FRANA DI BUSSOLENO: “NON DEPOSITATE I DETRITI NEI CAMPI, MA NELLE DUE CAVE”

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DALLA COLDIRETTI

BUSSOLENO – Dopo gli incendi, la frana. La Val di Susa è in difficoltà. Bussoleno è un paese segnato dalla colata di fango, riversata in strada dopo le abbondanti piogge di giovedì scorso, 7 giugno, che si sono abbattute sulle case. Ora il problema è come smaltire fango e detriti.

Sergio Barone, vice presidente Coldiretti Torino, è preoccupato: «Il materiale della frana lo stanno portando via i camion della protezione civile e dei vigili del fuoco, sistemandolo in un’area a monte dell’abitato di Bussoleno. Il sindaco ha emesso un’ordinanza nei confronti dei proprietari dei prati per poter depositare temporaneamente il materiale. Noi come Coldiretti siamo assolutamente contrari a questa operazione, perché non dobbiamo aggiungere danno al danno. Dopo i problemi causati alle abitazioni e alle strade ora rischiamo nuovi problemi al territorio».

«Anche perché questo materiale – aggiunge Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino – oltre a compromettere il terreno agricolo coltivato, ha una struttura estremamente fine e sottile, nel momento in cui si asciugherà, si trasformerà in polvere che, una volta volatilizzata, creerà disagio anche sull’abitato di Bussoleno. Coldiretti ha chiamato la sindaca, Anna Maria Allasio, per esporre queste preoccupazioni, prospettando due soluzioni alternative. Si tratta di due cave abbandonate qui in città: l’ex cava Suppo e l’ex cava Faure».

Sergio Barone chiude: «La sindaca mi ha garantito che avrebbe verificato e valutato velocemente la situazione con i tecnici per capire se le soluzioni da noi indicate sono percorribili. Vogliamo porre l’attenzione sui terreni agricoli per evitare che vengano danneggiati. Siamo preoccupati dalla situazione che auspichiamo si risolva in fretta, senza danneggiare irrimediabilmente i prati delle nostre imprese agricole».

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