di DANIELA RUFFINO (consigliere di minoranza a Giaveno)
GIAVENO – Il cambio della presidenza presso l’Unione dei comuni montani Valsangone ha segnato un primo passo davvero poco istituzionale. Sono stati “convocati”, “invitati” i consiglieri che fanno parte dell’Unione dei Comuni montani Val sangone, i consiglieri comunali che non ne fanno parte e anche soggetti esterni che non sono consigli consiglieri comunali.
Ricordo che il gruppo “Per Giaveno” non fa parte dell’Unione dei comuni montani Valsangone perché la maggioranza si è inserita nella votazione eleggendo il consigliere del Movimento Cinque Stelle Federico Giovale Alet.
Ricordo che il Gruppo PER GIAVENO ha ottenuto al primo turno il 41,53% dei consensi. Carlo Giacone il 27,68% dei consensi al primo turno.
Riprendo questi numeri perché sono significativi e fanno comprendere quanto accaduto al secondo turno delle elezioni amministrative di Giaveno nel 2014.
Il passaggio dal 27,68% al risultato che ha permesso a Carlo Giacone di essere eletto sindaco arriva dall’alleanza con il Partito Democratico e le liste ad esso collegate, nonché dai voti raccolti attraverso un lavoro silente ma proficuo dei cinque stelle, che ovviamente sommati gli hanno permesso di diventare sindaco di una maggioranza oggi assolutamente difficile e quasi impossibile da gestire, tanto è ampia e diversa.
Chi ne fa le spese? Vi do una risposta chiara e netta: i Giavenesi ed ora anche i Valsangonesi!
Ritengo gravissimo quanto accaduto ieri, una convocazione parziale e priva di trasparenza. Ritengo grave non vengano convocati tutti i consiglieri comunali che fanno parte dei sei comuni della Val sangone ma soltanto qualcuno, evidentemente più vicino a chi tira le fila. Questo aspetto denota una volta di più la volontà di estromettere i consiglieri del gruppo Per Giaveno, purtroppo l’unica vera minoranza della città.
Spesso ci vengono date lezioni, da qualche assessore che fa parte della maggioranza di Carlo Giacone, sulla collaborazione.
Avremmo sempre voluto collaborare, perché per noi, per me, è importante innanzitutto lavorare per il mio comune, la mia valle, i miei concittadini.
Ma anche nell’Unione dei comuni montani Valsangone è iniziato il nuovo corso con la presidenza di Carlo Giacone. Ci sono quelli che possono entrare e far parte delle commissioni e che vengono invitati e poi ci sono ” I paria”. I paria siamo noi, siamo quelli che non hanno diritto, nonostante i tanti cittadini che rappresentiamo, di far parte di un’assise come l’Unione dei comuni.
Denuncio quindi questo ennesimo sgradevole atto.
Chissà perché c’è così tanto timore nel coinvolgere i consiglieri di minoranza, che dal primo giorno in cui sono stati eletti hanno portato un contributo concreto rimarcando le problematiche della città di Giaveno ed anche indicando soluzioni, facendo proposte concrete e costruttive, che ovviamente non sono state accolte.
La nuova “città di plastica” che sta prendendo forma ad opera di questa amministrazione, la città dei supermercati, la città che cambia regolamenti che poi vengono ritirati, la città che sposta mercati e fiere dal centro storico, la città che non offre opportunità di lavoro, la città che non ha una visione del futuro, non è la Città delle opportunità, ma è la città che regredisce, che non tutela le famiglie in difficoltà, che non riesce ad avere una programmazione a lungo respiro nè per Giaveno e ora neppure per l’Unione dei comuni.
Il sindaco/presidente dell’Unione Carlo Giacone ha convocato per giovedì 12 ottobre alle 18, presso la sala del consiglio di Villa Favorita, un incontro per la costituzione di tavoli di lavoro tematici allargati a tutti i consiglieri dell’unione ed anche ai consiglieri comunali, oppure esperti che non sono consiglieri nei sei comuni facenti parte dell’Unione.
La cosa buffa è che pur essendo consiglieri comunali del comune di Giaveno, non siamo stati compresi in quell’elenco quindi anche impossibilitati a dare il nostro contributo. Il consigliere comunale (capogruppo “Per Giaveno”) Stefano Tizzani è stato avvisato a riunione iniziata dal consigliere di minoranza di Coazze Paolo Allais, si è presentato all’incontro e ha assistito così a questa stranissima riunione.
Si inaugura la moda delle epurazioni di chi è sgradito, di chi dice ciò che pensa e ciò che pensa non è gradito a chi amministra.
Avevamo già percepito questa modalità, ci rendiamo conto che questa maggioranza farebbe volentieri a meno della minoranza, lo dice in ogni modo possibile, con i gesti, con le parole, come epiteti offensivi, con i mancati inviti alle manifestazioni, con le richieste alle associazioni di non farci intervenire. Si dimentica dei diritti che dovrebbe garantire e degli obblighi che si è assunta, avendo firmato un protocollo con Libera ed avendo ottenuto un immeritato braccialetto bianco. Questo braccialetto dovrebbe essere ritirato per l’appunto da libera per il mancato rispetto degli impegni presi.
Mi sento di condividere queste considerazioni affinché si percepisca il clima dell’amministrazione giavenese ora riportato anche all’Unione dei comuni. Ho grande stima dei sindaci che amministrano i comuni della valle, ringrazio Ezio Sada per l’importante contributo che ha dato nel periodo della sua presidenza e gli assessori che con lui hanno lavorato e gli attuali assessori. So bene che mai avrebbero fatto una cosa del genere.
Ma davvero Carlo Giacone ritiene che isolandoci dagli incontri e dagli appuntamenti istituzionali, ci depotenzi? Assolutamente no, la nostra vicinanza con i cittadini il colloquio costante è per noi una grande gratificazione, continuiamo a lavorare, per Giaveno e per i nostri concittadini, portando orgogliosamente a termine il mandato che c’è stato affidato.