Il Consigliere Regionale Alfredo Monaco (Scelta Civica) ha presentato, il 16 giugno, un’interrogazione al Polo Sanitario di Giaveno, in merito al cambio di modalità del servizio di erogazione della terapia anticoagulante orale (TAO).
Monaco premette che secondo le informazioni in suo possesso, fino a poco tempo fa i pazienti eseguivano gli esami del sangue al mattino, poi al pomeriggio ritiravano presso lo stesso presidio i risultati degli esami di laboratorio, ricevendo contestualmente la terapia da adottare, tarata sugli esiti.
Aggiunge però che a partire dallo scorso mese, il meccanismo è stato modificato: al momento del ritiro dei risultati degli esami, non viene più consegnata contestualmente la terapia da adottare, ma viene richiesto al paziente di recarsi presso il proprio medico di famiglia, per ottenere la terapia, rendendo necessari così ulteriori spostamenti per i pazienti e/o loro parenti.
Il consigliere precisa: “I farmaci anticoagulanti non possono essere somministrati a dosi fisse come avviene invece per altri farmaci, ma ogni paziente richiede una dose personalizzata di farmaco per raggiungere il livello di anticoagulazione adeguato. Infatti, se da un lato questi farmaci prevengono la formazione di trombi, dall’altro espongono l’individuo ad un aumentato rischio di emorragia” e continua: “il passaggio presso il proprio medico di famiglia, sebbene con periodicità ridotta quando il paziente è stabilizzato (ogni tre settimane-un mese circa in media, ma più sovente all’inizio della terapia), aumenta le attese ed i disagi”.
Il consigliere Alfredo Monaco, firmatario del documento proposto al Polo Sanitario di Giaveno, vorrebbe dunque sapere quali provvedimenti si intendano assumere per non esporre i pazienti a plurimi spostamenti ed ottenere la terapia necessaria, “senza intasare gli studi medici, a scapito sia degli altri pazienti, che dell’operato dei medici di famiglia” ci spiega.
“Meglio sarebbe mantenere lo status che ha rivelato contenuti di alta qualità e soddisfazione dell’utente” conclude Monaco.
Oggi esistono farmaci che possono risolvere il problema,migliorano la qualità della vita dei pazienti che devono sottoporsi a terapia anticoagulante e sono più sicuri.L’uso di questi farmaci libera il paziente da continui controlli ed aggiustamenti del Warfarin,non occorre più personalizzare la terapia modificandola ad ogni prelievo e solleva anche il medico di famiglia dalle continue richieste quotidiane di aggiustamenti posologici.
Purtroppo sembra che queste nuove terapie siano,qui da noi,ancora fantascienza quando,ormai,dovrebbero essere il presente.