dalla CITTÀ METROPOLITANA DI TORINO
GIAVENO – Sabato 16 e domenica 17 marzo la Città di Giaveno ricorderà la figura di Elena Riccardi, la giovanissima giocatrice di pallavolo scomparsa il 21 dicembre 2013 a causa di un osteosarcoma ossia un tumore raro che colpisce le cellule del tessuto osseo.
La sesta edizione del “Memorial Elena Riccardi” si disputerà dalle ore 9 fino alle 18.30 di entrambe le due giornate nella palestra dell’Istituto Pascal e nel Palazzetto dello Sport di Giaveno, nella palestra dell’Istituto Galileo Galilei succursale di Avigliana ed infine nelle palestre della Polisportiva Volley Almese e di Avigliana.
La manifestazione è stata organizzata dal gruppo sportivo Alberto Cuatto di Giaveno, in collaborazione con la UISP Piemonte e con la famiglia di Elena, con il patrocinio della Città di Giaveno e della Città Metropolitana di Torino.
Saranno in gara 28 squadre delle categorie Under 12, 13, 14 e 16 femminili e delle categorie Under 14 e Under 17 maschili. La manifestazione ha l’intento di mantenere vivo il ricordo della giovanissima giocatrice, attraverso la solidarietà delle atlete sue compagne, che condividevano e condividono con lei la passione per la pallavolo.
Grazie alla partecipazione degli spettatori sarà possibile sostenere la ricerca nell’ambito dei tumori dell’apparato muscolo – scheletrico con le offerte raccolte durante i due giorni del torneo. Il ricavato delle donazioni e della lotteria sarà devoluto alla Fondazione per la ricerca sui tumori dell’apparato muscolo-scheletrico e rari Onlus, nata nel luglio 2014 a Torino per iniziativa di un gruppo di oncologi, chirurghi ortopedici, chirurghi viscerali, anatomopatologi e radiologi e di privati cittadini.
La Fondazione ha avuto nell’ottobre 2014 il riconoscimento della Regione Piemonte e opera per promuovere e sostenere ogni iniziativa volta al miglioramento della comprensione e della cura di questi rari tumori. La sfida è duplice: continuare a fare progredire la ricerca scientifica nel campo e riuscire a reperire le risorse necessarie.
Queste ultime, però, tendono a essere concentrate dalla comunità oncologica e dall’industria farmaceutica sulle patologie più frequenti. La ricerca nel campo dei tumori muscolo-scheletrici e rari rischia di rimanere marginale e insufficientemente finanziata, quando invece la rarità di queste patologie richiederebbe maggiori investimenti e aiuti ai pazienti che ne sono colpiti.
Accuratezza e tempestività diagnostica, seguite dalla collaborazione di più specialisti in uno sforzo multidisciplinare di approccio globale al paziente, rappresentano l’unica strategia con cui possono essere affrontate queste neoplasie poco conosciute dai pazienti e, talvolta, dai clinici.
La Fondazione vuole essere un riferimento e una risorsa per tutte le persone che per motivi personali o professionali conoscono il problema del tumore raro e desiderano tentare di rispondere a queste malattie attraverso la condivisione di un progetto. Per saperne di più si può consultare il portale Internet www.