di LUCA CALCAGNO
GIAVENO – Dopo il Consiglio Comunale di lunedì 25 gennaio, verrà istituita una commissione d’indagine sul campo di tiro sopra via Villanova. Il nuovo organo si occuperà di “certificare l’iter amministrativo circa l’insediamento del campo di tiro, che riguarda poi soltanto le pratiche relative alla recinzione, dato che altre autorizzazioni arrivano dalla Questura”, come illustrato dal consigliere Stefano Tizzani. Il voto passa all’unanimità, trovando d’accordo maggioranza e opposizione.
Sottolinea il consigliere Marco Carbone, tra i principali protagonisti dei contrari al campo da tiro: “Non pensavo che ci fosse esigenza di aprire commissione d’indagine, perché noi di Villanova abbiamo portato due cause in tribunale: la prima vinta, la seconda persa. In tutto quello che dovevamo verificare non si è trovato nulla di anomalo. Attualmente la ritengo inutile, però sono d’accordo a dare voce a chi l’ha chiesta. Non possiamo non aderire, non sarebbe un gesto democratico verso chi ha fatto questa proposta”.
Nonostante l’unanimità non mancano le tensioni. Critico Stefano Tizzani: “La prima versione con cui la commissione è stata presentata al Consiglio era ben diversa da come è oggi”. Per cui il consigliere si domanda: “Questa commissione all’inizio presentata come d’inchiesta era per seguire la volontà di Ruffino o era un mezzo per trovare polemiche?”.
In chiusura la presidente del Consiglio Vilma Beccaria si rammarica per le critiche di Tizzani rivolte alla nascita della commissione. Tiene il punto, però: “Non dev’esserci da parte della commissione soltanto un intento celebrativo, ma va anche trovato un modo per risolvere i problemi degli abitanti di Villanova. Una soluzione potrebbe essere rilocalizzare il campo di tiro”.
Proposta per cui Carbone darebbe “una festa per tutta Villanova”, ma è ritiene che il treno ormai si passato: “i costi ora sarebbero molto più alti rispetto ad allora. Ci spero, ma credo che ormai non si possa fare”.
