sala consiliare, il motivo di questa iniziativa. Erano presenti alla riunione il sindaco di Sant’Antonino Susanna Preacco, i diretti discendenti delle famiglie che diedero ospitalità, Burdino (famiglia Maffei) Fobini (famiglia Frapolli) e Giaccherino (famiglia Pescarolo).
Per sottolineare l’importanza di questa giornata, l’Unitre di Sant’Antonino ha invitato Franco Segre, esponente di spicco della comunità ebraica di Torino, che nel suo intervento, ha spiegato che cosa hanno rappresentato le leggi razziali e ha raccontato come da bambino insieme alla sua famiglia, riuscirono a passare il confine e fuggire da Torino con molte difficoltà, per rifugiarsi in Svizzera.
Nel suo intervento Piero Del Vecchio ha sottolineato che queste famiglie premiate per questa loro disponibilità e bontà verso questi ebrei, “non esitarono e non si posero questioni, bisognava dare rifugio, bisognava proteggere, bisognava aiutare questi fuggiti dalle loro case, dai loro affetti, dai loro beni, perché perseguitati dalla dittatura della discriminazione.”.
Anche la sindaca Susanna Preacco ha voluto ribadire: “Non abbassate il livello di attenzione e guardia verso questo nuovo risveglio di discriminazione verso gli altri, verso coloro che giungono anche nel nostro paese, ricordiamo che cosa è stato Auschwitz e che cosa sono stati i campi di concentramento e di sterminio creati e voluti dal regime nazista”.
Ma la cerimonia vera e propria si è svolta alla sera alle ore 20,30, all’inizio del consiglio comunale, quando le famiglie sono state invitate per ricevere questa benemerenza di fronte a tutto il consiglio comunale. Anche la capogruppo di minoranza Donata Cappuccio ha espresso la sua gratitudine verso queste famiglie di Sant’Antonino che hanno onorato il paese, offrendo senza se e senza ma rifugio a questi ebrei.
Molto commovente l’intervento sia della signora Fobini sia del signor Burdino che con semplici, ma significative parole di gratitudine, hanno ringraziato l’amministrazione comunale per questo gesto di stima nei loro confronti: “Per noi è stato più che mai normale aiutare queste famiglie ebree”.