di STEFANO TIZZANI, DANIELA RUFFINO E GIOVANNI MELLANO (Consiglieri opposizione Giaveno)
GIAVENO – La gestione “partigiana“ del Consiglio Comunale da parte della Presidente Beccaria mina il funzionamento dello stesso, che non è più il luogo del confronto democratico tra le parti.
La Presidente del Consiglio Comunale, da inizio mandato ha perseguito come unico scopo, durante i Consigli Comunali, la difesa ad oltranza del Sindaco Giacone e della maggioranza, mai quello di garante terzo ed imparziale del funzionamento dell’assise. Assolutamente negate, fin dall’inizio, le garanzie per le minoranze.
La gestione Beccaria è caratterizzata, da modifiche regolamentari in danno della minoranza, convocazioni urgenti immotivate, consigli indetti in orari impossibili… La Presidente si è probabilmente dimenticata che, quantomeno
formalmente, anch’essa è un consigliere di minoranza e di avere una funzione, quale Presidente, di garanzia proprio per le minoranze stesse.
Durante i Consigli, la Beccaria passa dal togliere immotivatamente la parola ai Consiglieri di Minoranza duranti interventi scomodi per la maggioranza, al concedere al contrario repliche ed interventi fuori argomento ai consiglieri di maggioranza.
Una conduzione, quella della segretaria del PD, sempre contraria ai doveri istituzionali che tale incarico comporterebbe, una conduzione che rende ancora più difficili i già tesi rapporti tra maggioranza e minoranza consiliare.
Atteggiamento che funge da miccia, da innesco di continue polemiche, mentre, al contrario, il suo lavoro dovrebbe essere volto a facilitare un confronto più pacato e costruttivo.
Una situazione insostenibile.
Consentiti gli schiamazzi, i cori da stadio quando gli interventi dei Consiglieri di minoranza non sono in linea con il pensiero della Beccaria/Presidente/ Giacone/SIndaco, minacce di far intervenire le Forze dell’Ordine se un singolo cittadino ha invece l’ardire di borbottare contro la maggioranza.
Ogni Consiglio una sorpresa. Si pensi, ad esempio a quando Beccaria ha permesso che il Sindaco portasse e tenesse sui banchi del Consiglio Comunale una padella, nuovo simbolo della maggioranza Giavenese, per la durata di un intero Consiglio Comunale, svilendo completamente il ruolo istituzionale dell’assise.
Siamo fortemente preoccupati – affermano Stefano Tizzani, Daniela Ruffino e Giovanni Mellano Garda – anche per gli atti intimidatori subiti dal Consigliere Comunale Cappuccio: i manifestini anonimi affissi alle auto dei consiglieri durante un Consiglio Comunale e gli atti vandalici alla sua
auto. A lui va tutta la nostra solidarietà.
Aggiungono ancora i Consiglieri di “Per Giaveno”: inaccettabili gli insulti del Sindaco alla Consigliera Ruffino, rea di non condividere alcune scelte che condizioneranno pesantemente il futuro della città’ di Giaveno, e ancora, le parolacce proferite dal Sindaco in questo ultimo Consiglio contro il Consigliere Tizzani, interrotto durante un intervento, il tutto senza interventi della Presidente.
Nessuna garanzia dunque per la minoranza.
D’altronde, la stessa Beccaria, fugando ogni dubbio sulla sua contiguità alla maggioranza ed al M5Stelle, ha ultimamente ammesso ai giornali, in occasione del voto sull’Uscita del Comune di Giaveno dall’Osservatorio, che tale votazione ha rafforzato la “maggioranza allargata” che governa Giaveno
dopo l’amministrazione Ruffino.
Confessione che ha finalmente chiarito la sua posizione in Consiglio Comunale.
Inaccettabile infine la conduzione dell’ultimo Consiglio Comunale, dove la Beccaria ha dimostrato ancora una volta la sua faziosità e la sua inadeguatezza. Un clima mai visto prima.
Terminano i Consiglieri del gruppo per Giaveno affermando che “in una sarabanda del genere non ci sono più tutele e regole. E se non ci sono nel luogo che determina le scelte per una città’, men che meno le tutele e le regole ci sono per i cittadini. Pubblicamente affermiamo che siamo preoccupati. Cercano di impedirci di svolgere serenamente il nostro ruolo in favore dei GIAVENESI.
Il nostro appello quindi ad un cambio di marcia per cercare di riportare sul giusto binario il confronto democratico tra le parti. Se la Beccaria ritiene di non essere in grado di garantire le minoranze (quelle vere) e di mantenere un minimo di ordine durante i Consigli, dia le dimissioni.
Una cosa è certa, i problemi di Giaveno e dei Giavenesi non sono al primo posto nell’agenda della Amministrazione comunale.
Ed è ben evidente!
Stefano Tizzani
Daniela Ruffino
Giovanni Mellano Garda