GIAVENO, LA LEGA INTERROGA IL SINDACO SU TEORIA GENDER A SCUOLA, ADDIO ALL’ANCI E I PROFUGHI

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di NICOLE CASTELLI

La sezione di Lega Nord di Giaveno ha avanzato all’amministrazione sostanzialmente tre proposte
“che mettono al centro del loro interesse i cittadini di Giaveno”. “Interrogati da alcuni genitori, nei giorni scorsi, e percepito il loro allarmismo abbiamo presentato all’attenzione dell’Assessore Cataldo un istanza chiedendo lumi a riguardo del presunto insegnamento della teoria gender nelle scuole operanti sul comune. Abbiamo ritenuto, infatti, che questo argomento meritasse un chiarimento istituzionale per dare risposte proprio alle famiglie che si sono trovate letteralmente bombardate da informazioni spesso incoerenti e confusionarie.”

Nel merito possiamo si può dire che, come spesso accade per le riforme scolastiche, vengono fatte mettendo al centro gli insegnanti e mai gli studenti. Per questo la “buona scuola” è purtroppo rimandata. Questo caos sulla teoria gender va anche in questa direzione, i chiarimenti del Ministero sono arrivati tardivi e di fatto giustificano tutto il parlare che si è fatto sull’argomento. Nel bene e nel male. Lo scopo è quello di informare la popolazione riguardo tale teoria, per chiarire di cosa si tratti.

La seconda attività, ha di fatto un indirizzo più politico ma con la possibilità di dare sollievo alle tasche di alcune famiglie giavenesi. Di fatto Lega Nord ha chiesto al Sindaco Carlo Giacone di non rinnovare più l’iscrizione all’ANCI. I motivi sono semplici: l’ANCI è un’associazione finanziata interamente con fondi pubblici, ma il suo bilancio resta secretato. Inoltre le sue controllate hanno bilanci fortemente in passivo, le posizioni filogovernative dell’associazione fanno sì che quest’ultima metta in secondo piano gli enti locali dinnanzi agli ordini di partito. “Ci sembra giusto in questo momento difficile, non finanziare associazioni scarsamente trasparenti, i cui manager prendono lauti stipendi, ma risparmiare quella piccola cifra ed usarla per i cittadini. Sappiamo che l’iscrizione all’ANCI costa 17 centesimi a cittadino (circa 2900 € per la popolazione giavenese) più una quota fissa, abbiamo teorizzato per Giaveno circa 3500€, proponiamo al Sindaco di risparmiare quei soldi e applicare un forte sconto sul servizio di pre-scuola, meglio si riuscisse a fornirlo in maniera gratuita. Aiutando per una volta le famiglie che lavorano.”

La terza iniziativa di fatto è un pochino più datata, ma tornata di grande attualità grazie alla serata organizzata in Comune per l’accoglienza ai migranti richiedenti asilo. “Serata improntata male, certo i tecnicismi hanno interessato chi è addetto ai lavori ma noi avremmo preferito capire meglio qualcosa di più sui nostri ospiti e sul loro percorso integrativo.” Serata poi degenerata nel gioco, molto in voga nel Consiglio: “di chi è la responsabilità?”. Da cui Lega Nord le distanze, in quanto gioco inutile e che non serve a dare risposte ai problemi.

L’istanza, ormai datata il 5 di Agosto, attende purtroppo ancora la risposta che nei fatti chiedeva notizie dettagliate al Sindaco sui migranti richiedenti asilo ospitati dalla nostra comunità e faceva lui due proposte. La prima, fortemente provocatoria ma che si ritiene di semplice giustizia sociale, ovvero i 35 euro al mese anche per i giavenesi a reddito zero. La seconda chiede semplicemente di dare una priorità nell’erogare servizi a chi risiede da più tempo sul territorio comunale, introducendo ad esempio una corsia privilegiata per accedere ad asili, borse lavoro o case popolari. “Ovviamente per noi chi è qui da più tempo, fa parte della comunità ed ha contribuito ad essa, deve essere privilegiato. Se qualcuno, con malizia, ci vede qualcosa di razzista vogliamo far notare che risiedere sul territorio comunale non implica origini italiane.”

Ricollegandosi alla serata sull’accoglienza Lega Nord percepisce alcune note dolenti su cui vuole puntare i riflettori:

– La nazionalità della maggioranza dei migranti richiedenti asilo sembra non essere di paesi coinvolti in guerre o in emergenze umanitarie; nessuno ha spiegato cosa sarà di loro se non gli verrà riconosciuto lo status di rifugiato politico.

– Il racconto del funzionario della prefettura ci racconta come tutti i migranti siano sottoposti al riconoscimento (fotografico, impronte), cosa che ci lascia un pochino perplessi in quanto l’Europa si appresta a sanzionare l’Italia proprio perché non fa il riconoscimento dei migranti in maniera compiuta.

– Evocato dal Sindaco e confermato dalla prefettura, sono le prestazioni di lavoro gratuite che questi migranti per convenzione sono tenuti a fare. Su cui siamo scettici e contrari: meglio educarli alla cultura ed al valore del lavoro in modo che proprio da questo nasca l’integrazione, ci sono altresì tantissimi giavenesi che potrebbero usufruire di tali lavori attraverso il baratto amministrativo o piccole borse lavoro.

– L’integrazione? Nessuno ha parlato del processo integrativo o della sua effettiva durata. Ad esempio a che punto è l’integrazione dei migranti a Borgata Branchard? Loro sono qui già da un anno, ma effettivamente, qual è il loro livello di italiano o di interazione con la comunità? Queste erano domande a cui ci saremmo aspettati delle risposte. Anche per comprendere meglio l’effettività e la validità di certi percorsi.

“Infine, siamo in perfetto accordo che dietro il fenomeno dell’accoglienza ci sia un livello di business, bisogna vigilare, ma evitare di fare del qualunquismo. Strano che debba essere la Lega Nord a dirlo, spessa accusata di populismo, che le accuse di misfatti vanno circostanziate ed esposte agli organi competenti. Purtroppo ci sono alcuni, che dicendo di essere apolitici e apartitici, fanno di fatto politica ed anche di parte, arrogandosi diritti che spettano alla magistratura. Chiudiamo con il quadro regalato nell’occasione all’Amministrazione, su cui non apriamo dibattiti esteti o artistici, ma ci fa specie che ancora si usi l’immagine di un bimbo morto tragicamente per fare politica. Un’immagine che ci mostra la tragedia senza investigare le ragioni e le cause. Quindi ci mostrano il bimbo morto e non che quelle morti sono il prodotto di bombardamenti, nuovo colonialismo, vendita di armi e caccia al petrolio. Contano gli effetti e non le cause, come se le barche con i migranti si rovesciassero in mare per un evento naturale. In tal senso, anche se non riferito a que’immagine, si è espresso Don Gianni Mondino spiegando che bisogna interrogarsi sulle cause e porvi rimedio lì, perché non è fattibile l’idea di ospitare tutto il continente africano. Unico intervento serio e di spessore della serata, ed unico che abbiamo applaudito senza remore. Qui vogliamo continuare a sottolineare come siano i cittadini giavenesi il centro della nostra azione politica.”

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