di STEFANO TIZZANI (Gruppo Consiliare “Per Giaveno”)
GIAVENO – Giacone approva la trasformazione commerciale della ex cartiera venendo meno, ancora una volta, alle sue promesse elettorali.
Il Sindaco Giacone e la sua maggioranza svendono i commercianti Giavenesi e si nascondono dietro la “foglia di fico” delle compensazioni sul centro storico (dimenticandosi peraltro che i commercianti non operano solo nel centro storico).
Un consiglio surreale quello del 5 agosto alle 15.00, in orario e giorno scelti da Giacone per avere il minor eco possibile.
Disattendendo le promesse elettorali, il Sindaco tradisce così nuovamente i commercianti approvando il cambio di destinazione d’uso della ex Cartiera Reguzzoni da produttiva a Commerciale (circa 8.000 mq in totale), riconoscendone l’interesse pubblico del progetto in deroga al piano regolatore, ai sensi della legge 106/2011 (decreto sviluppo).
Un’altra tegola però si abbatterà prossimamente sul commercio Giavenese, durante il Consiglio Comunale l’Assessore all’Urbanistica Neirotti, conferma infatti che anche per l’area ex Dalbello di via Torino è stato depositato un altro progetto di trasformazione in area commerciale.
Ecco allora che, nella solita modalità di scarica barile #tuttacolpadellavecchiaamministrazione, Giacone richiama la delibera 194 del 31/12/2012, delibera approvata con la massima urgenza dalla precedente amministrazione l’ultimo giorno di quell’anno, obbligati dalla legge regionale a rimuovere i limiti all’insediamento di medie strutture previsti dal nostro piano regolatore commerciale. Dimentica di dire però che proprio lui era il vicesindaco e che, in consiglio, non vi fu nemmeno un voto contrario, ma solo tre astenuti tra la minoranza, proprio perchè era un adempimento di legge.
Dimentica anche, e questo è grave, che, per cercare di limitare comunque l’insediamento di medie strutture, e a tutela del commercio di vicinato, venne dato subito incarico dalla vecchia amministrazione agli architetti Bonifetto e Malacrino, per individuare quei limiti, indicati proprio in delibera, da inserire nel PRGC.
Solo un amministratore in mala fede poteva dunque richiamare a sua difesa la delibera del 2012, provvedimento necessitato e obbligatorio da lui stesso votato.
Invito peraltro i cittadini a verificare quanto sopra, visionando le delibere che sono pubblicate sul sito del comune.
Inoltre tale provvedimento non ha affatto spalancato le porte alle medie strutture, come detto da Giacone.
In ogni caso ricordo che nei dieci anni amministrazione Ruffino, nessuna media struttura commerciale è mai stata realizzata.
Ad aprire le porte alle medie strutture commerciali ci ha pensato invece proprio il Sindaco Giacone con la sua maggioranza consiliare, il gruppo “Per Giacone”.
La modifica del piano regolatore commerciale proposta ed approvata da Giacone il 25 gennaio 2016, ha infatti individuato le aree di via Torino (ampliamento addensamento A3) e la ex fonderia di Via Selvaggio (localizzazione L1) quali possibili luoghi di insediamento per medie strutture commerciali con superficie fino a 2.500 mq di vendita.
La realtà è però un’altra: il progetto di riconversione commerciale della ex cartiera fa riferimento al decreto sviluppo (quindi deroga al piano regolatore), fondandosi su una precisa scelta politica di Giacone e della sua maggioranza di riconoscere, in tale riconversione, un interesse pubblico. Scelta discrezionale dunque della sola attuale maggioranza, non riconducibile alla delibera del 2012.
Una sterile cortina fumogena creata ad arte per cercare di sminuire le responsabilità sue e del gruppo di maggioranza sulle politiche commerciali attuate nei due anni di governo della città.
Scelte che rischiano di dare il colpo di grazia al commercio giavenese già duramente provato dalla crisi.
Il progetto di riqualificazione del Centro Storico illustrato in consiglio, utile a distrarre l’attenzione dall’insediamento commerciale, appare peraltro in contrasto con la nostra mozione volta al mantenimento del mercato settimanale nel centro storico, proprio a difesa del commercio fisso e ambulante nell’area, mozione approvata nello stesso consiglio comunale all’unanimità.
La maggioranza pare dunque assai confusa sul da farsi.
Ancora una volta dunque, Giacone cerca di sottrarsi alle sue gravi responsabilità, ed ancora una volta smentisce se stesso e le sue promesse.
Richiamo a tal proposito quanto dichiarato da Giacone al giornale Valsusaoggi e riportato nell’articolo pubblicato il 28 gennaio 2016, articolo in cui si impegnava al confronto con i cittadini in caso di progetto di medie strutture commerciali.
Queste le testuali parole del Sindaco Giacone: “Non vogliamo nasconderci dal confronto con i cittadini. Nel caso qualche possibilità commerciale dovesse affacciarsi, realizzeremo una serie di incontri con i giavenesi per discuterne”.
Nella realtà la pratica edilizia della ex cartiera richiamata dalla delibera di Consiglio Comunale (P.E.82/2015) era già stata presentata all’Ufficio Tecnico del Comune di Giaveno in data 31/03/2015!
Quanto agli incontri con i cittadini sul tema, essi non sono ad oggi mai avvenuti e, sottolineo, la delibera di approvazione del citato punto non è nemmeno stata anticipata nella conferenza dei capigruppo svoltasi prima del Consiglio Comunale.
Si è venuti a conoscenza della proposta di delibera solo con la convocazione del consiglio e con la trasmissione (incompleta) degli atti a pochi giorni dal consiglio, fissato, come detto venerdi 5 agosto alle ore 15.00. Quale data migliore per il confronto pubblico?
Ulteriore esempio, questo, di arroganza della maggioranza Giaconiana, di disinteresse per il confronto, nonchè di mancanza di rispetto per i consiglieri comunali di minoranza, il tutto nella più totale indifferenza della Presidente del Consiglio Beccaria che, come Ponzio Pilato, si è anche astenuta sul punto.
Altro che trasparenza, altro che confronto democratico…ecco in quali mani siamo.
Alla luce di tutto questo, quale credibilità possiamo ancora dare alle parole del Sindaco Giacone e della sua maggioranza?
Concludo ricordando la reazione dei commercianti presenti i quali, dopo l’intervento del Sindaco, si sono alzati, delusi e increduli, e si sono allontanati dicendo: “Certe cose non si possono proprio sentire…”.