GIAVENO – Un mese fa, mentre andavo alla ricerca del mio gattino Pablo (per fortuna poi ritrovato), ho conosciuto molte persone sensibili allo smarrimento e alla cura degli animali. Tra loro ho avuto il piacere di fare amicizia con la signora Gemma, la tipica “gattara”, che si prende cura di 13 gatti, presso la borgata Sala a Giaveno.
GUARDA I GATTINI DELLA COLONIA DI GIAVENO
Questa donna, pensionata, a sue spese, ha sterilizzato quasi tutti i gatti e dà loro da mangiare due volte al giorno.
Domenica sono nuovamente andata a far visita alla signora Gemma per avere più informazioni sulla colonia di cui lei si prende cura e sullo stato di salute dei gatti (tra cui tre cuccioli di due mesi e una gatta incinta).
I gatti, vivono allo stato selvatico e non si fanno avvicinare, trovano riparo presso una casa di proprietà ma disabitata della zona, in prossimità dell’abitazione della sig.ra Gemma.
Dopo il sopralluogo dell’Asl, il Sindaco è già stato informato dalla stessa signora, dell’esistenza di questa colonia, ma ad oggi, non si è preso ancora nessun incarico ufficiale per sovvenzionare, anche in parte, la tutela di questi animali (come previsto dalla legge per la tutela degli animali).
La richiesta di aiuto della sig.ra Gemma, che rientra nella fascia della terza età, consiste nel fatto che, oggi c’è lei ad occuparsi di questi gatti, ma un domani? Chi si prenderà cura di loro?
Pertanto, parlando con la signora mi sono presa l’incarico di diffondere la sua richiesta di aiuto, condivisa o no, e nella migliore delle ipotesi, che arrivi la proposta in Comune e che, visto che la legge lo prevede, si possa censire la colonia che chiameremo momentanemanete “Colonia San Francesco” e chissà magari battezzarla in futuro proprio così…
Io saltuariamente farò visita alla signora Gemma, per aggiornarla sugli sviluppi di questo progetto.
La legge dice che se ci sono colonie nel vostro Comune, avete il diritto di chiedere la sterilizzazione a cura del Comune medesimo, nei limiti delle somme che lo stesso mette a disposizione, in bilancio, per la lotta contro il randagismo.
FATEVI SENTIRE !!!
Infatti I gatti che vivono in libertà devono essere sterilizzati dall’autorità sanitaria competente per territorio e riammessi nel loro gruppo!
CONDIVIDETE PER DARE VITA ALLA COLONIA “SAN FRANCESCO” – (Sala di Giaveno, via San Francesco 133)
*** QUI DI SEGUITO COSA DICE LA LEGGE e alcuni CONSIGLI PER CENSIRE UNA COLONIA FELINA ***
> Le colonie feline
La colonia felina è un insieme di gatti nati liberi che dimorano abitualmente in una sede. Bastano 2 gatti per parlare di colonia felina. Per quanto il fenomeno sia evidente nei paesi con maggiore presenza di verde, basta uno sguardo attento per rendersi conto di come, in realtà, le colonie feline sono diffuse anche nelle grandi (e grigie) città: piccole zone di verde o cortili condominiali vedono spesso la presenza di qualche baffuto abitante stabile.
Le colonie feline sono tutelate dalla legge 281 del 1991, secondo la quale nessuno può spostare i gatti, che hanno diritto ad essere accuditi, nel rispetto delle norme igieniche (ovviamente!) nella loro sede abituale.
La legge del 1991 prevedeva anche l’integrazione delle norme da parte di leggi regionali, quindi, a seconda della vostra regione, le cose possono cambiare su alcuni aspetti. Quello che è certo ovunque è che:
– i gatti non possono essere spostati
– i gatti hanno diritto ad essere accuditi e nutriti
– le Asl devono farsi carico delle sterilizzazioni, il che può avvenire quando una colonia felina è censita
– una colonia è tutelata anche quando condominiale, anche se molti condomini vorrebbero che così non fosse. Alcune regioni hanno emanato leggi regionali specificando la tutela delle colonie condominiali e stabilendo alcune norme igieniche imprescindibili per una serena vita condominiale, altre regioni invece non hanno regole specifiche per i condominii. L’importante è sapere che la colonia è comunque protetta, e non ci si deve far intimorire da grida isteriche nelle assemblee condominiali.
Non curatevi della signora che immancabilmente urlerà :“gli animali portano malattie per i bambini”, troverà presto qualcos’altro con cui sfogarsi…
> Come prendermi cura cura di una colonia felina?
Il primo passo da fare è censire la colonia felina. In alcune città, generalmente capoluoghi di provincia, esistono gli uffici per i diritti degli animali. Nelle città più grandi i moduli sono disponibili anche nelle sedi dei quartieri. Nelle città o paesi più piccoli, infine, ci si può recare direttamente alla Asl.
Una volta che la colonia è censita, la Asl si assumerà il dovere delle sterilizzazioni gratuite. La “pratica” della cosa può variare di luogo in luogo, anche a seconda delle disponibilità di personale e finanziarie. Ovviamente è ovunque garantita la sterilizzazione delle gatte femmine, non ovunque invece la sterilizzazione dei maschi. I gatti vengono reinseriti nella colonia dopo un tempo minimo di degenza post-operazione. Generalmente alle gatte viene inciso leggermente l’orecchio destro durante l’intervento perché si veda che sono sterilizzate. Personalmente ho visto anche maschi con l’orecchio inciso… ma è ovvio che non è una cosa necessaria, anzi.
Registrare una colonia felina a proprio nome comporta anche la responsabilità di provvedere al benessere dei mici. Una colonia può comunque essere successivamente registrata a nome di qualcun altro, per cui non rinunciate ad occuparvi di una colonia solo perché sapete di non poterlo fare per sempre. Se abitate in un luogo per poco tempo, se siete in una città solo per studiare o per un lavoro a tempo determinato, non rinunciate a far del bene a dei mici senza nessuno. Probabilmente troverete persone disposte ad occuparsene quando voi non potrete più farlo.
> Alcuni consigli pratici
Infine alcuni consigli pratici per curare al meglio una colonia senza recare fastidio e senza suscitare proteste di chi abita nei dintorni.
– distribuire il cibo a orari regolari, in modo che i gatti si abituino ad essere presenti e a finire la loro razione. É bene farlo di giorno, di notte qualcuno vi scambierà facilmente per un malintenzionato, e in questi casi è bene tenere buoni gli abitanti della zona.
– usare contenitori usa e getta che porterete subito via per non attirare insetti e non far diffondere cattivi odori.
– lasciare del cibo di scorta per la giornata al riparo dal sole, in questo caso è bene usare solo croccantini e niente umido.
– lasciare sempre dell’acqua a disposizione dei mici e cambiarla ogni volta che si porta il cibo. In presenza di una colonia felina, gli operatori ecologici sanno di non dover rimuovere le ciotole (e se lo facessero per sbaglio, perché non avvisati, vi basterà una telefonata per risolvere il tutto)
– pulire con cura i bisognini. Se lo spazio ve lo consente potete provare a mettere una lettiera coperta, alcuni mici la gradiscono anche se hanno la terra a disposizione, altri però continueranno a farla dove sono abituati.
– controllare la loro salute, soprattutto nei mesi estivi premunirsi di antiparassitari. É buona norma anche mettere nel cibo un vermifugo a largo spettro ogni 6 mesi. I gatti che vivono all’aperto sono esposti a questi problemi.
– mettere a disposizione dei mici delle zone a riparo da freddo e pioggia nei mesi invernali, e dal caldo in quelli estivi. Una piccola veranda si può costruire in maniera facile e economica con rete metallica e un telo per l’ombra. Come rifugio invernale, dei trasportini senza porticina con dentro dei vecchi maglioni o teli di economico pile andranno benissimo.
Questo è tutto. Piccoli gesti che vi permetteranno di migliorare la vita dei vostri a-mici. E che riempiranno la vostra vita di un affetto che vi riscalderà il cuore.