Gli asset digitali permeano già da tempo il mondo del calcio

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Le società di criptovalute erano desiderose di sponsorizzare i club e di rendere di dominio pubblico il loro brand, mentre alcune squadre hanno giocato con i non fungible token ottenendo un successo a vari livelli. Il calcio è lo sport più seguito in Italia, per cui gli sviluppatori dispongono di un mercato enorme in termini di bacino di utenza. Una delle aree in cui gli asset digitali sembrano avere più successo è quella dei fan token.

I fan token si basano sulla tecnologia blockchain, anche se non sono esattamente una valuta digitale. Un token ha un valore prefissato condiviso da tutti i token relativi a quella società. Ad esempio, il token della Juventus vale circa $6 (€5,90), il che significa che ogni utente che lo possiede dispone di un asset di pari valore. Si tratta in pratica di gettoni copiabili e quindi diversi dai NFT.

Il fan token della Juventus funziona come quello di molte altre squadre nazionali ed estere. Provengono tutti dal fornitore Socios, che dispone di una piattaforma su cui i tifosi possono scambiarsi i token in una app. I tifosi che acquistano un token godono di certi vantaggi, come la possibilità di influenzare le decisioni della propria squadra. Ad esempio votando per decidere cosa scrivere sulla fascia del capitano, cosa disegnare sul bus della squadra o quale coro intonare se un gol viene segnato in casa. Altro non è che un modo per offrire ai tifosi una certa influenza digitale, proprio come facevano un tempo i vecchi fan club.

Ma ci sono anche altri benefit, come la partecipazione a eventi una tantum. In una recente amichevole tra Barcellona e Real Madrid, i possessori di gettoni digitali sono stati invitati a bordo campo per esprimersi, nell’intervallo tra il primo e secondo tempo, sui protagonisti di una traversa. E non è finita. L’ultima amichevole tra Juve e Real Madrid ha goduto di una tifoseria extra, quella dei fortunati possessori di fan token che hanno vinto i biglietti per assistere al match.

Ma mentre la Vecchia Signora è una delle innumerevoli squadre di serie A a collaborare con Socios, il Toro ha adottato un approccio diverso. Anche i granata di Ivan Jurić si sono lasciati tentare dagli asset digitali, ma invece di optare per i fan token hanno stretto una partnership con RealFevr, per creare una serie di video digitali esclusivi da collezione, che marcano le vittorie storiche del club. Fra i protagonisti, giocatori chiave dei granata come Andrea Belotti, Alessio Cerci, Marco Ferrante, Fabio Quagliarella e Cristian Ansaldi e alcuni dei più grandi campioni del calcio che hanno giocato nel Toro dalla stagione 1999/2000 ad oggi.

Un accordo rivoluzionario tra il Torino FC e RealFevr che è una pietra miliare nell’industria calcistica italiana, poiché è la prima volta che un singolo club di Serie A collabora con un’azienda tecnologica per creare video digitali collezionabili di momenti di calcio giocato. Sicuramente un fatto positivo che però potrebbe spingere i tifosi a chiedersi quali siano i vantaggi per loro. Questi contenuti collezionabili sono NFT, il che significa che molto probabilmente il valore unitario non è eguagliato da altri. Alcune grandi società calcistiche europee, come il Liverpool, hanno visto fallire i loro lanci NFT, perché i tifosi abbandonano quando capiscono che non c’è nulla di tangibile.

Non abbastanza per frenare l’entusiasmo di Lorenzo Barale, direttore commerciale del Torino, che inquadra questo passo come un ulteriore tassello verso un nuovo concept di sviluppo sportivo della squadra: “Non vediamo l’ora di entrare a far parte della community degli NFT grazie alla collaborazione con RealFevr. Si tratta di un passo importante nella storia del Torino FC, sempre alla ricerca di innovazione e di offrire ai tifosi nuovi modi di interagire e di essere coinvolti nel club ma anche impegnato in una trasformazione digitale costante per connettere i tifosi di calcio di tutto il mondo”.

E come reagiranno i tifosi? Lo dirà il tempo, ma se chiediamo a un tifoso bianconero che ha avuto la fortuna di assistere al pareggio della sua squadra contro il Barcellona un’opinione sui fan token, beh è molto probabile che sia positiva. Ci sarà la stessa passione per un NFT che per una qualsiasi azione da vedere e rivedere su YouTube? Forse no.

Però entrambe le opzioni sono tentativi concreti di coinvolgere la tifoseria, chiaramente esemplificati dalle scelte dei due club di Serie A che si affrontano ogni anno nel derby della Mole.

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