di IVO BLANDINO
BUSSOLENO – Nel tardo pomeriggio di lunedì 25 giugno, presso la sala consigliare del comune, si è nuovamente svolta un’assemblea con i cittadini che hanno subito il disastro della frana. Hanno partecipato la sindaca Anna Maria Allasio, i consiglieri di maggioranza e minoranza, i carabinieri e l’ingegnere Santo La Ferlita (dello studio Rosso Ingegneri Associati di Torino), che ha moderato l’incontro. Il Comune ha nominato l’ingegnere La Ferlita direttore e progettista dei lavori per rimettere in sicurezza il territorio colpito dalla colata di detriti e fango.
Il Comune ha annunciato che la prossima settimana inizieranno i lavori di ricostruzione (a seguito dell’approvazione in consiglio), installando subito una rete flessibile a monte del rio. In un’altra zona verrà eretto un muro protettivo alto 4 metri e lungo 50: quest’ultima soluzione è stata contestata dal pubblico presente, in sala alcuni cittadini hanno criticato questa scelta: “È troppo alto e rovina il paesaggio” hanno detto, ma secondo l’ingegnere è l’unica soluzione possibile.
I lavori per la zona di Bussoleno, finanziati dal governo, avranno un costo di 2 milioni e 250mila euro, mentre i restanti 500mila euro saranno destinati alle opere di prevenzione su Chianocco e Mompantero.
L’ingegnere La Ferlita ha assicurando che i lavori dovrebbero terminare entro Ferragosto: sono state selezionate due ditte della Val di Susa (Borgis di Bruzolo e Favro di Mompantero).
I residenti della “zona rossa”, 80 persone, non possono ancora tornare nelle loro case: possono accedervi temporaneamente durante la giornata solo se accompagnati dai Vigili del Fuoco: “Questa scelta è stata fatta esclusivamente per tutelare la sicurezza delle persone” hanno ribadito i relatori dell’incontro.
Sono state molte le domande che i cittadini hanno rivolto al direttore dei lavori: alcuni residenti sono preoccupati per il futuro delle proprie case, ma La Ferlita ha assicurato: “Per ora non è previsto l’abbattimento di case, ma saranno prese solo delle precauzioni”.
È stato sottolineato l’incessante lavoro che stanno facendo senza sosta i vari enti e le associazioni del territorio, insieme agli esperti e ai geologi. Tuttavia alcuni sfollati sono molto preoccupati e scettici sul futuro: non sono convinti delle iniziative intraprese dal Comune.