di LUCA CALCAGNO
GIAVENO – L’Amministrazione comunale, tramite la vicesindaco con competenza alle Politiche Sociali, sanità e servizi demografici Vincenza Calvo, interviene in merito alla posizione critica del gruppo consigliare “Per Giaveno” sull’accorpamento dei servizi socio assistenziali.
“Non è giusto che i più deboli vengano strumentalmente messi in allarme” commenta.
“Sono anni che la consigliera Ruffino afferma che ‘piccolo è bello’ – evidenzia Calvo – ma in realtà piccolo è anche molto, troppo costoso per le spese di mantenimento dell’organizzazione, e in questo momento non possiamo più permetterci un ‘bonsai’ della socio assistenza”.
Un’imposizione dall’alto l’accorpamento: “la Regione Piemonte, nel settembre 2012 con la legge n° 11, definiva il Limite demografico minimo per l’esercizio, in forma associata delle funzione sociale, in quarantamila abitanti (e la Val Sangone ne ha solo 32.000), e quindi si tratta di una scelta ‘obbligata’” continua la vicesindaco.
In questo senso è stato “chiesto alla Regione Piemonte, Assessorato alle Politiche Sociali, una deroga al limite dei 40.000 abitanti, almeno per tutto il 2016, perché i processi di eventuale riorganizzazione dei servizi sono lunghi e si possa attuare un passaggio attento al mantenimento dei punti di forza dei nostri servizi”.
L’accorpamento vedrebbe il distretto sanitario della Val Sangone assommato all’ex della Valsusa “con cui si condivide la specificità del territorio montano e condizioni di tessuto sociale simili”.
Un “piccolo sistema” quello giavenese per cui le “ristrettezze di bilancio non ci consentono di aumentare ulteriormente lo stanziamento pro capite di 41 Euro pro capite che comunque è già molto elevato rispetto alla media dei Comuni”. Per questo la convenzione con “il Conisa sicuramente rappresenterebbe una risposta positiva in quanto riusciremmo a risolvere le criticità” sottolinea Calvo.
“Dobbiamo avere un grande albero, forte e capace di dare risposte utilizzando i fondi stanziati al meglio. Ogni Euro risparmiato con il convenzionamento con il Conisa, è un Euro in più da assegnare ai nostri cittadini in difficoltà – aggiunge la vicesindaco, chiudendo – come Amministrazione è nostro dovere trovare più risorse per i cittadini come stiamo cercando di fare con le politiche sociali di welfare generativo, tipo il bando per il lavoro accessorio che è appena partito”.
Non si è ancora capito che più le cose vengono fatte in grande e più sono costose….piccolo è facilmente controllabile.