GIAVENO E IL CENTRO STORICO, LE PROPOSTE DEL PD AI COMMERCIANTI: “NELLA SCUOLA UNA CASA DELLE ASSOCIAZIONI E L’UFFICIO ANAGRAFE”

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di LUCA CALCAGNO

Dopo le polemiche dentro e fuori il Consiglio comunale sulla chiusura del Centro storico, il Circolo territoriale del Partito Democratico torna sulla questione motivando la raccolta firme “per la trasformazione della ordinanza temporanea di chiusura in provvedimento definitivo”, come si legge nella lettera rivolta agli esercenti.

Una raccolta firme che “è stata strumentalmente “spiegata” come noncuranza delle più che legittime preoccupazioni e rivendicazioni dei commercianti e degli artigiani del centro storico le cui attività già risentono dei drammatici effetti della crisi degli ultimi anni”.

Ma che in realtà vuole essere “una istanza di cambiamento condiviso con voi [i commercianti ndr] in meglio per tutti” non limitata soltanto a proporre la chiusura del centro storico, bensì anche un progetto di riqualificazione che preveda “l’insediamento nel centro di attività comunali, associazionistiche, culturali che riportino i cittadini al centro da cui si sono allontanati a causa del progressivo svuotamento di servizi”, indicati nella scuola elementare Anna Frank e nel centro medico.

In tal senso “la delocalizzazione della scuola Anna Frank compiuta dalla giunta Ruffino è stata una operazione fallimentare sotto tutti i punti di vista, di cui il prezzo più alto è stato pagato dalla vostra categoria”.

Il Pd propone dunque un disegno per ridare vita al centro storico: in primo luogo i locali della scuola, quando saranno svuotati dalle classi della scuola Crolle che temporaneamente il prossimo settembre vi si insedieranno, dovranno “vedere l’insediamento anche di una parte degli uffici comunali con alto accesso di cittadini (esempio l’ufficio anagrafe), oltre che di spazi in cui fare attività associazionistiche e culturali con frequenza di pubblico”.

In secondo luogo, e in risposta a chi lamentava che i vi fossero clienti che necessariamente avevano bisogno di avvicinarsi con l’auto ai negozi a causa di pesi da portare o ritirare, viene proposto di “creare un servizio di consegna a domicilio “solidale” organizzato dal Comune impiegando le risorse umane dei cittadini svantaggiati e risolvendo nel contempo la difficoltà del trasporto”.

Ancora, circa quelle attività che finirebbero penalizzate dalla chiusura del centro perché avvantaggiate dalla sosta rapida la lettera propone che vengano “concordate con l’ amministrazione opportunità alternative (ad esempio autorizzazione al posizionamento di distributori automatici in altra sede accessibile al traffico al di fuori del centro storico e cambiamento delle regole di sosta del parcheggio della piazzetta S. Jean de Maurienne onde consentire la sosta “rapida”)”.

In terzo luogo, l’arredo urbano del centro che “dovrebbe inoltre essere adattato alle esigenze delle famiglie con bambini e degli anziani, in modo che passeggiare in centro diventi un momento ricreativo e socializzante”. E in questo solco “una politica di restauro degli affreschi e decorazioni sulle facciate delle case e di valorizzazione della parte storica degli edifici (compresa la segnalazione con opportuni pannelli descrittivi) con l’ interazione sinergica dell’amministrazione e dei proprietari e la ricerca di sponsor”. Un’ottica per cui si suggerisce che il “San Roch dovrebbe trovare una destinazione confacente al suo essere edificio storico e polo attrattivo di turismo quale ad esempio mostra delle opere del pittore Alessandri”.

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