di NICOLE CASTELLI
Il 14 e 15 marzo, Giaveno ha ricordato l’amata Elena Riccardi, piccola giocatrice mancata due anni fa a causa di un osteosarcoma, un tumore raro che colpisce le cellule del tessuto osseo. Alla palestra dell’ istituto Pascal si è tenuto un torneo di pallavolo organizzato dal Gruppo Sportivo Alberto Cuatto di Giaveno, in collaborazione con la UISP Piemonte e la famiglia della piccola, scomparsa il 21 Dicembre 2013.
L’obiettivo della manifestazione, che ha visto la partecipazione di 4 squadre del girone Under 12 (G.S. Alberto Cuatto, TamTam Giaveno, CUS Alpignano e Falco Volley Cumiana) e altrettante del girone Under 13 (G.S. Alberto Cuatto, CUS Alpignano, ISIL Volley Almese e Pallavolo Avigliana) è stato duplice: in primo luogo, mantenere vivo il ricordo della bambina grazie alla solidarietà delle atlete sue compagne, che condividono con lei la passione per la pallavolo, e di tutti coloro che durante le due giornate hanno assistito al torneo, trasmettendo entusiasmo alle ragazze; in secondo, quello di incentivare la ricerca nell’ambito dei tumori dell’apparato muscoloscheletrico attraverso una raccolta fondi. Ha fatto notare il presidente della fondazione Onlus per la ricerca sui tumori dell’apparato muscoloscheletrico e rari Marco Giovannini: “Le risorse tendono a essere concentrate, dalla comunità oncologica e dalle industrie farmaceutiche, sulle patologie più frequenti. Perciò la ricerca nel campo dei tumori muscolo-scheletrici e rari rischia di diventare marginale e insufficientemente finanziata”.
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Per questo motivo, su iniziativa della famiglia di Elena, di un gruppo di professionisti nel settore e di cittadini sensibili verso questi gravi mali è nata, nel Luglio 2014 a Torino, questa fondazione, e risultati rilevanti sono già stati ottenuti solo poche settimane fa, con il primo trapianto al mondo di bacino presso l’ospedale CTO di Torino, sull’idea di Raimondo Piana, responsabile di Chirurgia oncologica ortopedica, occupatosi a suo tempo anche dell’operazione alla gamba della piccola Elena.
Le giornate,”all’insegna dello sport e della serenità”, come afferma Pino Versino, presidente del G.S. Alberto Cuatto, si sono rivelate un momento ideale di condivisione e di incontro, ma non solo, hanno lasciato un’impronta. “La farfalla, simbolo della fondazione, con le tessere colorate che la compongono vuole rappresentare i sorrisi dei bimbi che abbiamo perso, ma anche i sorrisi che con il nostro lavoro riusciremo a far risplendere.” ha concluso Piana, presente alla premiazione delle giovani atlete. La fondazione farà un piccolo passo avanti verso la ricerca specifica nel campo dei tumori rari, grazie al contributo offerto da tutti i presenti, e cercherà di riportare il sorriso sul viso di adulti e bambini affetti da queste patologie.
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