di CARLO GIACONE (Sindaco di Giaveno)
Siamo dispiaciuti di dover oggi replicare all’ennesimo attacco da parte del Gruppo Per Giaveno che riteniamo serva solo a distogliere l’attenzione da argomenti più seri e concreti a cui la nostra amministrazione vorrebbe invece potersi dedicare con maggiore serenità per il bene dei ciitadini..
Leggiamo stupefatti i lamenti dei Consiglieri del gruppo Per Giaveno in merito al Consiglio Comunale del 25-02-2016. Stupefatti perchè se c’è qualcuno che si deve indignare siamo noi.
Manifestiamo infatti lo sdegno e il biasimo dell’Amministrazione tutta e dei Consiglieri Comunali del Gruppo Per Giacone per l’inaccettabile attacco personale ai danni del Consigliere Comunale Saverio Scalise.
Durante la discussione del punto 3, modifica del Regolamento del mercato, quando il Consigliere Tizzani ha detto che lui e la Sig.ra Ruffino non avrebbero preso parte al voto il Consigliere Scalise come tante volte in precedenza avevano fatto loro ha chiesto se avevano paura di votare . Il Consigliere Tizzani invece di spiegare come mai non volevano prendere posizione sul tema in votazione, ha iniziato ad inveire nei confronti del Consigliere Scalise nonostante i tentativi del Presidente del Consiglio di far cessare la polemica. Alcune delle frasi indirizzate dal Consigliere Tizzani al Consigliere Scalise sono:
…ma paura di chi?
Ma questo qua da dove arriva?
Non siamo mica in Calabria qua…
…Stia tranquillo eh, guardi che io la schiena ce l’ ho dritta
Lei non mi dice che c’ho paura eh
Non siamo in un paese dominato dalla ndrangheta, dalla camorra nel Lazio o dalla mafia in Sicilia eh Scalise ha capito quello che ho detto? Io non sono in Calabria …
Tali frasi per come sono state pronunciate possono offendere sia il Consigliere comunale Scalise sia tutti i cittadini italiani e giavenesi di origine calabrese,siciliana o laziale. E’ inaccettabile definire durante un dibattito politico su un argomento locale che tra l’altro non c’entrava niente 3 regioni italiane come dominate da organizzazioni criminali , e dire che Tizzani ha la schiena diritta perchè non siamo in una di queste regioni. L’insistere sulla Calabria, e sul fatto che non siamo in Calabria è stato detto in modo strumentale come se il nostro Consigliere Comunale possa avere qualcosa a che fare con organizzazioni criminali per il solo fatto di essere originario della Calabria.
A quale scopo è stata fatta tutta questa polemica? Il Consigliere Tizzani più volte in passato aveva chiesto se avevamo paura di alcune scelte e nessuno di noi ha mai travisato le sue parole come ha fatto lui questa volta.Dopo tutto l’unica cosa che ci viene da pensare è che questo attacco gratuito e inaccettabile abbia avuto lo scopo di distogliere l’attenzione dallo spiegare il perchè non hanno voluto fare una scelta sull’argomento,o ambulanti o commercianti.
Chiediamo delle scuse pubbliche per il nostro Consigliere Comunale e per tutti i cittadini di origine del
Lazio della Sicilia e della Calabria.
Il Consigliere Tizzani forse non sa che la schiena diritta ce l’ha non solo lui ma anche tutti i cittadini italiani del Sud che quotidianamente combattono per sopravvivere onestamente e dignitosamente, anche se vivono o sono nati in Calabria, Lazio o Sicilia.
Il Consigliere Tizzani invece dice che vuole le scuse del Sindaco per le espressioni “colorite” (che non sono state assolutamente insulti come riportato) rivolte a lui e al Consigliere Ruffino. Cosa è più grave? Un’espressione “colorita” o le affermazioni del Consigliere Tizzani? A voi giudicare.
Vengono poi fatte le solite accuse trite e ritrite al Presidente del Consiglio, ad esempio di convocare i Consigli in modo dispotico.Accusa ingiusta in quanto tutte le convocazioni vengono decise e concordate in modo democratico nella Conferenza dei Capigruppo alla presenza anche del Consigliere Tizzani.
Si ricorda che la Conferenza dei Capigruppo esiste solo da quando c’è questo Presidente del Consiglio. Perchè allora si continua a cercare di scaricare sugli altri le conseguenze delle situazioni in Consiglio che sono loro stessi a provocare?
Confermiamo la nostra stima al Presidente del Consiglio per il suo difficile operato, che riteniamo non essere affatto “ partigiano” ma che garantisce invece oggi il corretto funzionamento del Consiglio nel pieno rispetto del Regolamento.
L’attacco alla democrazia vero lo stanno portando avanti loro, ad esempio opponendosi alla videoregistrazione del Consiglio che era effettuata da un cittadino e costringendo il Comune a dover spendere soldi che si potevano risparmiare per non privare i cittadini del legittimo diritto a poter vedere da casa le registrazioni del Consiglio.
Il Sindaco Carlo Giacone e il Gruppo Consiliare di maggioranza Per Giacone