di EDOARDO FAVARON (Assessore Cultura, Turismo e Manifestazioni di Giaveno)
GIAVENO – La proposta di fare di Giaveno e della Val Sangone Presidio Mondiale del Fungo, recentemente rilanciata dall’associazione nata con questo ambizioso obiettivo, merita di essere accolta come sfida da tutto il territorio. Un territorio, quello della Valle e del suo capoluogo, che da alcuni anni sta cercando di conquistare un posizionamento strategico e non episodico nel mercato del turismo culturale e naturalistico, anche con tentativi di costruire un vero approccio sistemico e capace di superare la polverizzazione delle offerte e i campanilismi. Giaveno e la Val Sangone, anche guardando all’Unione dei Comuni come un’opportunità per fare progettualmente squadra sul serio, devono investire seriamente e con lungimiranza sui valori territoriali, e il fungo è sicuramente tra questi. Unendo la dimensione locale e di prossimità con quella globale, non avendo paura di uscire da schemi consunti e dalla mera moltiplicazione di eventi di respiro sono immediato. Su questa linea, quando mi è stato consentito, ho sempre lavorato. La Festa del Fungo, rispetto alla quale sempre meno il sindaco ha purtroppo riconosciuto le deleghe specifiche, moltiplicando e frazionando gli incarichi per mantenere un controllo non precisamente volto a osare sperimentazioni che concretizzino le potenzialità, dovrebbe essere un evento cardine. Io ho provato ad esplorare opportunità nuove, penso ai contatti con un grande esperto di performing media come Carlo Infante, non sempre accompagnato in questa volontà. Bisogna costruire alleanze ampie e vaste tra tutti gli attori, uscendo dalle contrapposizioni per offrire “sogni percorribili” a un territorio che deve trovare una unità nel segno dei suoi valori ed eccellenze.
Presentazione un pò confusa ma che parrebbe voler trattare di porcini.
Proporrei quindi di coinvolgere anche la Romania , nella sua qualità di principale fornitore della materia prima.