GIAVENO PIANGE LA MORTE DI IGOR PAGGIOLA. POLEMICHE SUI TAGLI AL 118 E ALLA SANITÀ

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Da un lato si taglia la sanità, dall’altro si muore d’infarto in centro città, in attesa di un’ambulanza che arriva solo dopo 20 minuti. Succede a Giaveno: non un paesello ai 2000 metri d’altezza sperduto tra i monti, ma la città capoluogo della Val Sangone. Città di oltre 16mila abitanti che prima aveva un ospedale, ridotto poi ad un poliambulatorio di cui ancora oggi è incerto il destino. La tragedia tocca il 40enne Igor Paggiola, conosciuto da tantissimi concittadini per il suo impegno a favore del prossimo, in qualità di volontario del gruppo Vab anti-incendi boschivi.

Paggiola viene colpito da un infarto in pieno giorno, in centro città, mentre aspetta la sua piccola all’uscita dalla scuola Gonin. È nella sua auto. I genitori vicini si accorgono che sta male e chiamano subito i soccorsi. Che in teoria dovrebbero arrivare subito, ma ciò non avviene. Perché a Giaveno la sola ambulanza con personale disponibile in quel momento, a causa dei tagli, era impegnata altrove. Per questo motivo deve arrivare un’altra ambulanza da Avigliana, che ci mette 20 minuti. Ma Igor è già morto. Il caso scoppia a Giaveno: aldilà di capire se Igor sarebbe deceduto subito, appena colpito dell’infarto, o dopo a causa del ritardo nei soccorsi (sarà l’autopsia a stabilirlo, ma è tremendo che si debba ragionare nel 2014 in Italia con questi presupposti, sperando così di avere giustificazioni) l’indignazione è tanta. Il tutto avviene proprio nei giorni in cui la Regione Piemonte sta approvando il piano di tagli alla sanità (chiamato amichevolmente “riordino”).

Della tragedia che ha colpito Igor, se ne parla anche su Facebook, ed è proprio Emilio Battagliotti, vicepresidente del gruppo antincendi e amico di Igor, a rilanciare la questione: “Continuo a vedere polemiche su cosa e successo al nostro volontario a Giaveno – scrive sul social network – sarebbe ora di finirla, la colpa non è da dare ai volontari delle ambulanze, ma ai dirigenti 118 e politici, che credo non conoscano bene la nostra vallata e quanti abitanti fa su Giaveno. Ci vorrebbero 2 ambulanze di avanzato e 2 basi sempre presenti”. In parecchi aggiungono riflessioni. Un altro utente scrive la sua opinione: “Le ambulanze ci sono, ma se nessuno le guida e non possono partire da sole, devono assumere dei dipendenti – spiega – la centrale 118 dovrebbe essere chiusa, ma non da adesso, chi risponde da Grugliasco non sa neppure dov’è Giaveno”. Intanto il dolore è immenso. Barbara, la compagna di Igor, lancia un messaggio importante: “Bisogna solo fare in modo che ciò che è successo al mio amore non succeda ad altri”.

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