di IVO BLANDINO
VAL DI SUSA / PERGUSA – In questo caldo mese di agosto ci sono state persone che non sono andate al mare o in montagna (a godersi giustamente le loro vacanze), ma sono accorse in aiuto di chi si è trovato in grande difficoltà.
Un esempio arriva direttamente dalla Val di Susa, dove la squadra degli Aib del Piemonte (e tra di loro i volontari delle valli di Susa e Cenischia) si è recata in Sicilia per collaborare insieme a loro per spegnere i tanti incendi che hanno colpito duramente la regione dell’Etna. A qualche giorno dal loro rientro, abbiamo chiesto a Mario Antonucci, vice comandante del distaccamento Area 28 (che raggruppa le 21 squadre della Valle di Susa e Val Cenischia) di raccontarci la loro esperienza.
Buongiorno Antonucci, quando siete partiti?
Buongiorno. Siamo partiti domenica 1° agosto con la colonna mobile del corpo Aib del Piemonte (su richiesta del dipartimento di Protezione Civile Nazionale) composta da tanti volontari.
I vostri movimenti da chi erano coordinati?
Eravamo la squadra dell’Area 28, però c’era il caposquadra Marco Paschero, anche lui volontario di Susa, che coordinava la nostra squadra composta dal sottoscritto e da altri due ragazzi molto bravi, che facevano gli spegnitori e con me gli autisti.
Come mai avete preso questa decisione di andare in Sicilia come Aib della Val di Susa e Val Cenischia?
Perché in Piemonte la nostra struttura è preposta allo spegnimento e bonifica degli incendi boschivi, quindi siamo iscritti al coordinamento Nazionale come corpo Aib del Piemonte. Vista l’emergenza che si è venuta a creare in varie regione d’Italia è stata fatta richiesta
dell’intervento della protezione civile e c’è stato chiesto se c’era la possibilità di intervenire come Piemonte. Insieme a noi hanno risposto prontamente anche la Lombardia, il Trentino e l’Emilia Romagna.
Che cosa avete trovato al vostro arrivo in Sicilia?
Ovviamente abbiamo trovato una situazione abbastanza pesante. Molto critica, perché effettivamente c’erano parecchi roghi e focolai. Poi di giorno in giorno comunque continuavano. Noi siamo arrivati a darli una mano, abbiamo dato un supporto molto importante ma abbiamo anche imparato molte cose, perché tra una regione e l’altra è diversa la morfologia del territorio, quindi non è come spegnere un bosco (come siamo abituati noi); è stata fondamentale la collaborazione con i volontari e i vigili del fuoco locali, ci siamo aiutati vicendevolmente e ci siamo dati una mano anche per capire che cosa potevamo fare, proprio per sfruttare al meglio la forza che c’era sul campo.
Antonucci ci vuole dire come siete stati accolti in Sicilia, sia dalle autorità e sia dalla popolazione stessa?
Guarda siamo stati veramente molto bene, ci hanno accolti con spirito di amicizia. Si sono resi conto che comunque era una situazione molto problematica, mi permetto di dire veramente tragica e noi eravamo lì per dare un supporto, quindi hanno capito la nostra significativa presenza in quel luogo: tra parentesi abbiamo trovato un funzionario regionale veramente bravo e anche i vigili del fuoco hanno compreso che eravamo lì per collaborare. In quei giorni abbiamo anche avuto la fortuna di trovare un Dos dei Vigili del Fuoco di Biella anche lui per collaborare con i suoi colleghi dei vigili del fuoco.
Dove avete trovato sistemazione in Sicilia?
Noi eravamo in una struttura religiosa dei francescani, diciamo che era come un albergo e siamo stati accolto veramente bene.
Quanti giorni siete stati operativi in Sicilia?
Siamo stati 10 giorni e siamo rientrati l’11 agosto, ma visto che l’emergenza continuava si è provveduto ad un cambio di personale di 2 equipaggi. Quando siamo arrivati in Sicilia, avevamo la colonna da 3 equipaggi con 3 moduli: un pulmino e un camion officina, quindi sono arrivati ancora 2 moduli per un totale di 5 moduli che ovviamente operavano sul territorio della provincia di Enna.
Antonucci, in quale città della Sicilia voi eravate operativi?
Noi eravamo di base a Pergusa a 3 km da Enna.
Ringraziamo il vice comandante Mario Antonucci per aver rilasciato questa intervista a ValsusaOggi.