BUSSOLENO – Tra maggio e giugno le famiglie sfollate di Bussoleno potranno tornare nelle proprie abitazioni. E’ quanto ha annunciato lunedì 7 gennaio la Regione durante l’incontro a Bussoleno con la popolazione e l’amministrazione comunale. L’incontro è servito per presentare lo stato di avanzamento dei lavori a seguito dell’evento franoso che lo scorso giugno ha colpito la borgata San Lorenzo, causando anche la distruzione di alcuni edifici. Da tempo i cittadini attendevano l’incontro con la Regione, sollecitato a dicembre dagli sfollati di borgata San Lorenzo e dal Comune. All’assemblea era presente anche la consigliera regionale Batzella: “Questo appuntamento l’avevo esplicitamente richiesto all’assessore lo scorso 11 dicembre, visto che a distanza di 7 mesi dalla frana del 7 giugno 2018, 12 famiglie sono ancora sfollate e ora hanno il diritto di sapere quando potranno rientrare nelle loro abitazioni”.
“Quello di stasera è stato un incontro positivo e molto partecipato – ha commentato Valmaggia – l’obiettivo era quello di presentare i lavori per il ripristino del territorio e delle opere danneggiate dalla frana di giugno. Grazie a un finanziamento di 3 milioni e mezzo di euro, oltre ai primi interventi effettuati negli scorsi mesi, nelle prossime settimane saranno demolite le tre abitazioni che si trovano nelle vasche di accumulo delle acque. Questo intervento permetterà di procedere con il collaudo delle opere e consentirà finalmente il rientro dei residenti nelle proprie abitazioni. Poi, secondo i tempi definitivi dal Dipartimento di Protezione Civile, entro dicembre 2019 dovrebbe essere possibile attivare i procedimenti per il risarcimento dei danni ai privati. Tra gli interventi effettuati in questi mesi, vi sono: due reti di trattenuta di materiale detritico a monte delle vasche di laminazione, un primo sbarramento di trattenuta, una vasca di laminazione di monte, una vasca di laminazione di valle e il guado per la frazione Meisonetta. Tutte opere che hanno lo scopo di trattenere eventuali future colate mettendo in sicurezza l’abitato”.
Presente all’incontro anche la consigliera regionale dei 5 Stelle, Francesca Frediani: “L’incontro di ieri sera ha messo in luce i timori e i dubbi che ancora oggi preoccupano le persone sfollate. L’area di Bussoleno colpita dalla colata di fango lo scorso 7 giugno risulta ancora come “zona rossa” e ad oggi non si hanno certezze sui tempi di rientro nelle case, né sulle possibilità di rilocalizzazione per alcuni cittadini che non sarebbero in grado di far fronte alle spese di risistemazione delle proprie case. La priorità per tutti deve essere il ripristino della normalità per i residenti, il rientro nelle case ed il ripristino di condizioni di sicurezza. Massima attenzione deve essere poi rivolta ai proprietari di immobili destinati alla demolizione. Continueremo a seguire l’evolversi della situazione, con l’auspicio che tutte le attività si svolgano nel modo più veloce ed efficace”.
“I SOLDI DAL GOVERNO SONO ARRIVATI SOLO NEGLI ULTIMI GIORNI”
“Durante l’incontro sono state illustrate le prime operazioni di protezione civile in soccorso alla popolazione – spiegano dalla Regione – e come il sistema piemontese, particolarmente efficiente, abbia permesso un’adeguata assistenza alle persone, evitando vittime e rimuovendo fango dalle strade e dalle abitazioni. Successivamente, è stato elaborato un piano di protezione civile straordinario e avanzata la richiesta al Governo di stato di emergenza, riconosciuto il 27 giugno 2018 con uno stanziamento di 2 milioni e 690mila euro da impiegare per le opere definite urgenti. Tale somma è stata trasferita alla Regione solamente negli ultimi giorni, e sarà gestita in contabilità speciale insieme a 900mila euro di risorse regionali, fornendo quindi una disponibilità totale di oltre 3 milioni e mezzo di euro”.
IL PIANO DEI LAVORI
Il piano degli interventi redatto dalla Regione e approvato dalla Protezione Civile prevede queste opere:
-
- pulizia dell’area interessata;
- lavori di somma urgenza di realizzazione delle vasche di trattenuta;
- lavori di somma urgenza per il convogliamento delle acque del rio Comba delle Foglie verso la Dora Riparia;
- primi lavori sul versante di stabilizzazione dei suoli, anche con interventi di natura boschiva;
- svuotamenti e pulizie di briglie su altri impluvi dei comuni interessati;
- autonoma sistemazione.
IL PIANO FINANZIARIO PREVEDE
- 3 milioni e 590mila euro (comprensivi dei 2 milioni e 690mila euro di fondi statali + 900mila euro di fondi regionali) per coprire le seguenti spese: soccorso alla popolazione, interventi si somma urgenza; opere urgenti.
-
2 milioni e 432mila euro di fondi PSR per opere definitive.
-
1 milione e 685mila euro, in attesa dal Dipartimento di Protezione Civile, per il ripristino dei danni ai privati.