GIAVENO, LA STORIA E LE FOTO DI MAX E RENATA CON “AMERICA FI(R)ST”

Condividi
FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn

di CLAUDIA LO STIMOLO

GIAVENO – Una serata fotografica/culturale si è tenuta venerdì 25 giugno presso il Circolo Fotografico “Il Mascherone” di Giaveno, in cui Renata Busettini, pluripremiata fotografa amatoriale e Max Ferrero, fotografo professionista, hanno presentato il loro ultimo libro fotografico, “America Fi(r)st”.

Un progetto durato tre anni, durante i quali i due fotografi torinesi  hanno girato gli Stati Uniti alla ricerca della realtà americana, raffigurata attraverso i volti dei cittadini che la vivono ogni giorno, tra luci ed ombre,  al fine di produrre un reportage che parlasse dell’America durante il mandato presidenziale di Donald Trump.

Quattro capitoli in cui vengono narrate tematiche legate alla campagna elettorale portata avanti dall’ex Presidente degli Usa: il rilancio delle acciaierie e dell’estrazione del carbone, la propaganda  contro i migranti e la costruzione del muro che separa il modello capitalistico per eccellenza dal Messico, le drammatiche conseguenze legate alla libera circolazione delle armi  nonché  la ripresa economica del paese a discapito delle fasce più deboli.

L’America, quella vera, viene così immortalata attraverso l’obiettivo di Renata e Max, per essere narrata senza veli tramite la scelta di un bianco e nero forte e drammatico. Personaggi di altri tempi, talvolta cinematografici, che attraverso il loro sguardo trasmettono allo spettatore una forte carica emotiva.

Una madre ha perso il figlio più piccolo a causa del gesto inconsulto di un ex compagno, il quale affranto dalla propria situazione personale decise di recarsi armato a casa della donna e sparare al primo che gli avesse aperto la porta, quel giorno fu Jaiden ad accoglierlo all’ingresso.  Oggi la paura più grande di questa donna è perdere anche il suo secondogenito che ha scelto, sulla scia di questi avvenimenti, di intraprendere la carriera di poliziotto.

Desolante lo sguardo di Andrew in attesa del  pasto presso il centro per migranti Scalabriniano a Tijuana: il bambino statunitense che insieme alla madre ha raggiunto il padre, di origini messicane, espatriato dagli Stati Uniti. Queste sono solo due delle intense  storie raccontate nelle 96 fotografie raccolte nel catalogo pubblicato da Allemandi.

I testi, che accompagnano le pagine di questi fotoracconti,  sono stati scritti dal giornalista, scrittore e conduttore televisivo Alan Friedman che non risparmia critiche pesanti all’ex presidente a stelle e strisce.

I due autori, intervistati da ValsusaOggi rispondono ad alcune domande.

Come vi siete conosciuti e da dove nasce questa vostra passione comune?

Renata risponde: “Max è un fotografo professionista e docente di fotografia. Avevo preso parte  ad uno dei suoi corsi, così  quella che per me era una piccola passione da coltivare durante le vacanze, è diventata qualcosa di più”.

Tra tutte le storie raccontate qual è quella a cui siete più legati?

Max risponde : “La fotografia a cui tengo di più è quella di Andrew, il bambino che abbiamo incontrato a Tijuana,  che insieme con la sua mamma ed il fratello, ha deciso di seguire il papà deportato al di là del confine, in quanto non aveva più i documenti in regola. Da cittadini americani, hanno  lasciato tutti insieme una vita decorosa per un’esistenza di stenti, condividendo di percorrere il  difficile cammino insieme”.

Renata aggiunge : “La storia a cui sono più legata è quella di Angelica, la mamma di Eric Silva, una delle vittime della strage di Las Vegas, avvenuta durante un concerto country, in cui persero la vita 58 innocenti più l’autore del massacro”.

Come mai la vostra scelta per la cura dei testi è ricaduta su Alan Friedman?

“Al ritorno dal primo viaggio abbiamo partecipato ad una conferenza al Polo del 900  in cui Friedman era  relatore. La serata fu per noi molto coinvolgente e fonte di ispirazione, tanto che decidemmo di contattarlo per esporgli il nostro progetto. Da subito si è dimostrato estremamente interessato e disponibile. Dopo averlo messo in contatto con Allemandi, editore di questo lavoro, ha confermato la sua collaborazione”.

“Durante il vostro viaggio  per realizzare il progetto, ci sono mai state situazioni in cui avete avuto timore? Alla serata di  venerdì scorso presso il circolo del Mascherone avete accennato a dei frangenti in cui avete  percepito di non essere ben voluti, tuttavia questo ostacolo non vi ha fatto fare dei passi indietro?”.

“Sinceramente non ci siamo mai trovati in situazioni che ci hanno messo nella posizione di essere in forte disagio.  Talvolta non siamo stati benvoluti, ma non al punto di avere timore”.

Avete già in mente il prossimo lavoro?

“Si, un progetto sull’Italia che abbiamo cominciato lo scorso anno. Data la situazione d’allerta in cui ci siamo trovati che ci ha impedito di viaggiare all’Estero, abbiamo pensato di sviluppare un’idea legata ai problemi cronici del nostro Paese”.

La vostra fedele Pagnotta, amica a quattro zampe, vi segue nei vostri viaggi?

Renata conclude: “Purtroppo no, sarebbe troppo impegnativo, ma ci accompagna in diverse  presentazioni e serate portando una ventata di allegria”.

Un lavoro che non lascia indifferente il pubblico invitando chi osserva ad interrogarsi sul senso della parola umanità ed empatia verso il prossimo. La fotografia, usata come mezzo di comunicazione sociale, consente di indagare le pieghe più nascoste della realtà. Per chi avesse piacere di acquistare il libro lo può trovare al seguente link: https://www.allemandi.com/libro/9788842225263.

 

 

 

 

FacebookTwitterWhatsAppMessengerEmailLinkedIn
Condividi
© Riproduzione riservata

1 COMMENTO

Che cosa ne pensi? Scrivici la tua opinione

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.