GIAVENO – L’assessore Neirotti lascia il consiglio di amministrazione della Fondazione Pacchiotti. La notizia era nell’aria da tempo, e l’addio all’incarico sarà confermato nei prossimi giorni. “Non c’è nulla dietro a questa mia scelta, lascio l’incarico perchè non riesco a conciliare tutti gli impegni che ho – spiega Neirotti a ValsusaOggi – ho già l’incarico di assessore su nomina del sindaco, e devo svolgere anche la mia attività professionale, che negli ultimi tempi ho un po’ trascurato. Non ci sono altri motivi, nè rotture con il cda, ma semplicemente motivi personali”.
Questa mattina l’assessore era proprio in fondazione per definire con Bordone, responsabile della Casa di Carità Arti e Mestieri, le ultime questioni riguardo gli spazi da assegnare e la ripartizione delle spese della struttura: sarà stipulato un nuovo accordo per far pagare l’affitto alla scuola, anzichè concedere gli spazi del Pacchiotti gratuitamente, come avveniva fino ad oggi. “C’è da rivedere l’accordo sul comodato d’uso – spiega Neirotti – il Pacchiotti ha evidenti problemi di carattere finanziario, negli anni tutti gli enti pubblici si sono defilati, tranne il Comune. Le uniche entrate di affitto arrivano dalla Città Metropolitana, seppur in forma ridotta rispetto al passato”.
Conclusa questa vicenda con la Casa di Carità, Neirotti lascerà l’incarico: “Diventa davvero impegnativo conciliare l’attività di assessore, il mio lavoro e il posto nel cda del Pacchiotti – dice – ho scelto di alleggerire il carico, anche perchè vivo del mio lavoro e non starò sempre in Comune. Dovendo scegliere a che impegno rinunciare, la scelta più semplice era il posto nel cda, in alternativa avrei dovuto lasciare il Comune, ma avrebbe significato dover lasciare entrambi gli incarichi”.
Il cda del Pacchiotti è tutto di nomina comunale, ma Neirotti rappresentava davvero l’uomo dell’amministrazione comunale dentro la fondazione. “La mia scelta l’ho già comunicata a voce al sindaco – precisa Neirotti – mi spiace perchè in realtà al Pacchiotti ci tengo moltissimo, ma mi rendo conto che tutto questo mi sta portando via troppo tempo, l’esperienza con il Comune un bel giorno finirà, e devo pensare anche al mio lavoro”.