GIAVENO – Cosa è successo davvero domenica pomeriggio al termine della festa del Carnevale di Giaveno? La giovane di 19 anni, in coma al Cto, è stata investita da uno dei carri allegorici che stavano tornando verso il cimitero dopo il gran finale in piazza. L’unica certezza è questa, ma uno degli aspetti importanti riguarda la responsabilità di quanto è avvenuto, e quindi la ricostruzione esatta della dinamica dell’incidente.
Si tratta di una questione fondamentale, perchè riguarda i controlli e la sicurezza durante e dopo lo svolgimento di una manifestazione “rischiosa” quale è un carnevale con 15 carri lungo le vie della città: elemento che sarà alla base dell’azione giudiziaria che farà la procura di Torino.
Gli organizzatori del carro hanno già dichiarato a ValsusaOggi che la giovane non era a bordo del mezzo, ma le forze dell’ordine stanno vagliando numerose testimonianze di persone che erano presenti alla scena, con posizioni discordanti.
Premettendo che sarà compito dei carabinieri e della procura di Torino stabilire la verità su quanto avvenuto, una testimone che ha assistito alla scena del grave incidente racconta a ValsusaOggi cosa ha visto. Riportiamo sia la versione della testimone che quella degli organizzatori, in attesa che emerga la verità dalle autorità preposte.
“Sfortuna vuole che passavamo proprio di lì in quel momento – spiega la testimone a ValsusaOggi – ero insieme alla mia famiglia, alcuni giavanesi ed altre persone. La ragazza era seduta sulla cassa di amplificazione audio e l’abbiamo notata, primo perché ci siamo detti che il carro stava andando un po’ troppo veloce, secondo ci stavamo chiedendo dove stesse andando a girare. La giovane era seduta sulla cassa e stava bevendo da una bottiglia con qualcosa di verde dentro, l’ha passata ad un’altra ragazza e poi è scivolata per terra”.
La testimone continua: “Abbiamo visto che l’autista del carro si è accorto di aver “pestato” qualcosa, perché la ruota anteriore destra del mezzo si è alzata, mentre noi gli gridavamo di fermarsi, così si è fermato e ha fatto retromarcia, investendola di nuovo. La ragazza è rimasta impigliata con la canottiera ad un ferro dove c’erano le casse. Una donna le ha fatto il massaggio cardiaco perché non respirava più. Tra l’altro erano tutti molto nervosi: anche quelli del carro che sono venuti a litigare con noi”. Dopo aver prontamente chiamato l’ambulanza, la testimone ha depositato ai carabinieri quanto ha visto.
Gli organizzatori del carro affermano invece il contrario: “È falso. La ragazza non era assolutamente seduta, né a bordo carro né sopra una delle casse di amplificazione audio utilizzate per fare animazione e diffondere musica, in quanto questo non viene permesso agli sfilanti del nostro stesso carro, figuriamoci ad una sfilante di un carro esterno – spiega Luca Brugiafreddi in una nota inviata a ValsusaOggi – oltretutto, non doveva nemmeno trovarsi davanti al nostro carro non essendo una delle nostre iscritte. Inoltre il conducente del trattore del carro ha immediatamente frenato, non appena gli è stato fatto presente il pericolo in quanto, come da analisi immediatamente effettuate, era in perfetto stato e assolutamente in grado di guidare, con riflessi pronti”.
Buongiorno. Sono un volontario della Croce Rossa di Giaveno. Ieri non ero presente al Carnavale di Giaveno. Stamattina sto leggendo alcuni articoli su quanto avvenuto ieri. Leggo testimonanze varie. Era sul carro…. no era a piedi…. Leggo pochissimo sul pronto intervento effettuato da una donna che avrebbe iniziato il massaggio cardiaco in attesa dell’arrivo dei soccorsi qualificati. Associazioni come quella a cui appartengo, ma non solo la nostra, sono da sempre impegnate nella formazione della popolazione alle manovre di primo soccorso. Forse questa notizia dovrebbe avere maggior risalto.
Grazie e scusate