GIAVENO – La città piange la morte dell’amato comandante Sergio Portigliatti, presidente della Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee (Fipsas) di Giaveno. Portigliatti era molto stimato per l’impegno a favore della comunità giavenese, “sempre presente nei momenti di necessità”, per la tutela del territorio e la vigilanza ambientale. Lo scorso anno con l’amata moglie Bruna aveva festeggiato i 50 anni di matrimonio. Padre affettuoso di Danilo, da nonno ha sempre sostenuto e seguito con amore la carriera sportiva del nipote Edoardo, campione italiano di Trial.
Nel 2015 Portigliatti era stato premiato dalla Città di Giaveno per i primi trent’anni di servizio nel volontario a favore della comunità. Era un esempio per tutti: la sua scomparsa lascia un grosso vuoto nella città e nelle persone che lo amavano.
Appassionato di pesca, è stato il socio fondatore della Unione Sportiva Iam-Veni della Valsangone e a metà degli anni ‘80 ha costruito il Lago Fario. “Era il cuore pulsante della sala operativa comunale della Protezione Civile in tutte le emergenze – ricorda il sindaco – sempre disponibile a mettere a disposizione il suo tempo e la sua passione insieme a quello dei suoi volontari per ogni chiamata. Come sindaco ricevevo settimanalmente i dettagliati resoconti “dell’ispettore superiore Portigliatti Sergio” sull’attività di vigilanza ambientale che svolgeva sul vastissimo territorio della Val Sangone, soprattutto nelle numerose borgate di Giaveno, insieme agli agenti Magri Roberto, Cotterchio Sauro e Zanon Sergio. Era un esempio per tutti: da parte del Comune le più sentite condoglianze alla sua famiglia”.
Alcune immagini di Sergio Portigiatti (foto da Facebook)